Il Mercoledì delle ceneri
e la spiritualità della Quaresima
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenserà
La Quaresima è una lotta che ci
apprestiamo ad affrontare avendo in dotazione dallo Spirito Santo le armi della penitenza, indicate da
Gesù nel Vangelo di oggi, e cioè la
preghiera, il digiuno e l’elemosina. Oggi, Mercoledì delle Ceneri, la Chiesa
chiede a Dio Padre la grazia di “un
cammino di vera conversione” per uscire vincitrice nel “combattimento contro lo spirito del male”
(preghiera della colletta).
Sappiamo bene che la conversione non
è questione di un momento, ma una tensione permanente per accogliere nella
nostra vita la logica della croce, superando tutte le resistenze di carattere
spirituale, morale, psicologico, culturale originate dalla storia di ciascuno e
che ostacolano la nostra adesione a Cristo crocifisso.
Purtroppo però siamo altrettanto
consapevoli della difficoltà di vivere in uno stato di continua conversione,
accettando di metterci continuamente in discussione. Viene molto più facile
adagiarsi e vivere di rendita, piuttosto che ricominciare sempre da capo.
Se non sentiamo il richiamo alla
conversione, l’obiettivo minimo della Quaresima resta comunque almeno quello di
mettere ordine nella nostra vita spirituale, ristabilendo l’equilibrio
interiore tra anima e corpo, equilibrio che ci sorregge, ci dà sicurezza e ci
permette di “entrare ed uscire” quotidianamente da noi stessi, nell’interazione
continua con il mondo esterno senza troppi danni.
L’uomo per essere spiritualmente
serio nel suo rapporto con Dio ha bisogno soprattutto della preghiera. La
preghiera è lo spazio interiore nel quale l’uomo viene a trovarsi al cospetto
di Dio, per formare con Lui un tutt’uno.
Alla preghiera si accompagnano le
altre due armi della penitenza, l’elemosina
e il digiuno, entrambe contribuiscono a centrare la nostra vita in Dio e non su
noi stessi, rintuzzando così le pretese del nostro amor proprio, che spesso
assume le forme tipiche della superbia, causa prima di ogni peccato. Questa è
la prima battaglia da vincere nel
combattimento contro lo spirito del male. Credo sia chiaro a tutti come
nella vita spirituale può succedere di diventare il primo nemico di noi stessi.
Se praticate con serietà spirituale,
la preghiera, l’elemosina e il digiuno contribuiranno a mantenerci in quella
serietà e sobrietà di vita, significata dall’ “austero simbolo delle ceneri”, assolutamente necessaria per
giungere “completamente rinnovati a
celebrare la Pasqua” del Signore Gesù risorto.
Il rinnovamento consiste nel
riscoprire la ricchezza dell’essere figli
di Dio, cioè la grazia sempre attuale e inesauribile del Battesimo, come la
descrive l’Apostolo Giovanni: “Vedete
quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo
siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto
lui. Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò
che saremo non è stato ancora rivelato.” (1Gv 3,1ss). Che cosa c’è di più nuovo ed esaltante
dell’essere Figli di Dio?
L’altra faccia della medaglia della
novità quaresimale è il conseguente rinnovamento morale. Soltanto la grazia del
Battesimo ci darà la forza di mettere al primo posto nella nostra vita le
esigenze del regno di Dio e la sua giustizia (cfr Mt 6,33) e non le nostre
passione e i relativi desideri mondani.
Buona Quaresima!
don Marco Belladelli.
La quaresima è la scoperta della realtà del DONO che è in tutto quello che viviamo. Anche nel dolore, cosa che al momento non riusciamo a capire, giustificare ma che vissuto come “nostra quaresima “ ci porterà alla resurrezione, intesa non come fisica, almeno per ora, ma ritrovarci nel Signore con le persone che ci hanno fatto soffrire e non soltanto perché sono morte
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