HABEMUS PAPAM E L'UMANO, TROPPO UMANO.
Esce oggi in Italia l’ultimo film di Nanni Moretti, Habemus Papam, la storia di un cardinale che, eletto Papa, crolla psicologicamente, cade in depressione, tanto da ricorrere al miglior psicoterapeuta in circolazione. Alla fine, come Celestino V, il Papa decide di dimettersi. Non
ho visto il film. Andrò a vederlo, anche se in genere Moretti mi annoia mortalmente. Alla presentazione ufficiale del film il regista romano ha detto: “Volevo raccontare questo personaggio così fragile, che si sente così inadeguato che può avere un grandissimo potere, all’interno di una commedia”. Atri commentatori hanno aggiunto che Moretti voglia umanizzare chi dal mondo dei semplici viene percepito come un estraneo. A proposito di fragilità, inadeguatezza e percorsi umanizzanti al ribasso, mi è venuto in mente quello che Benedetto XVI disse lo scorso anno ai preti di Roma, in occasione della tradizionale udienza del Giovedì delle ceneri (18/02/2010): “… sappiamo che l’essere umano è ferito e la questione di "che cosa sia l’uomo" è oscurata dal fatto del peccato, che ha leso la natura umana fino nelle sue profondità. Così si dice: "ha mentito", "è umano"; "ha rubato", "è umano"; ma questo non è il vero essere umano. Umano è essere generoso, è essere buono, è essere uomo della giustizia, della prudenza vera, della saggezza. Quindi uscire, con l’aiuto di Cristo, da questo oscuramento della nostra natura per giungere al vero essere umano ad immagine di Dio, è un processo di vita”. Quando qualcuno dei nostri “illustri artisti” che vanno per la maggiore si deciderà a raccontarci un percorso di umanizzazione al rialzo, così come hanno fatto Dante Alighieri, il Manzoni e altri? Magari, invece delle solite commedie, ne esce un’altra … “divina”.
pure a me Moretti mi annoia mortalmente e nemmeno io ho ancora visto il film. ma ho sentito dire che questo è divertente. Andiamo a vederlo insieme?
RispondiEliminaMi è piaciuta molto la tua riflessione su una nuova commedia "divina", centrata sulla figura dell'uomo e di Gesù Cristo.
Perchè non cominci a scriverla?
Stefano