Immagini dalle Filippine dopo il passaggio del tifone Haiyan |
XXXIII Domenica del
tempo Ordinario “C”
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle
pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che
vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore.
La testimonianza si fonda sulla perseveranza: “ Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita ”. Perseverare significa rimanere fermi nella fede anche di fronte al vorticoso divenire degli eventi, soprattutto se funesti. E’ la capacità di non lasciarsi smuovere, né sviare e tanto meno separarci da quel legame di comunione di vita che ci unisce al Signore Gesù: “ Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? – dice San Paolo - Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Proprio come sta scritto: Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello. Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.”(Rom 8,35-37). La perseveranza è figlia della Speranza cristiana: virtù che ci insegna a fissare lo sguardo sulle realtà del Cielo, come fondamento di quelle terrene. Da essa ci viene la forza necessaria per superare ogni prova e ogni tentazione. Insomma, vivere da cristiani è stato, e continua ad essere una bella lotta. Come ha detto Gesù “ Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!”. (Gv 16,33).
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore.
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Dopo morte, giudizio, vita
eterna e risurrezione dei morti oggi siamo chiamati a riflettere sulla nostra
condizione storica di uomini messi continuamente alla prova da calamità
naturali, come il recente tifone Haiyan che si è abbattuto recentemente sulle
Filippine, guerre, conflitti, persecuzioni, ingiustizie e quant’altro. L’annuncio
della prossima distruzione del
Tempio di Gerusalemme, avvenuta nel 70 d.C. per mano dell’Imperatore Tito, ha
rappresentato per gli Ebrei un 11 Settembre
ante litteram. Gesù però non vuole fare del sensazionalismo con
delle anticipazione scioccanti, quanto piuttosto offrire ai discepoli criteri
di discernimento e indicazioni sull’atteggiamento da tenere davanti ad eventi
che rischiano di travolgere anche la fede più forte, fino a dubitare dell’intervento
salvifico di Dio.
Mentre alcune persone
ammirano la bellezza del tempio, Gesù provocatoriamente dice: “Verranno
giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che
non sarà distrutta ”. Sapendo che Gesù non parla mai a vanvera, i
discepoli chiedono quando questo accadrà e quali saranno i segni anticipatori.
Egli risponde con tre moniti: “Badate di non lasciarvi ingannare … Non
andate dietro a loro! … non vi terrorizzate”.
Il vero problema non
sono le calamità naturali o gli eventi storici avversi, quanto piuttosto l’essere
ingannati, il lasciarsi prendere dalla paura e addirittura mettersi al seguito
di falsi messia. Anche se non nominato esplicitamente, colui che è pronto ad
approfittare di una fede vacillante, messa a dura prova dalle avversità
naturali o storiche a cui siamo sottoposti, è satana, il menzognero per
antonomasia. Ogni occasione e mezzo è buono per separarci da Gesù. La paura è
una cattiva consigliera che induce facilmente ad essere ingannati dai falsi
salvatori.
Dopo averci messo in
guardia dai pericoli, nella seconda parte del brano troviamo due indicazioni
positive. La prima: “Avrete allora occasione di dare testimonianza”.
Un contesto ostile dal punto di vista esistenziale, sociale e culturale per un
cristiano è sempre occasione e luogo di testimonianza. E’ stato così agli inizi
della Chiesa, quando i discepoli, fuggiti da Gerusalemme dopo il martirio di
Stefano, cominciarono a predicare il Vangelo in Samaria e nelle altre regioni
circostanti nelle quali si erano dispersi (cfr Atti 8,1ss). Questo vale anche
per noi oggi. Come dobbiamo leggere il sacrificio di più di 40 milioni di
cristiani nel XX secolo e degli altri 100.000 che ogni anno di questo terzo
millennio vengono uccisi in odio alla fede, se non come l’invito ad una più
coerente e coraggiosa testimonianza cristiana e al rinnovamento della nostra vita
di fede, cose entrambe necessarie per rilanciare la presenza e l’azione della
Chiesa nel mondo, specialmente in Europa, all’inizio di questo terzo millennio?La testimonianza si fonda sulla perseveranza: “ Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita ”. Perseverare significa rimanere fermi nella fede anche di fronte al vorticoso divenire degli eventi, soprattutto se funesti. E’ la capacità di non lasciarsi smuovere, né sviare e tanto meno separarci da quel legame di comunione di vita che ci unisce al Signore Gesù: “ Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? – dice San Paolo - Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Proprio come sta scritto: Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello. Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.”(Rom 8,35-37). La perseveranza è figlia della Speranza cristiana: virtù che ci insegna a fissare lo sguardo sulle realtà del Cielo, come fondamento di quelle terrene. Da essa ci viene la forza necessaria per superare ogni prova e ogni tentazione. Insomma, vivere da cristiani è stato, e continua ad essere una bella lotta. Come ha detto Gesù “ Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!”. (Gv 16,33).
Buona
Domenica!
don Marco Belladelli.
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