giovedì 31 dicembre 2020

Il Vangelo della salute del 01/01/2021


 1° Gennaio, Ottava del Natale, 
solennità di Maria, Madre di Dio, 
Giornata mondiale della Pace.

I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. 

Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.

Dal Vangelo secondo Luca,   (2,16-21) 
In quel tempo, andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo. Parola del Signore.

Buon 2021! La prima lettura di oggi, una formula di benedizione del popolo d’Israele in occasione del nuovo anno tratta dal libro dei Numeri, ci sollecita a riflettere sul senso del tempo che passa. Ci troviamo immersi nel suo scorrere inesorabile verso il suo compimento. Contiamo i nostri giorni secondo il moto degli astri, particolarmente quello del sole, della luna e della terra. Mesi e anni si succedono nella loro ciclicità sempre con qualcosa di nuovo, senza mai ritornare allo stesso punto. Le scadenze che di volta in volta incontriamo, come per esempio quella di un uovo anno, sono comunque dei passaggi che ci inducono a riflettere su come abbiamo usato il tempo che ci è stato messo a disposizione, come abbiamo vissuto e come intendiamo proseguire per quella parte che ancora ci resta da vivere. Che cosa augurarci di meglio allora, se non che Dio continui a proteggerci e abbia la bontà di accompagnarci ancora, come ha fatto fino ad oggi.  Per poterlo servire sempre meglio, invochiamo ogni giorno la potenza del Nome del Signore su di noi e su tutti i nostri cari, perché “ci benedica e su di noi faccia splendere il suo volto” (salmo responsoriale, ps 66),  e la luce del suo volto illumini ogni giorno di questo nuovo anno. Non c’è augurio e benedizione più propizia di questa.

Non è un caso iniziare il nuovo anno in compagnia di Maria, che oggi celebriamo e veneriamo come Madre di Dio, per quel suo straordinario e insostituibile assenso offerto a Dio nella realizzazione del mistero dell’incarnazione. Come dice S. Agostino, il “Sì” di Maria ha origine dalla sua fede di “piena di grazia”, che ha concepito il Figlio “non con l'infuocata concupiscenza della carne, ma col fervore della carità che promana dalla fede” (Sermo 214,6). Così nel grembo verginale di Maria la divinità del Figlio di Dio si è unita in modo mirabile e misterioso all’umanità della donna senza il concorso di un uomo. Benedetto XVI ci ricorda che: “a partire dall’Incarnazione avviene qualcosa di sconvolgente: il regime di contatto salvifico con Dio si trasforma radicalmente e la carne diventa lo strumento della salvezza.” (05/01/2011).

Quante volte in un giorno ci rivolgiamo a lei, chiamandola con questo bellissimo titolo, invocando il suo aiuto per noi, poveri peccatori: “Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi!”, perché anch’ella ci accompagni da Madre, come solo Lei sa essere, in ogni momento della nostra vita. Guardiamo ammirati alla sua “pienezza di grazia” perché diventi anche la nostra. Invochiamo Colei che è la “benedetta fra tutte le donne”, per essere sempre partecipi di questa sua benedizione, soprattutto quando tocca a noi dare il nostro assenso e diventa più difficile rispondere come lei a Dio “sia fatta la tua volontà”.

L’ultimo pensiero è per la 54° Giornata mondiale della Pace, perché dal 1968 il 1° Gennaio è anche questo per volontà dell’allora Pontefice, il santo Papa Paolo VI . Il tema scelto da Papa Francesco  per il messaggio di quest’anno è: “La cultura della cura come percorso di pace”, nel quale ci ricorda che “La cultura della cura … costituisce una via privilegiata per la costruzione della pace. «In molte parti del mondo occorrono percorsi di pace che conducano a rimarginare le ferite, c’è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia»(Fratelli tutti 225)”. Ancora Buon Natale e con i migliori auguri di Buon Anno e di tanta Pace con noi stessi e con tutti  !!!

don Marco Belladelli.

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