Domenico Fetti, La parabola del tesoro nascosto (particolare); Mantova - collezione privata |
XVII Domenica del Tempo Ordinario,
“A”.
Vende
tutti i suoi averi e compra quel campo.
DAL VANGELO SECONDO MATTEO 13, 44-52
In
quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e
lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel
campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle
preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la
compra.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Parola del Signore.
----------------------------------------------------------------
Per la terza Domenica di seguito Gesù ci parla del regno dei cieli con altre tre parabole. Un’insistenza
che mette in risalto l’importanza del tema. Il regno è l’unica vera novità
della storia umana, più grande della stessa creazione. Consiste prima di tutto
nella presenza di Dio in mezzo a noi, nella persona di Gesù: “ecco, io sono con voi tutti
i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Una presenza attiva che inaugura ed instaura
un ordine delle cose secondo Dio, che alla fine si risolverà nella
manifestazione della sua Signoria universale. Una presenza tanto prossima, che
chiede ed esige di diventare una comunione di vita. La realizzazione del regno è il fine di tutta la
storia. Per avere un’idea più concreta di cosa stiamo parlando, pensate alla
prospettiva di vita incentrata su Dio proposta nelle ‘beatitudini’: “Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli …” (Mt 5,3ss).
I destinatari del messaggio del regno sono i discepoli, cioè
coloro che credono in Gesù e accolgono la sua Parola. Se riconosciamo in noi
questi atteggiamenti vuol dire che anche noi che andiamo in Chiesa e cerchiamo
di vivere secondo le esigenze del regno siamo suoi discepoli, anche se non sempre con la
coerenza che Gesù si aspetterebbe. Nonostante la nostra buona volontà, siamo
deboli, fragili e figli del nostro tempo, cioè condizionati dalla cultura relativista
e dall’indifferenza morale dei costumi di questi nostri giorni.
Sapendo quanto siamo attratti dalle ricchezze materiali e facilmente
soggiogati dalla tentazione dell’avidità, Gesù paragona il regno prima al ritrovamento di
un “un
tesoro nascosto nel campo” e poi all’ardua ricerca di un gioiello, “una perla di grande valore”. Da questi due esempi
comprendiamo che il regno dei cieli è qualcosa di
assolutamente molto prezioso, più di tutti i beni materiali e morali messi
insieme. Anzi, la sua conquista merita il sacrificio di tutto quello che
possediamo. Per raggiungere questo traguardo bisogna impegnarsi con la stessa
risolutezza e determinazione con cui si tende ad un profitto economico.
La proposta del regno dei cieli consiste fondamentalmente in
una vita incentrata su Dio e, per mezzo di Gesù, vissuta in una
familiarità con il Padre (Abbà!) che supera addirittura
quella di Adamo ed Eva, descritta nelle prime pagine della bibbia. I suoi
prodromi sono nell’antico Testamento. Un tesoro fatto di “cose nuove e cose antiche” di cui non c’è niente da
buttare, perché tutto è prezioso! Il regno viene offerto a tutti, anche agli scribi, e con loro,
a tutto il popolo d'Israele, nessuno escluso. Che cosa ci può essere di più
prezioso e fonte di gioia nella nostra vita, se non l’incontro con Dio, che in
Gesù si è reso a noi accessibile? E di amarlo volontariamente con tutte le
nostre forze, anche in mezzo alle prove più dure a cui la vita ci sottopone?
La terza parabola della rete gettata in mare ci dice che se durante la
vita terrena non ci decidiamo per il regno, arriva il giorno del giudizio, quando qualcuno
deciderà per noi. Coloro che non l’accolgono saranno gettati via, come i pesci
cattivi. Insomma, cari amici, l’inferno c’è e non è vuoto, checché se ne dica.
Dio è misericordia e bontà infinite, ma, come si legge nel Vangelo, se non vi
convertirete, perirete tutti (cfr. Lc 13,3.5). A buon intenditor, poche parole.
Intanto facciamo del nostro meglio per trovare questo tesoro nascosto, non poi
più di tanto, se ci lasciamo illuminare dal Vangelo,.
Buona Domenica, cari Amici!
don Marco Belladelli.
Nessun commento:
Posta un commento