sabato 15 marzo 2025

Il Vangelo della salute del 16/03/2025

Carl Heinrich Bloch, La Trasfigurazione, 1872 - Copenaghen 

II Domenica di Quaresima “C”

Mentre Gesù pregava, il suo volto cambio d'aspetto.

Dal Vangelo secondo Luca  (9,28b-36).

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.

Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.

Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.

Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».

Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. Parola del Signore.

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Come va la nostra Quaresima? Siamo più attenti alla nostra vita spirituale? Concediamo più tempo alla preghiera, all’ascolto della Parola di Dio o a qualche altra forma di riflessione che ci aiuti ad essere più consapevoli del nostro Battesimo e della nostra identità cristiana? Abbiamo scelto l’impegno penitenziale di rinuncia o di carità per questo tempo? Attraverso le opere di penitenza consigliate dalla Chiesa, preghiera, digiuno ed elemosina, al termine del cammino quaresimale, come il figliol prodigo, incontreremo il Signore che ci accoglierà nell’abbraccio benedicente della sua misericordia.  

La seconda Domenica di Quaresima ci propone sempre il racconto della trasfigurazione. Luca, nella sua narrazione, mette in evidenza dei dettagli molto interessanti, come per esempio il fatto che Gesù si trasfiguri mentre è raccolto in preghiera, e il contenuto del suo dialogo con Mosè ed Elia: “parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme”, cioè della sua futura passione, morte e risurrezione. La trasfigurazione dunque ha a che fare con la Pasqua e va compresa in questa prospettiva. 

Pur essendo Dio, come il Padre e lo Spirito Santo, anche Gesù prega ed è soprattutto Luca nel suo vangelo a parlarci delle sue notti passate in preghiera. Nella trasfigurazione ci svela quello che probabilmente accadeva abitualmente, nell’intensità della comunione spirituale della preghiera, la sua umanità era totalmente compenetrata dalla realtà divina, fino ad esserne “trasfigurata”. Anche per noi, il raccoglierci profondamente in preghiera davanti a Dio non si esaurisce in un mero fatto di prossimità fisica, affettiva e morale, come può essere l’incontro con qualsiasi altra persona, ma innesca un processo di trasfigurazione che finisce per interessare tutte le dimensioni del nostro essere.  Quando preghiamo, tra anima e corpo viene ad innestarsi un processo simile a quello di Gesù nella trasfigurazione. Il fatto che da parte nostra non si percepisca lo stesso fenomeno di luminosità e splendore, non significa che la cosa non sia reale. La preghiera del cristiano non è quindi semplicemente un gesto religioso, espressione di un sentimento di devozione, ma per mezzo di Gesù, essa è vera e propria comunione con Dio, dalla quale riceviamo energia di bene e luce di verità per essere capaci di fare ogni giorno la volontà del Padre, fino al dono della vita nel sacrificio della croce, evento di cui hanno parlato Mosè ed Elia con Gesù. Come già era accaduto nel battesimo al Giordano, la trasfigurazione è accompagnata anche da una voce dal cielo che ordina in modo imperativo a tutti di ascoltare Gesù: “Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo”. Oggi ascoltiamo Gesù quando viene proclamato pubblicamente il Vangelo o letto privatamente, perché nel Vangelo risplende per noi la luce della vita vera ed immortale. Nella trasfigurazione ci viene indicata la meta del nostro cammino quaresimale, e cioè accogliere la luce della grazia che ci sostiene e ci aiuta a superare le prove della croce che portiamo sulle spalle, come l’ha portata Gesù durante la sua passione.  Attraverso la nostra penitenza quaresimale vogliamo appropriarci di questa vita a qualsiasi costo, come i tre apostoli presenti all’evento della trasfigurazione, Pietro, Giacomo e Giovanni, così profondamente colpiti da ciò a cui avevano assistito, da non volersi più staccare da quel luogo. In Gesù trasfigurato vediamo annunciata la sua e la nostra vittoria sul peccato e sulla morte, e nella sua Parola, il Vangelo, risplende a noi la luce di una vita immortale, verso cui vogliamo orientarci durante questa Quaresima.

Buona Domenica. 

don Marco Belladelli. 

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