Solennità di Maria, Madre di Dio, ottava del Natale,
Giornata mondiale della Pace.
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino.
Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.
Dal Vangelo secondo Luca,
(2,16-21)
In quel tempo, andarono,
senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella
mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto
loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria,
da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo. Parola del Signore.
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Buon Anno! La prima lettura di oggi, una formula di benedizione del popolo d’Israele in occasione del nuovo anno tratta dal libro dei Numeri, ci sollecita a riflettere sul senso del tempo che passa. Contiamo i nostri giorni secondo il moto degli astri, particolarmente quello del sole, della luna e della terra, mesi e anni si succedono nella loro ciclicità sempre verso qualcosa di nuovo, senza mai ritornare allo stesso punto. Ci troviamo immersi nello scorrere inesorabile del tempo, nella convinzione di raggiungere il suo e il nostro compimento. Le scadenze che di volta in volta si susseguono, come per esempio quelle di un anno che finisce e di uno nuovo che inizia, sono dei passaggi che ci inducono a riflettere su ciò che è successo, su come abbiamo usato il tempo che ci è stato messo a disposizione, come abbiamo vissuto e come intendiamo proseguire per quel tanto o poco che ancora ci resta da vivere.
Che cosa augurarci allora
di meglio, se non che Dio continui a proteggerci e abbia ancora la bontà di
accompagnarci nel nostro cammino terreno, come ha fatto fino ad oggi. Abbiamo bisogno di invocare ogni giorno il
suo Nome per noi e i nostri cari, perché
“abbia pietà di noi e ci benedica”
(salmo responsoriale, Sal 66/67) e perché possiamo servirlo sempre meglio. La luce
del suo volto ci illumini ogni giorno di questo nuovo anno, non c’è augurio e
benedizione più propizia di questa. Non è casuale per la Chiesa iniziare il
nuovo anno nel segno di Maria, la creatura più alta che non sia mai comparsa
sulla terra. Oggi la celebriamo e la veneriamo con il titolo di ‘Madre
di Dio’ per quella
sua straordinaria e insostituibile collaborazione al piano di salvezza divino.
Con il suo ‘fiat’ (Lc 1,38) nel quale
ha offerto tutta sé stessa a Dio, ha reso possibile la realizzazione del
mistero dell’incarnazione e della redenzione. Quante volte in un giorno ci
rivolgiamo a lei con questo bellissimo titolo per invocare il suo aiuto per
noi, poveri peccatori: “Santa Maria,
Madre di Dio, prega per noi, peccatori!”. Invochiamo Colei che è la “benedetta fra tutte le donne”, per
essere sempre partecipi della sua benedizione, soprattutto quando per noi
diventa più difficile rispondere come lei a Dio: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me
secondo la tua parola” (Lc 1,38). Abbiamo bisogno che da Madre,
come solo lei sa essere, ci accompagni in ogni momento della nostra vita.
Guardiamo alla sua “pienezza di grazia”
perché diventi anche la nostra. Per volontà di san Paolo VI, a cominciare dal 1968,
il 1° Gennaio è diventato anche GIORNATA MONDIALE DELLA PACE. In questo tempo,
sempre più segnato da guerre e dalle tante sofferenze che ne derivano,
soprattutto per i poveri, invochiamo dal Signore Gesù, Principe della pace, la
pacifica convivenza tra tutti i popoli della terra. Il messaggio di quest’anno
del Santo Padre dal titolo “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”
ci dà l’occasione per riflettere sull’importanza della pace, sui pericoli che oggi
più la minacciano e su come costruire una pace duratura. Oltre agli sforzi
della diplomazia, c’è bisogno dell’impegno di tutti gli uomini di buona volontà,
perché con l’aiuto della grazia di Dio, diventino degli “operatori di pace” (Mt 5,9). Papa Francesco ci ricorda: “Che
il 2025 sia un anno in cui cresca la pace! Quella pace vera e duratura, che non
si ferma ai cavilli dei contratti o ai tavoli dei compromessi umani .
Cerchiamo la pace vera, che viene donata da Dio a un cuore disarmato: un cuore
che non si impunta a calcolare ciò che è mio e ciò che è tuo; un cuore che
scioglie l’egoismo nella prontezza ad andare incontro agli altri; un cuore che
non esita a riconoscersi debitore nei confronti di Dio e per questo è pronto a
rimettere i debiti che opprimono il prossimo; un cuore che supera lo sconforto
per il futuro con la speranza che ogni persona è una risorsa per questo mondo.”. Se perfino Dio è tanto sollecito per la
pace da mandare nel mondo il suo Figlio con il titolo di “Principe della pace” (Is 9,5), anche noi uomini attraverso il
dialogo e la carità fraterna dobbiamo superare l’indifferenza e impegnarci
seriamente a favorire la convivenza pacifica di tutti i popoli. Con i migliori auguri di
Buon Anno e di tanta Pace con noi stessi e con tutti !!!
don
Marco Belladelli.
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