I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino.
Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.
Dal Vangelo secondo Luca, (2,16-21)
In quel tempo,
andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato
nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato
detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria,
da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
Buon 2021! La prima
lettura di oggi, una formula di benedizione del popolo d’Israele in occasione
del nuovo anno tratta dal libro dei Numeri, ci sollecita a riflettere sul senso
del tempo che passa. Ci troviamo immersi nel suo scorrere inesorabile verso il
suo compimento. Contiamo i nostri giorni secondo il moto degli astri,
particolarmente quello del sole, della luna e della terra. Mesi e anni si
succedono nella loro ciclicità sempre con qualcosa di nuovo, senza mai
ritornare allo stesso punto. Le scadenze che di volta in volta incontriamo,
come per esempio quella di un uovo anno, sono comunque dei passaggi che ci
inducono a riflettere su come abbiamo usato il tempo che ci è stato messo a
disposizione, come abbiamo vissuto e come intendiamo proseguire per quella
parte che ancora ci resta da vivere. Che cosa augurarci di meglio allora, se
non che Dio continui a proteggerci e abbia la bontà di accompagnarci ancora,
come ha fatto fino ad oggi. Per poterlo
servire sempre meglio, invochiamo ogni giorno la potenza del Nome del Signore
su di noi e su tutti i nostri cari, perché “ci benedica e su di noi faccia splendere il suo volto”
(salmo responsoriale, ps 66), e la luce
del suo volto illumini ogni giorno di questo nuovo anno. Non c’è augurio e
benedizione più propizia di questa.
Non è un caso iniziare
il nuovo anno in compagnia di Maria, che oggi celebriamo e veneriamo come Madre
di Dio, per quel suo straordinario e insostituibile assenso offerto
a Dio nella realizzazione del mistero dell’incarnazione. Come dice S. Agostino, il
“Sì” di Maria ha origine dalla sua fede di “piena
di grazia”, che ha concepito il Figlio “non
con l'infuocata concupiscenza della carne, ma col fervore della carità che
promana dalla fede” (Sermo 214,6). Così nel grembo verginale di Maria la
divinità del Figlio di Dio si è unita in modo mirabile e misterioso all’umanità
della donna senza il concorso di un uomo. Benedetto XVI ci ricorda che: “a partire dall’Incarnazione
avviene qualcosa di sconvolgente: il regime di contatto salvifico con Dio si
trasforma radicalmente e la carne diventa lo strumento della salvezza.” (05/01/2011).
Quante volte in un
giorno ci rivolgiamo a lei, chiamandola con questo bellissimo titolo, invocando
il suo aiuto per noi, poveri peccatori: “Santa
Maria, Madre di Dio, prega per noi!”, perché anch’ella ci accompagni da
Madre, come solo Lei sa essere, in ogni momento della nostra vita. Guardiamo
ammirati alla sua “pienezza di grazia”
perché diventi anche la nostra. Invochiamo Colei che è la “benedetta fra tutte le donne”, per essere sempre partecipi di
questa sua benedizione, soprattutto quando tocca a noi dare il nostro assenso e
diventa più difficile rispondere come lei a Dio “sia fatta la tua volontà”.
L’ultimo pensiero è per la 54° Giornata mondiale della Pace, perché dal 1968 il 1° Gennaio è anche questo per volontà dell’allora Pontefice, il santo Papa Paolo VI . Il tema scelto da Papa Francesco per il messaggio di quest’anno è: “La cultura della cura come percorso di pace”, nel quale ci ricorda che “La cultura della cura … costituisce una via privilegiata per la costruzione della pace. «In molte parti del mondo occorrono percorsi di pace che conducano a rimarginare le ferite, c’è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia»(Fratelli tutti 225)”. Ancora Buon Natale e con i migliori auguri di Buon Anno e di tanta Pace con noi stessi e con tutti !!!
don
Marco Belladelli.
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