sabato 16 dicembre 2023

Il Vangelo della salute del 17/12/2023

San Giovanni Battista, Chiesa di Muxia (Galizia - Spagna)

III Domenica di Avvento - “A”

Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?

dal vangelo secondo matteo (11, 2-11)

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui». Parola del Signore.

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Siamo ormai oltre la metà del nostro cammino di Avvento ed è prossima la manifestazione e l’incontro con il Signore. L’antifona d’ingresso ci invita a gioire: “Rallegratevi sempre” perché “il Signore è vicino” (Fil 4,4.5). Anche il colore rosaceo dei paramenti vuol essere un segno di letizia. Nel brano del Vangelo di oggi il protagonista è ancora Giovanni Battista nel racconto dell’evangelista Giovanni. Egli ci dice: “In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete”, e che neanche lui conosceva. Parla ovviamente del Signore Gesù, dalla sua testimonianza veniamo a  sapere due cose importanti: che verrà dopo di lui e che si tratta di una personalità tanto grande, al quale nemmeno lui non è degno di fargli da servo nell’umile gesto di togliergli i calzari. Una dignità superiore anche ai più grandi e importanti personaggi dell’antico testamento, quali Abramo, Mosè o Elia, perché in lui è Dio stesso che ha deciso di vivere con noi e di assumere su di sé l’umanità di tutti noi.

La testimonianza del Battista ha lo scopo di guidare tutti alla fede nel Verbo fatto uomo. Un evento, che supera qualsiasi umana aspettativa, ha bisogno di una testimonianza altrettanto autorevole e forte, quale quella del Battista, per essere accettata. Chi poteva immaginare che Dio fosse disposto ad abbassarsi fin dentro la nostra umanità? Soltanto la fede ci può guidare a questo mistero, che va ben oltre l’orizzonte meramente culturale, a cui molto spesso lo riduciamo. Oggi la prossimità di Dio da realtà spazio-temporale è diventata una questione di relazione. Dobbiamo dunque prepararci a vivere in compagnia del “Dio-con-noi”, l’alleanza si è trasformata in una relazione viva e personale, una comunione di vita, un vero e proprio legame amoroso, consenziente, ammirativo, che trova nella preghiera e nella carità le sue espressioni più significative e più alte. E’ una questione di Amore, e l’Amore è la premessa della comunione di vita, il vero approdo della nostra felicità.

Il monito del Battista: “Rendete dritta la via del Signore”, ripreso dal profeta Isaia, è riferito a tutti quegli aspetti spirituali, morali, psicologici e culturali della nostra vita, che conformano il nostro comportamento e che molto spesso si sono trasformati in veri e propri schermi di autodifesa di fronte all’irruzione del divino dentro la storia umana, fino a marginalizzarlo, se non addirittura ad escludere Dio dalla nostra vita. Per la “rettifica” della nostra vita, non cerchiamo sconti, privilegi, facilitazioni o semplificazioni, né scorciatoie particolari, ma unicamente la certezza che “Dio è con noi”. La vita cristiana non è il risultato di impulsi emozionali occasionali, più o meno artificiosi, o di eventi casuali, ma il desiderio e il consenso volontario di conformarsi alla verità e al bene che la grazia divina ci rivela e che sperimentiamo nella celebrazione del mistero. E’ importante ascoltare i consigli dell’apostolo Paolo, che nella seconda lettura ci invita ad essere: “sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male” e soprattutto: “Non spegnete lo Spirito !.

San Giovanni della Croce, mistico spagnolo del XVI, mette bene in evidenza la necessità di trascendere noi stessi nella “rettifica” della nostra vita, per cercare Colui che è in mezzo a noi, vicino a noi eppure ancora noi non conosciamo: 

Per raggiungere questo che non conosci

devi passare attraverso quello che tu non conosci;

Per raggiungere questo che non possiedi

devi passare attraverso ciò che tu non possiedi;

Per raggiungere questo che tu non sei

devi passare attraverso quello che tu non sei.

La tensione dell’attesa elevi il nostro spirito e lo renda capace di ciò che oggi non conosciamo, non possediamo e non siamo, per incontrare il Signore Gesù, vivo e presente in mezzo a noi. Ancora buon cammino d’avvento!

don Marco Belladelli

 

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