sabato 28 aprile 2018

Il Vangelo della salute del 29/04/2018

La vendemmia, Mosaico del IV sec. Mausoleo di S. Costanza - Roma 
V Domenica di Pasqua “B”
Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto.
Dal Vangelo secondo Giovanni  (15, 1-8)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.

FOTONOTIZIA/48

27 Aprile 2018,
LO STORICO INCONTRO DEI PRESIDENTI
DELLE DUE COREE AL CONFINE DEL 38° PARALLELO:
HIC EST DIGITUS DEI!
Quello che è avvenuto ieri tra i due presidenti delle due Coree, che si sono incontrati al confine del 38° parallelo, è una cosa fino a due mesi fa assolutamente improponibile. Soprattutto nella forma e nei modi in cui si è realizzata, come se si trattasse di due fratelli tenuti separati dalla nascita che finalmente si incontrano e promettono l'un l'altro di non separarsi mai più. Checché ne dicano i grandi commentatori politici e gli esperti della diplomazia internazionale, in questo evento c'è unicamente la mano di Dio. Soltanto lui poteva cambiare a tal punto il cuore di un uomo che fino a poco tempo fa sembrava voler distruggere tutto il mondo con i suoi missili, mentre oggi lo vediamo passeggiare pacificamente, mano nella mano, con colui che riteneva essere il suo principale nemico. So quel che dico. Per ora non posso dire altro. Se ne parlerà più avanti con tutti i riscontri del caso.  

sabato 21 aprile 2018

Il Vangelo della salute del 22/04/2018.

Sarcofago del 'Buon pastore', con pastori e vendemmia (recto),
Museo Pio Cristiano, Musei Vaticani

IV Domenica di Pasqua “B”
Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.
Dal Vangelo secondo Giovanni  (10, 11-18)
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il

martedì 17 aprile 2018

Santi, Beati e Testimoni/22

Santa Catherina Tekakwitha, la cui memoria liturgica si celebra il 17/04. 
IL GIGLIO DEGLI IROCHESI
In un recente pellegrinaggio ad un famoso Santuario mariano, meta di milioni di persone da tutto il mondo, mentre con alcuni gli amici seguivo il cammino della Via Crucis, davanti a me quattro pellerossa canadesi, probabilmente una famiglia, riconoscibili dai loro costumi tradizionali, meditavano pure loro la sofferenza di Cristo con preghiere e canti nella loro lingua nativa. Erano venuti a ringraziare il Signore per la prossima canonizzazione della loro beata Katherine Tekakwitha, la prima nativa nordamericana ad essere innalzata alla gloria degli altari. Beatificata da Giovanni Paolo II il 22 Giugno 1980, sarà canonizzata da Benedetto XVI il prossimo 28 Ottobre 2012.

venerdì 13 aprile 2018

Il Vangelo della salute del 15/04/2018

Gesù risorto appare agli apostoli nel cenacolo, stampa. 
III Domenica di Pasqua “B”
Così sta scritto:
il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.
Dal Vangelo secondo Luca  (24, 35-48)
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

NUOVA EVANGELIZZAZIONE/37


Di seguito riporto un interessante intervento del prof. Roberto Pertici, professore di storia contemporanea all'università di Bergamo, ripreso dal blog del noto vaticanista, Sandro Magister, nel quale si analizza quella che secondo l'autore sarebbe la logica che guida Papa Francesco nella riforma della Chiesa che sta realizzando


FINE DEL "CATTOLICESIMO ROMANO"?
di Roberto Pertici
1. A questo punto del pontificato di Francesco, credo che si possa ragionevolmente sostenere che esso segna il tramonto di quell’imponente realtà storica definibile come “cattolicesimo romano”.
Questo non significa, beninteso, che la Chiesa cattolica sia alla fine, ma che sta tramontando il modo in cui si è storicamente strutturata e autorappresentata negli ultimi secoli. Mi pare evidente, infatti, che sia questo il progetto consapevolmente perseguito dal "brain trust" che si stringe attorno a Francesco: un progetto inteso sia come risposta estrema alla crisi dei rapporti fra la Chiesa e il mondo moderno, sia come premessa per un rinnovato percorso ecumenico in comune con le altre confessioni cristiane, specie quelle protestanti.

venerdì 6 aprile 2018

Il Vangelo della salute del 08/04/2018

Guercino, Incredulità di San Tommaso. Musei Vaticani. 

II Domenica di Pasqua “B”
e della Divina Misericordia. 
Otto giorni dopo, venne Gesù.
Dal Vangelo secondo Giovanni  Gv 20, 19-31
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

mercoledì 4 aprile 2018

Santi, Beati e Testimoni/21

Martin Luther King
50 anni dopo
Il 4 Aprile di cinquant’anni fa veniva assassinato a Memphis Martin Luther King, straordinario testimone della non violenza che ha pagato con la vita la sua lotta per la parità dei diritti civili tra bianchi e neri nei civilissimi Stati Uniti d’America, dove negli anni ’60, soprattutto negli stati del sud, era ancora in vigore un duro e repressivo sistema di segregazione razziale nei confronti degli afroamericani. Durante i suoi funerali, celebrati dal vecchio padre, furono diffuse queste sue parole, scritte quando aveva ormai capito che prima o poi i suoi avversari lo avrebbero ucciso: “Se qualcuno di voi sarà qui nel giorno della mia morte, sappia che non voglio un grande funerale. E se incaricherete qualcuno di pronunciare un'orazione funebre, raccomandategli che