sabato 9 marzo 2013

LA VOCE DI MANTOVA/84


Benedetto XVI e la sede vacante
L’immagine di quell’elicottero bianco con a bordo l’ancora Papa Benedetto XVI, che giovedì 28 Febbraio per alcuni istanti si è sovrapposto alla cupola di San Pietro dirigendosi poi verso sud, per sorvolare la via Appia e raggiungere Castel Gandolfo, rimarrà nella storia e nella mente di tutti coloro che lo hanno visto. Intanto Lunedì 4 Marzo sono iniziate le Congregazioni dei
Cardinali, a cui partecipano sia i 115 grandi elettori che entreranno in conclave, sia gli ultraottuagenari che per diritto sono esclusi dall’assemblea elettiva. In attesa della data del conclave, restano ancora senza risposte esaustive le domande sul significato delle dimissioni di Papa Ratzinger e soprattutto su che cosa dobbiamo aspettarci nel futuro prossimo. Dagli scenari tratteggiati in questi giorni dagli addetti ai lavori nei dibattiti, confronti, analisi e interviste più o meno anonime, traspare con sufficiente evidenza l’urgenza di mettere mano alla riforma della Curia romana e la necessità di un nuovo slancio missionario. Con tutto ciò, pare anche che i Cardinali non abbiano ancora trovato né un punto d’incontro né tanto meno la persona che meglio possa governare la Chiesa in questo particolare momento storico. Credo sia utile allora riprendere gli ultimi interventi di Benedetto XVI, nei quali neanche troppo velatamente sembra aver voluto mandare un messaggio a tutta la Chiesa e in particolare a coloro che sono chiamati a scegliere il nuovo successore dell’apostolo Pietro. Nell’Angelus di Domenica 24/02 Papa Ratzinger ha paragonato le sue dimissioni ad una risposta al Signore che lo chiama a salire sul monte. Nell’ultima udienza del 27/02 ha parlato di “un presente di Dio” e di “una grande fiducia, perché la forza della Chiesa sta nella Parola di verità del Vangelo”. Come a dire: non preoccupatevi, ciò che sta accadendo è opera di Dio e non dell’uomo. Un altro punto su cui ha insistito è su come intendere la Chiesa. Citando il grande teologo, Romano Guardini il 28/02 ai Cardinali ha ricordato che la Chiesa “non è un’istituzione escogitata e costruita a tavolino …, ma una realtà vivente. Il giorno prima in piazza San Pietro aveva gridato: “la Chiesa è viva!”. Ringraziando le tante persone semplici che in questi otto anni gli hanno scritto manifestandogli affetto e condividendo con lui gioie e angosce del vivere ogni giorno la fede cristiana, ha descritto la Chiesa come “una comunione di fratelli e sorelle nel corpo di Gesù Cristo”. Nell’ultimo breve saluto alla folla raccolta nella piazza del palazzo apostolico di Castel Gandolfo, prima di definirsi un semplice pellegrino giunto all’ultima tappa del suo cammino terreno, si è lasciato scappare: “Non sono più Sommo Pontefice”. Voleva scrollarsi di dosso con qualche ora in anticipo rispetto alla scadenza il peso di un pontificato molto difficile, oppure intendeva anticipare il nuovo che avanza? La serenità del suo volto e la risposta del giorno prima a coloro che lo accusavano di voler scendere dalla croce: “Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso”, ci fanno propendere per la seconda ipotesi. I Cardinali chiamati a scegliere il nuovo successore di Pietro, sono davanti a un dilemma: fingere di cambiare perché nulla cambi, come purtroppo è avvenuto molto spesso negli ultimi decenni, oppure intraprendere il difficile cammino della conversione e del ritorno alla freschezza e alla forza del cristianesimo delle origini. Vuoi vedere che per uscire dall’impasse e imboccare la via voluta da Dio, vedremo di nuovo tornare a Roma quell’elicottero bianco con a bordo Benedetto XVI? Nei prossimi giorni avremo la risposta.
Marco Belladelli
pubblicato su LA VOCE DI MANTOVA   il 09/03/2013.

2 commenti:

  1. Solo poche parole: speriamo si torni alla SEMPLICE GRANDEZZA che Gesù intendeva per la Sua Chiesa! Sentire nel cuore i "brividi" che sentivano i primi seguaci di Gesù; non più quella certa fredda lontananza che.... allontana... Utopia?Eleon

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rispondo a me stessa.... ora che il mio computer è riparato! Evviva! Non è utopia! Mi si è allargato il cuore nel sentire il nome FRANCESCO!!!! Papa Benedetto ha tracciato la strada, (per questo è stanco!), e il VESCOVO Francesco proseguirà i "lavori" di riparazione e ricostruzione!!!!!! Lo Spirito Santo eleggia sulla Sua Chiesa e sta lanciando dardi di fuoco per RISVEGLIARE i tanti cuori addormentati da lungo tempo...anestetizzati dall'apatia, dall'indifferenza, dall'incredulità, dall'opportunismo e dalla corruzione! Vedere l'inchino di Francesco, il capo abbassato di fronte al popolo, è stato come una fiammata nel cuore! Il Popolo di Dio! Nel silenzio della folla camminava Gesù!!! Eleon

      Elimina