Bali, Densapar (Indonesia), prima Chiesa dei Missionari del Verbo di Dio, rappresentazione dello Spirito Santo |
VI
Domenica di Pasqua “C”
Lo
Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Dal Vangelo secondo Giovanni (14, 23-29)
In quel tempo, Gesù disse :
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate». Parola del Signore.
In quel tempo, Gesù disse :
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate». Parola del Signore.
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Siamo
ancora durante l’ultima cena. Nei discorsi di Gesù possiamo meglio comprendere in
che consiste la novità cristiana, una relazione tutta speciale con Dio,
descritta con l’immagine della ‘inabitazione’: “noi verremo a lui e prenderemo dimora presso
di lui”.
Di
fronte alle perplessità degli Apostoli, Gesù promette lo Spirito Santo che “vi insegnerà
ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto”. Gesù continua a
parlare e offre ai discepoli la sua pace per aiutarli a superare il turbamento
del distacco e a vivere tutti gli avvenimenti che stanno per accadere nella
prospettiva della fede: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace … Se mi amaste
vi rallegrereste … Io vado dal Padre … perché voi crediate”.
Il discorso era iniziato al v. 22 con una
domanda di Giuda Taddeo: “Signore,
come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?”. Alcuni infatti pensavano
che il Messia si sarebbe manifestato pubblicamente e, come si evince anche dagli
Atti degli Apostoli (cfr. 1,6), che avrebbe ricostruito il regno d’Israele.
La via scelta da Dio è diametralmente opposta. L’amore
al Signore e l’osservanza dei comandamenti e della sua parola sono le
condizioni per mezzo delle quali si realizza questa particolare comunione, per
la quale sia il Padre, sia Gesù ‘verranno a prendere dimora presso i discepoli’. Per il mondo, cioè per tutti coloro che
non avranno aperto il loro cuore e la loro vita a Dio come veri
discepoli non c’è nessuna rivelazione.
Per capire di cosa stiamo parlando, prendete ad
esempio la vita e l’esperienza dei Santi. Per rimanere ai nostri giorni, pensate
ai beati Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta, oppure a Padre Pio. Anche
nei momenti della prova e della tentazione, del buio interiore e delle
sofferenze fisiche, morali e spirituali nei loro cuori non è mai venuta meno la
certezza della presenza e dell’operare misterioso di Dio in loro e per mezzo di
loro. Questa realtà è l’opera dello Spirito Santo. La missione dello Spirito
Santo consiste infatti nel confermare e continuare l’opera di Dio inaugurata
dal Figlio, in obbedienza al Padre. L’azione dello Spirito è descritta come un ‘insegnare’ ed un ‘fare memoria’ di tutto ciò che
Gesù ha detto e fatto con la sua Parola e con i segni che l’anno accompagnata,
durante la sua missione sulla terra. Nessuno di noi potrebbe dire: “Gesù è il Signore”, sentirsi da lui
attratti e vivere come lui ci ha insegnato, fino a confondersi in una indissolubile
comunione di vita, se non per opera dello Spirito Santo. E’ lo Spirito che
rende possibile la continua presenza di Dio nella storia umana, altrettanto
forte e significativa quanto lo è stata l’incarnazione del Verbo di Dio in Gesù
di Nazaret.
Ecco perché alla promessa dello Spirito, Gesù fa
seguire il dono della ‘pace’. La pace che
Gesù ci dona non è altro che la somma e la sintesi di tutti i beni messianici. E’
il frutto della salvezza, cioè l’esperienza della presenza del regno di Dio nel
mondo e della beatitudine
che da esso deriva al cuore dell’uomo.
Il ritorno di Gesù al Padre non è allora un
abbandono, ma un passaggio necessario per il progresso e il compimento
dell’opera di salvezza compiuta da Gesù stesso “perché voi crediate”. Allora dobbiamo “rallegrarci”, perché
la venuta dello Spirito Santo significa una maggiore prossimità di Dio per ogni
uomo e per tutta la storia umana.
Venerdì cominceremo la preghiera della novena
per disporci spiritualmente ad accogliere il dono dello Spirito Santo nella
nostra vita. La sua presenza in noi significherà lo stesso amore di Gesù per il
Padre, una piena disponibilità a vivere i suoi comandamenti e la parola
ascoltata, e l’esperienza della ‘pace’ del
Signore che riempie totalmente i nostri cuori. Uniamoci nella preghiera
incessante e invochiamo la pienezza dello Spirito Santo per ciascuno di noi,
per la Chiesa e per ogni uomo.
Buona Domenica!
don
Marco Belladelli.
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