Piero della Francesca, Il Battesimo di Gesù. |
Festa del
Battesimo del Signore.
Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento.
Dal
Vangelo secondo Marco (1, 7-11)
In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da
Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e
lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal
cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». Parola del Signore.In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da
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Con il Battesimo di Gesù al Giordan o
si conclude il ciclo delle celebrazioni natalizie. Insieme con l’adorazione dei
Magi e il miracolo di Cana, questo fatto fa parte delle tre celebrazione in cui
si articola la solennità dell’Epifania, nella quale il Natale si collega con la
Pasqua e il mistero dell’incarnazione del Verbo di Dio trova il suo pieno
significato e compimento nella prospettiva della redenzione universale.
L’immersione di Gesù nelle acque del Giordan o,
anticipazione della sua sepoltura e risurrezione e annuncio della Pasqua
prossima ventura, lo manifesta in modo straordinario. Nel Battesimo Gesù, pur
non avendo peccato, si fa solidale con tutti gli uomini peccatori, riceve la
pienezza dello Spirito Santo, per poter compiere la sua missione, e beneficia del
compiacimento divino, cioè dell’amore del Padre, per questa sua piena
disponibilità a compiere la sua volontà.
Secondo l’evangelista
Marco , Giovanni Battista parla del futuro Messia, ma non sa
chi è colui che pieno di Spirito Santo sarebbe venuto dopo di lui. Gesù arriva
al Giordan o per farsi battezzare e
vive un’esperienza unica, che non trova paragone in nessun altro avvenimento
della sua vita pubblica. Il linguaggio e le immagini sono quelle di una teofania,
cioè di una manifestazione di Dio in forma sensibile, come risulta dall’aprirsi
dei cieli, dalla rappresentazione dello Spirito sotto forma di colomba e dalla
voce che risuona del cielo. Gesù riceve il battesimo degli schiavi, per
riscattarli dalla schiavitù. Viene così anticipata la vittoria di Dio contro il
male e nel Giordan o già si realizza
il mistero della nostra salvezza. Oltre al mistero della persona del “Figlio mio, l’amato” e della missione che
è chiamato a compiere da questo momento in poi, siamo di fronte anche ad una
prima rivelazione dello stesso mistero della Trinità di Dio, primo e
fondamentale mistero della nostra fede. Questi pochi accenni sono sufficienti a
farci capire le dimensioni e le implicanze di questo evento. Il battesimo di
Gesù, oltre a darci l’opportunità di riflettere sul valore del nostro battesimo
e sui conseguenti impegni ad esso collegati, ci offre l’occasione di contemplare
il Padre, il Figlio e lo Spirito e l’opera di salvezza compiuta da Dio a nostro
favore. Sono ancora pochi i cristiani che hanno scoperto e sperimentato quanto
sia salutare e rigenerante per la nostra vita e per il suo equilibrio, la lode
e la benedizione di Dio e l’esaltazione delle opere da Lui compiute in nostro
favore.
Già sento risuonare le vostre voci che cantano inni al Signore …
Come dice la liturgia: “E’
veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, render
grazie, sempre e dovunque, a te, Signore, Padre Santo, Dio onnipotente ed
eterno…”. Coraggio, amici, non stanchiamoci di cantare le cose belle e
buone, che Dio quotidianamente ci dona e mette a nostra disposizione.
Buona Domenica!
DON MARCO BELLADELLI.
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