San Giovanni Battista - Città del Vaticano |
II
Domenica di Avvento “A”
Convertitevi:
il regno dei cieli è vicino!
DAL VANGELO SECONDO MATTEO (3,1-12).
In
quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea
dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è
colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che
grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E
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Eccoci
al nostro annuale incontro con san Giovanni Battista, un uomo di fronte al
quale non si può rimanere indifferenti. Vive nel deserto di Giuda, “vestito di peli di cammello e una
cintura di pelle attorno ai fianchi”, si
nutre di locuste e miele selvatico. I toni della sua
predicazione sono sferzanti e i contenuti altrettanto esigenti: “Razza di vipere! Chi vi ha
suggerito di sottrarvi all'ira imminente?”. Ci ammonisce a convertirci,
a “preparare la via del Signore”,
perché è prossimo il Regno di Dio. Lo inaugurerà colui che viene dopo di lui, descritto
come uno molto “più potente di me”, al quale “io non son degno neanche di
portargli i sandali”.
Così
Matteo ci presenta il Battista come il nuovo Elia, il profeta che precede la immediata
manifestazione del Messia, annuncia il giudizio di Dio e il compimento delle
promesse messianiche secondo la profezia di Isaia 40,3. Il suo compito di
precursore consiste nel preparare “la via del Signore”, perché ogni uomo sia pronto ad accoglierlo.
Giovanni
va preso sul serio perché, come ha detto di lui Gesù stesso, tra i nati di
donna non c’è nessuno più grande del Battista (cfr. Mt 11,11). Nonostante le
perplessità dei capi del popolo, l’esito della missione è più che positivo. Con
la sua predicazione e con il battesimo di penitenza al Giordano, Giovanni muove
i cuori al pentimento e al rinnovamento di vita. Molte persone provenienti da
ogni parte del paese e da ogni ceto sociale, soprattutto i più lontani, vanno
dal lui per confessare i loro peccati e farsi battezzare.
Il
suo annuncio: “Convertitevi, perché
il regno dei cieli è vicino! ”, in tutto e per tutto
identico a quello di Gesù (cfr. Mt 4,17), non è ancora segno della grande novità
del Regno di Dio, cioè l’irruzione di Dio stesso nella storia umana, per
salvare il suo popolo e tutti gli uomini, ma rimane ancora in un orizzonte
tutto giudaico. Il mutamento d’animo personale da lui richiesto è la premessa di
una fede capace di accogliere questa forte e nuova presenza di Dio accanto, che
si manifesterà con Gesù. Chi pensa di sottrarsi sarà sottoposto al giudizio
della scure che taglia gli alberi e del fuoco che brucia. Per chi invece si
converte, fa penitenza e apre il proprio cuore a Dio ci sarà il battesimo “in Spirito Santo”.
Nella
prossimità del Regno di Dio annunciata c’è qualcosa di ben più grande di una
semplice celebrazione liturgica. E’ la venuta del Signore tutta per noi e
proprio per noi, al quale dobbiamo ‘preparare
la via’ attraverso il cammino di elevazione di questo tempo di Avvento. Se
qualcuno pensa di poter ancora sottrarsi a questo impegno, non ha capito nulla.
Basta con i piagnistei, i vittimismi, i moralismi e i sensi di colpa per ciò che
dovremmo fare e non facciamo mai. Non dobbiamo avere paura di Dio e fuggire da
lui, come fecero Adamo ed Eva nel paradiso terrestre, perché è il momento
giusto per andargli incontro. Il nostro impegno di elevazione spirituale e di ricerca
di Dio non sarà un fallimento, perché è Dio stesso che lo suscita e lo indirizza
per mezzo della missione di Giovanni Battista. Ecco perché è venuta l’ora di “preparare
la via del Signore, raddrizzare i suoi sentieri!”. Lo dico anche per quell’amico
che la scorsa settimana, con una certa delusione commentava: “… questa
è l'ultima volta, la prossima starò più attento! … ma poi tutto è rientrato”. Rinnovo di nuovo a tutti
l’augurio di un buon Avvento!
don Marco Belladelli.
Grazie Don Marco buona domenica
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