mercoledì 23 marzo 2011

La crisi libica: intervista al vescovo di Tripoli

POVERO SIMONE DI CIRENE!
Nel pieno della crisi libica e nell’incertezza per come andrà a finire, mi viene in mente Simone di Cirene, noto anche come il Cireneo, colui che fu costretto ad aiutare Gesù a portare la croce (cfr Mc 15,21). Era un lavoratore stagionale. Ogni anno in occasione della Pasqua, dalla Cirenaica veniva a Gerusalemme per sistemare i giardini nelle ville dei ricchi. Era considerato un “semplice”, uno a cui potevi comandare qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, soprattutto quelle poco onorevoli, come aiutare un condannato a morte a portare la croce. Simone di Cirene come icona di tutto il Popolo libico. Oppresso da 40anni di
dittatura di Gheddafi e ora costretto a subire i bombardamenti da parte di coloro che dicono essere venuti in suo soccorso. La crisi libica è costellata da una serie di bugie davvero senza paragoni, a cominciare dai 10.000 morti denunciati dalla TV araba Al Jazeera, circa un mese fa all’inizio della riscossa delle truppe governative, per finire con l’intervento militare, presentato come soccorso alle popolazioni civili, per mascherare ipocritamente i grossi interessi strategici ed economici delle potenze europee.
Leggete l’intervista rilasciata dal Vescovo di Tripoli, Mons. Martinelli, per farvi un’idea di ciò che non si è voluto fare, come per esempio un'efficace azione diplomatica tra governativi e ribelli,  e di ciò che invece si è perseguito con ogni mezzo, fino al ricorso delle armi.

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