giovedì 10 marzo 2016

Il Vangelo della salute del 13/03/2016

Tiziano Vecellio, Cristo e l'adultera, 1512-15, Vienna.
V Domenica di Quaresima “C”.
Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.
Dal Vangelo secondo Giovanni  (8,1-11).
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?».

Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Parola del Signore.
---------------------------------------
L’approssimarsi delle feste pasquali esige di fare il punto a proposito del rinnovamento di vita che ci siamo proposti all’inizio della Quaresima. Se è necessario bisogna intensificare la penitenza della preghiera, delle rinunce e delle opere di carità per liberarci dai legami e dai compromessi con il male e disporci con il cuore libero e aperto ad accogliere il perdono dei peccati che Gesù ci offre con la sua passione, morte e risurrezione. D’altro canto è auspicabile avere ben chiaro in che cosa consista la remissione dei peccati, mistero di salvezza di cui siamo resi partecipi. L’episodio dell’adultera ci mostra come può cambiare la nostra vita, quando incontriamo Gesù, che non è venuto per condannare nessuno, ma per liberarci dal peccato.
Gli scribi e i farisei stanno cercando provocatoriamente argomenti di accusa nei confronti di Gesù. Siamo nel tempio di Gerusalemme, il luogo più sacro del mondo, scelto da Dio come sua abitazione terrena, in mezzo al suo Popolo e a tutti gli uomini, e dove Dio ha promesso che chiunque avesse invocato il suo Nome sarebbe stato ascoltato ed perdonato: “Ascolta la supplica del tuo servo e di Israele tuo popolo, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali dal luogo della tua dimora, dal cielo; ascolta e perdona”.  (cfr. 1Re 8,30). I suoi interlocutori invece pretendono che proprio qui Gesù si trasformi in giudice di morte, perché “Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa”.
Gesù si mette a scrivere con il dito per terra non sappiamo che cosa. E’ contrariato per l’ossessione con cui viene continuamente attaccato dai suoi avversari, che pretendono un suo pronunciamento sul caso in questione. E’ allora dice: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. Una frase diventata proverbiale per ricordare che tutti siamo peccatori e che nessuno può farsi giudice di un altro uomo.
E’ curioso questo ritirarsi dei presenti, uno dopo l’altro, a cominciare dai più grandi, fino ai più giovani. Quando Gesù rimane solo con l’adultera, si meraviglia che tutti se ne siano andati. Del resto lui è l’unico ad essere senza peccato e per questo sarebbe in diritto di condannarla. Invece la sentenza di Gesù è: “Neanch'io ti condanno; va e d'ora in poi non peccare più”.
Che esperienza abbiamo del peccato e della sua remissione? C’è chi prova a vanificare il proprio peccato omologandolo come lecito con artifici culturali e psicologici; altri invece, manipolando la propria coscienza, si sono persuasi che non esista; altri ancora sono maestri nel soffocarne la voce.
La salvezza consiste nel perdono dei peccati e l’unico da cui possiamo ottenerlo è Gesù. Nel sacramento della penitenza egli ci dona la grazia per essere di nuovo figli di Dio, uomini e donne liberi come l’adultera. Papa Francesco, nel suo primo giorno di pontificato, ai sacerdoti confessori di Santa Maria Maggiore ha ripetuto: “Siate misericordiosi!” Torniamo a confessarci più frequentemente, almeno una volta al mese. Allora capiremo e sperimenteremo su noi stessi che cosa significano le parole di Gesù: “Neanch'io ti condanno; va e d'ora in poi non peccare più”.
Buona fine Quaresima!
don Marco Belladelli.

Nessun commento:

Posta un commento