mercoledì 23 febbraio 2011

Ricordo di Bernard Nathanson

Bernard Nathanson
DA ABORTISTA INCALLITO, A PALADINO DELLA VITA
Lunedì scorso, all'età di 85 anni, è morto il ginecologo americano Bernard Nathanson, famoso perché da abortista (75.000 aborti; sic!) fu protagonista di una clamorosa e quanto mai improbabile conversione, che lo portò sulla sponda opposta. Suo è il provocatorio documentario: Il grido silenzioso del 1984 (vedi su You Tube THE SILENT SCREAM) da cui è tratta la foto del post, nel quale ha mostrato al mondo intero la sofferenza e tutto il terrore patito da un feto nel grembo materno, quando viene aggredito dalla sonda durante
un intervento abortivo. Ebreo newyorkese e ateo convinto, fu uno dei grandi propagandisti della rivoluzione sessuale degli anni Sessanta, che poi sfociò nella lotta per il diritto all'aborto. Alla fine, oltre ad aver condotto la grande battaglia in favore della vita, si convertì pure al Cattolicesimo.
In Aborting America, unico suo libro tradotto in italiano e pubblicato di recente con il titolo in inglese, dice: «L’etica dell’aborto è anche un invito all’irresponsabilità, alla violazione del concetto delle responsabilità inviolabili che ciascuno di noi ha verso gli altri».

1 commento:

  1. Ecco un altro esempio che conferma sempre più che il lieve soffio dello Spirito Santo soffia dove meno si pensa di trovarlo ed ascoltarlo.
    Non so come si possa vivere fino ad 85 anni avendo alle spalle tanti omicidi di "bambini"(non feti)innocenti per di più, nella sofferenza.
    Da pochi anni si conosce la sofferenza del piccolo quando viene risucchiato da una sonda, se va bene! Quando il piccolino ha più settimane, come tutti sappiamo, in alcune cliniche si compiono atroci atti per poterlo estrarre dal suo nido.
    L'unica cosa che poteva "assolvere" le passate generazioni era il fatto che si credeva che la vita iniziasse dalla nascita. Ora sappiamo che non è così, quindi di fronte a una persona viva fin dal concepimento, non si possono più accettare atti contro i suoi diritti di persona che è già tale e contro la Sacralità della vita.
    Ora mi domando: quando ci presemtiamo a nostro Signore con un passato così e una Conversione, come possiamo ipotizzare di essere comunque salvati?
    Come speranza e augurio, vorrei lasciare una poesia di Umberto Pancioli sull'attesa di un figlio.
    L'ATTESA
    Prenderò una frasca d'olivo
    e dal cielo spazzerò le nubi più nere,
    Scalerò le vette più alte dell'Universo
    e lassù con i colori del mattino,
    scriverò il tuo nome.
    Lavorerò come un pazzo
    e, a sera, sarà bello tornarsene a casa.
    Vieni al mondo figlio mio,
    per te io farò tutto questo.
    E ora ti attendo.

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