venerdì 5 dicembre 2014

Il Vangelo della salute del 07/12/2014

Salvator Dalì, San Giovanni Battista, 1964.
II Domenica di Avvento “B”
Raddrizzate le vie del Signore.
Dal Vangelo secondo Marco  (1, 1-8) 
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Parola del Signore.
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Dalla conclusione passiamo all’inizio del vangelo di Marco: “Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio”. Un’apertura sintetica e chiara, con la forza incisiva di un tweet, diremmo oggi. Poche parole per dire molto, soprattutto l’essenziale del vangelo.
In poche parole infatti Marco riassume i molti contenuti del prologo di Giovanni. Al nome di Gesù egli unisce il titolo di “Cristo”, cioè Unto, Consacrato da Dio, che traduce l’ebraico “Messia”, riconoscendo così in Gesù colui che realizza le promesse profetiche, l’atteso dal popolo d’Israele. A Cristo segue immediatamente il titolo “Figlio di Dio”, che annuncia e rivela il mistero della incarnazione. E’ l’inizio di quell’evento unico, straordinario e irripetibile che è l’irruzione di Dio nella storia nella persona di Gesù.
Marco chiama tutto questo “Vangelo”, buona notizia, e dà il via a un nuovo genere letterario, cioè alla modalità specifica di annuncio del mistero della persona di Gesù Cristo attraverso la narrazione degli eventi della sua vita, per mezzo dei quali Gesù ha realizzato la salvezza per l’umanità.
Il Vangelo non è prima di tutto trasmissione di notizie e informazioni, ma soprattutto una via attraverso la quale la novità di Dio, presente nell’evento Cristo (intendendo con questo termine tutto l’insieme e le varie dimensioni della vicenda storica di Gesù), viene comunicata per mezzo della Parola per entrare in rapporto con la vita di tutti gli uomini, di ogni tempo e di ogni luogo della terra. Il Vangelo è il mistero del Figlio di Dio che si è fatto uomo nella persona di Gesù, e nello stesso tempo è il mistero di Gesù che vive nell’umanità di ogni uomo e donna, di ogni tempo e luogo. Il Vangelo è Parola che salva. Accogliere il Vangelo è accogliere Gesù, vivere il Vangelo è fare proprio questo mistero ogni giorno della nostra vita.

La seconda domenica di Avvento è caratterizzata dalla persona di Giovanni Battista. Presentato come il nuovo Elia, che prepara la venuta e la manifestazione del Messia, il Battista è il volto della famosa voce profetica di Isaia che grida nel deserto: “Preparate la via del Signore”, ammonimento che esprime il tema proprio di questa domenica. Preparare la via del Signore significa disporsi a quegli atteggiamenti che rendono possibile l’incontro con il Messia.
Secondo Marco la persona e il ministero di Giovanni Battista sono già Vangelo, cioè parte di quel “Novum” che inizia, cioè della novità di Dio presente nella storia. Tutto ciò che lo riguarda è espressione e manifestazione dello Spirito Santo, la cui pienezza si raggiungerà con Colui che viene dopo di me “che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali.”.
Coloro che andavano da lui “si facevano battezzare nel fiume Giordano, confessando i loro peccati”. Nella confessione dei propri peccati c’è la consapevolezza di poter vivere in un modo diverso da come abbiamo vissuto finora. Nel preparazione della via del Signore c’è invece la volontà di un rapporto più autentico con Dio, vivendo alla sua presenza con la preghiera e con la fedeltà alla sua Parola nella carità e nella fraternità, senza ricorrere a meschine giustificazioni per le nostre debolezze, fragilità e contraddizioni.
Del resto, per questo si è fatto uomo, per essere in noi, uno di noi!
Buon cammino d’Avvento!

don Marco Belladelli

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