L'irlandese Marie Collins La Chiesa oltre gli abusi sessuali |
“Sì, sulla pedofilia la
Chiesa sta finalmente cambiando”. Ad affermarlo è la sig.ra Marie Collins ,
irlandese, unica vittima presente all’ importante simposio internazionale
intitolato “Verso la guarigione e il
rinnovamento”, svoltosi nei
giorni tra il 6 e il 9 Febbraio scorsi a Roma
presso l’Università Gregoriana, al quale hanno partecipato un centinaio di
Vescovi e molti Superiori maggiori dei vari Ordini e Istituti religiosi
provenienti da tutto il mondo, nel quale si è discusso su che cosa deve fare la
Chiesa per proteggere i minori e le persone vulnerabili dagli abusi sessuali.
La Collins ha subito violenza da un sacerdote quando aveva 13 anni ed era
ricoverata in un istituto di cura. Sposata con un figlio, soltanto dopo più di
30 anni ha avuto il coraggio di parlare. In un intervista rilasciata ad una
testata on line, si è dichiarata convinta che per l’impulso venuto direttamente
dai massimi vertici della Chiesa cattolica, da ora in poi non ci sarà più
spazio per il silenzio e l’insabbiamento, comportamenti che in passato invece
di sanare, sono andati ad aggravare la sofferenza delle vittime. Il convegno si
è aperto con la benedizione del Santo, Padre Benedetto XVI, che nonostante le
numerose polemiche dentro e fuori la Chiesa su questo tema da sempre ha dato
prova di fermezza e determinazione nel volere estirpare questa piaga e nel sostenere
scelte e strategie che rendessero impossibile in futuro il ripetersi di certe
situazioni. Memore di quelle che sono state le ragioni e le cause di questo
grave problema, mons. Charles Scicluna, promotore di Giustizia della
Congregazione per la Dottrina della Fede, l’ex Sant’Ufficio, colui che in
questi ultimi tempi più di ogni altro si è occupato dei casi concreti di
pedofilia nella Chiesa, ha concluso la sua interessante relazione affermando
che “Un’onesta ricerca della verità e
della giustizia costituisce la migliore risposta che possiamo offrire al triste
fenomeno dell’abuso sessuale dei minori da parte di chierici”. Dopo aver ricordato
che senza verità non c’è nemmeno giustizia, ha invitato i Vescovi e i Superiori
maggiori degli Istituti religiosi al rispetto delle procedure previste dal
diritto canonico per evitare gravi distorsioni della sua natura pastorale.
Quando infatti si è soprasseduto all’applicazione delle norme e delle sanzioni
previste in questi casi dalla Chiesa, ritenendo prioritario evitare pubblicità
e scandali in difesa dell’istituzione, le conseguenze sono state più gravi da
tutti i punti di vista. Un altro momento importante del simposio è stata la
veglia penitenziale del 7 Febbraio, presieduta dal cardinale canadese Marc
Ouellet, Presidente della Congregazione dei Vescovi, nella quale, sempre
secondo la Collins, si è capito che la Chiesa chiedeva sinceramente perdono non
soltanto alle vittime e per tutte le vittime, ma anche per i silenzi con cui i
Vescovi avevano coperto e protetto i colpevoli. Il porporato ha parlato di una
grande vergogna per uno scandalo condannato violentemente anche da Gesù stesso
nel Vangelo (cfr Lc 17,2), affermando poi che il cammino di rinnovamento, con
tutto quello che concretamente comporterà per prevenire questi misfatti, deve
avvenire nel segno del “mai più!”. Al termine dei lavori è stato reso noto che
il Papa ha deciso di finanziare con un’ingente somma un “Centro” per la
formazione di agenti anti-abusi, cioè religiosi e volontari esperti nella
prevenzione e nella protezione dei minori nelle parrocchie, negli oratori e
nelle scuole cattoliche. Il centro si propone inoltre di promuovere la nuova
cultura dell’ascolto delle vittime e soprattutto di far conoscere le migliori
pratiche per la gestione degli abusi. E’ il segno più concreto del cambiamento
in atto. Come era annunciato nel tema del convegno, la guarigione e il
rinnovamento devono passare necessariamente attraverso l’ascolto delle vittime
e la garanzia di assicurare alla giustizia i colpevoli, senza lasciarsi andare
a forme di intollerante furore persecutorio, ma con realismo, chiarezza e
trasparenza.
don Marco Belladelli.
pubblicato su LA
VOCE DI MANTOVA il
14/02/2012.
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