venerdì 29 novembre 2024

Il Vangelo della salute del 01/12/2024

William Holman Hunt,  Gesù, luce del mondo, 1853/4, Cattedrale di Londra. 

I Domenica di Avvento, “C”

La vostra liberazione è vicina.

Dal Vangelo secondo Luca (21,25-28,34-36)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.

Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. 
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo». Parola del Signore.

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Un nuovo anno liturgico non è mai la solita minestra riscaldata, ma un rinnovato incontro con i misteri della nostra salvezza, che si ripresentano in tutta la loro attualità a ciascuno di noi nel suo divenire storico, per rivelarci quello che ancora non abbiamo compreso e accolto del Dio Creatore e Salvatore. Nella sua infinita ed operosa misericordia, Dio ci viene incontro nel suo Figlio fatto uomo, in paziente attesa della nostra conversione (cfr. Lc 13,1ss.) e perché nulla vada perduto di quanto è uscito dalle sua mani (cfr. Gv 6,39). 

Nel calendario liturgico romano si inizia sempre dall’Avvento, tempo che comprende le quattro domeniche precedenti il 25 Dicembre, fino alla vigilia di Natale. Lo caratterizzano due segni particolari, il colore violaceo dei paramenti e degli arredi sacri e la ormai tradizionale corona dell’avvento, formata da rami di sempreverde intrecciati e da quattro candele, che verranno accese una dopo l’altra, di domenica in domenica, per scandire le tappe di avvicinamento alla festa di Natale.

L’antifona d’ingresso della 1° Domenica sintetizza i temi della  spiritualità dell’Avvento: “A te, Signore, elèvo l'anima mia, Dio mio, in te confido: che io non sia confuso.”(Sal 25,1s). Da secoli la Chiesa ricomincia ogni anno il proprio cammino da questo commovente slancio di elevazione spirituale, nel quale rivela tutta la sua dipendenza da Dio, da lui ha origine e vive unicamente e totalmente per Dio e in Dio. Nella grazia dell’elevazione la nostra vita s’incontra con la presenza di Dio e la sua azione salvifica. Basta fuggire! … per nascondersi e sottrarsi allo sguardo di Dio, come hanno fatto Adamo ed Eva nel paradiso terrestre (Gen 3,9-10). E’ il momento di andare incontro al Signore e di fissare il nostro sguardo sul suo volto, senza paura, per acquisire una nuova consapevolezza di se stessi, così come Dio ci ha pensato e come ancora neppure noi ci conosciamo. La preghiera ci permette di stare davanti a Dio come figli, di riconoscere colui che viene nel nome del Signore, di elevarci nell’incontro e, soprattutto, di attenderlo vigilanti per la sua ultima manifestazione. Contemplando il mistero della venuta del Verbo divino nell’umiltà della carne, con tutta la Chiesa impariamo ad accoglierlo, quando tornerà glorioso alla fine dei tempi. L’Avvento è per eccellenza il tempo della Speranza nel quale guardiamo con fiducia al futuro come al compimento delle promesse, saldi nella fede, nel nostro rapporto con Dio e confortati dai doni di grazia di cui già oggi godiamo.

Oggi inizia l'anno "C", nel quale la liturgia ci propone la lettura del Vangelo di Luca. In Avvento ogni Domenica ha un suo tema specifico, quello di oggi è un forte richiamo alla “vigilanza”, e in tutti e tre i cicli si comincia sempre dal discorso escatologico di Gesù nel tempio di Gerusalemme prima della passione. Gli eventi catastrofici e terrificanti che precederanno la fine dei tempi, di cui si parla nel brano evangelico odierno, saranno spaventosi e causa di morte soltanto per chi non conosce Dio e per i pagani, mentre per chi crede, cioè per i cristiani, sarà il momento del riscatto dall’oppressione dei pagani: “alzatevi e levate il capo” perché “la vostra liberazione è vicina”, dice il Signore. La storia è incamminata verso la salvezza, che viene dall’alto e non dagli uomini, e  più passa il tempo e più si avvicina il momento della venuta del Figlio dell’uomo “con potenza e gloria grande”. L’attesa è per ogni cristiano una crescita, nella quale è necessario evitare qualsiasi forma di rilassamento, come ci ammonisce oggi Gesù: “State bene attenti” a non cadere schiavi degli inganni del mondo, per non essere colti di sorpresa dalla venuta del Figlio dell’uomo. La nostra vita sia sobria, essenziale e non affannosamente congestionata dalla vacua ricerca di piaceri, onori e ricchezze per soddisfare il nostro egoismo, ma attendiamo il Signore vigilanti nella preghiera. Come dice S. Paolo nella seconda lettura, cresciamo nell’amore vicendevole e verso tutti, perché il Signore alla sua venuta ci trovi saldi e irreprensibili nella sanità della vita. Un messaggio chiaro quello dell’Avvento, il Signore viene a noi ogni giorno nell’ascolto della parola, nella preghiera e nella sobrietà della vita per la gioia del cuore, una prossimità che ci aiuterà a riconoscerlo quando verrà a bussare alla nostra porta (cfr. Ap 3,20). All’augurio di una buona Domenica, unisco oggi quello di un “buon Avvento!”.   

don Marco Belladelli. 

 

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