venerdì 24 gennaio 2025

Il Vangelo della salute del 26/01/2025

Miniatura armena, Gesù in sinagoga, sec. XII-XIII

III del tempo Ordinario “C”

VI Domenica della Parola di Dio

Oggi si è compiuta questa Scrittura.

Dal Vangelo secondo Luca.  (1,1-4; 4,14-21). 

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre

Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».  Parola del Signore.

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Oggi iniziamo con alcuni pensieri di introduzione al Vangelo di Luca, che ci accompagnerà per tutto il 2025, soprattutto nel ‘Tempo Ordinario’. Cominciamo col dire che Luca, citato più volte tra i discepoli di S. Paolo, era di origine e cultura greca e che di professione faceva il medico (cfr. Col 4,14), molto probabilmente faceva parte della cerchia dei discepoli già al tempo Gesù, come si evince nel famoso racconto dell’apparizione del Risorto a Emmaus (Lc 24,13ss). Sant’Ireneo di Lione lo indica come l’autore del terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli. L’introduzione del vangelo, riportata oggi dalla liturgia, evidenzia la mentalità ellenistica dell’evangelista, che si comporta come uno storico del suo tempo. Con le sue ‘ricerche accurate’ e con il suo ‘resoconto ordinato’ ha seguito un metodo scientifico, dichiarando fin dall’inizio lo scopo del suo scritto e il metodo seguito. Dobbiamo a queste sue indagini i racconti sull’infanzia di Gesù, alcune parabole molto importanti, come per esempio quella del Buon Samaritano, del Figliol Prodigo e altri episodi evangelici che non trovano riscontro in nessuno altro testo del Nuovo Testamento. Ha poi completato l’annuncio evangelico con un secondo libro, gli Atti degli Apostoli, detto anche il Vangelo della Chiesa. Per Luca Gesù è il vero Salvatore, venuto a riscattare i poveri, i diseredati ed ogni uomo dalle sue schiavitù, contrapposto ai potenti del mondo di ogni tempo e luogo. E’ lui che, come dice il ‘Magnificat’: “rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili; ricolma di beni gli affamati e rimanda a mani vuote i ricchi.” (1,52-53). La forza, la chiarezza e l’insistenza con cui sottolinea questo messaggio rende la salvezza operata da Gesù quanto mai attuale ed efficace anche oggi per noi. Va anche detto che lo scritto di Luca è pure il Vangelo di Maria e della divina Misericordia, del discepolato e della preghiera, dell’attenzione ai poveri e della condanna delle ricchezze, e di tutto il poliedrico ministero di Gesù, che attraverso la ‘Parola’ continua ad essere presente in mezzo a noi per salvarci e condurci verso la casa del Padre misericordioso.

Questo è anche il senso dell’auto-rivelazione che Gesù fa nella sinagoga di Nazaret, narrataci oggi nel brano evangelico: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltata”, un “oggi” che si prolunga fino a noi, nel quale Gesù si rivela come colui che riscatta poveri, prigionieri, diseredati ed ogni genere di marginalità umana di qualsiasi natura. Quando ascoltiamo il Vangelo, soprattutto durante la liturgia, siamo resi partecipi della novità e dell’attualità del regno di Dio presente in mezzo a noi. Come sarà oggi la nostra reazione, una imperturbabile indifferenza, oppure una ilare diffidenza? Faremo appello ad un freddo distacco razionalistico oppure con untuosa e interessata devozione? Sarebbe sufficiente una semplice e sincera accoglienza, a cui far seguire un’umile ed affettuosa adesione di tutta la nostra persona. Oggi si celebra la VI “Domenica della Parola di Dio” e in sintonia con il tema dell’Anno Santo, Papa Francesco ha scelto come testo guida “Spero nella tua Parola” (Sal. 119,74) per ricordare a tutta la Chiesa che “la comunità ecclesiale cresce anche oggi nell’ascolto, nella celebrazione e nello studio della Parola di Dio” (DV3).  Buona Domenica!

 don Marco Belladelli.

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