Taddeo Zuccari, Il discorso della montagna, 1569, basilica di S. Sabina - Roma; dove si celebra la 1° stazione quaresimale del Mercoledì delle Ceneri. |
Il Mercoledì delle ceneri
e la spiritualità della Quaresima
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenserà
dal vangelo
secondo matteo (6,1-6.16-18).
In quel tempo,
Gesù disse ai suoi discepoli: « Guardatevi dal praticare le vostre buone opere
davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete
ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno
gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In
verità vi dico:
hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà ».
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Nella Quaresima si sovrappongono almeno tre momenti storici differenti
della Chiesa e si sintetizzano diverse tradizioni liturgiche. Nata nel terzo
secolo come parte finale del catecumenato dei neofiti, successivamente per
coloro che erano già battezzati è diventata il tempo della penitenza dei
peccatori in vista della loro riconciliazione, che avveniva la mattina del
Giovedì santo. Quando dal VII secolo in poi ha cominciato a diffondersi la
pratica della confessione auricolare, in un contesto di cristianità diffusa si
è trasformata nel ‘tempo forte’ del rinnovamento spirituale di tutti i
battezzati. Un’evoluzione che naturalmente ha contribuito ad arricchire i temi
del suo patrimonio spirituale, variamente rappresentati nei tre cicli
quaresimali che la liturgia ogni anno ci propone, tutti convergenti verso la
stessa e fondamentale realtà della fede cristiana, la celebrazione del mistero
pasquale di Cristo morto e risorto.
Al Mercoledì delle ceneri la Chiesa
chiede al Padre la grazia di “un cammino
di vera conversione” per uscire vincitrice nel “combattimento contro lo spirito del male” (preghiera della colletta). La Quaresima si presenta
quindi come una lotta contro il male, che affrontiamo avendo in dotazione dallo
Spirito Santo le armi della penitenza,
indicate da Gesù nel Vangelo di oggi,
e cioè la preghiera, il digiuno e l’elemosina.
Sappiamo bene che la conversione non
è la questione di un momento, ma una tensione interiore permanente per accogliere gradualmente nella
nostra vita la logica della fede, che poi è la logica della croce, superando
tutte le resistenze di carattere spirituale, morale, psicologico, culturale
originate dalla storia di ciascuno e che ostacolano la nostra adesione a Cristo
crocifisso, morto e risorto.
Purtroppo però siamo altrettanto consapevoli
della difficoltà di vivere in uno stato di continua conversione, accettando di
mettersi continuamente in discussione. Viene molto più facile e spontaneo
adagiarsi e vivere di rendita, piuttosto che ricominciare sempre da capo. Se
non sentiamo il richiamo alla conversione, l’obiettivo minimo della Quaresima
resta comunque almeno quello di mettere ordine nella nostra vita spirituale,
ristabilendo l’equilibrio interiore tra anima e corpo, equilibrio che ci
sorregge, ci dà sicurezza e ci permette di “entrare
ed uscire” quotidianamente da noi stessi nell’interazione continua con il
mondo esterno senza troppi danni.
L’uomo per essere spiritualmente
serio nel suo rapporto con Dio ha bisogno soprattutto della preghiera. La
preghiera è lo spazio interiore nel quale l’uomo viene a trovarsi al cospetto
di Dio, per formare con Lui un tutt’uno. Alla preghiera si accompagnano le
altre due armi della penitenza, l’elemosina
e il digiuno. Entrambe contribuiscono a centrare la nostra vita in Dio e non su
noi stessi, rintuzzando così le pretese del nostro amor proprio, che spesso
assume le forme tipiche della superbia, causa prima di ogni peccato. Questa è
la prima battaglia da vincere nel
combattimento contro lo spirito del male.
Sarà importante per tutti prendere
coscienza come nella vita spirituale succeda di diventare il primo nemico di
noi stessi. Se praticate con serietà spirituale, la preghiera, l’elemosina e il
digiuno contribuiranno a mantenerci in quella serietà e sobrietà di vita,
significata dall’ “austero simbolo delle
ceneri”, assolutamente necessaria per giungere “completamente rinnovati a celebrare la Pasqua” del Signore Gesù
risorto. Il rinnovamento consiste nel riscoprire la ricchezza dell’essere figli di Dio, cioè la grazia sempre
attuale e inesauribile del Battesimo, come la descrive l’Apostolo Giovanni: “Vedete quale grande amore ci ha dato il
Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il
mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d'ora
siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato.” (1Gv
3,1ss). Che cosa c’è di più nuovo ed
esaltante dell’essere Figli di Dio?
L’altra faccia della medaglia della
novità quaresimale è il conseguente rinnovamento morale. Soltanto la grazia del
Battesimo ci darà la forza di mettere al primo posto nella nostra vita le
esigenze del regno di Dio e la sua giustizia (cfr Mt 6,33) e non le nostre
passione e i relativi desideri mondani.
Buona Quaresima!
don Marco Belladelli.
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