venerdì 23 giugno 2023

Il Vangelo della salute del 25/06/2023

Martire sbranato dai leoni, mosaico, II sec. [Museo di El Djem, Tunisia]

XII Domenica del Tempo Ordinario, “A”

Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo

DAL VANGELO SECONDO MATTEO (10, 26-33).  
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.

E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima;
abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli». Parola del Signore.

---------------------------------------------------------------------------

Il brano odierno è la continuazione del discorso missionario, il cui inizio è stato proposto la scorsa Domenica. Dopo il mandato agli apostoli e le istruzioni su come svolgere la missione (vv. 9-15), Gesù li prepara ad affrontare le persecuzioni (vv. 16-25) e, se fosse necessario, anche con il sacrificio della vita. Con il “Non abbiate paura”, ripetuto per ben tre volte, oggi Gesù contrappone le logiche umane a quelle divine. 

Non bisogna aver paura di chi ostacola l’annuncio del Vangelo e perseguita i missionari, perché verranno giorni nei quali si potrà predicare apertamente, in pubblico e senza nessun timore.  Il Vangelo non è un messaggio esoterico, per iniziati o per gruppi ristretti, ma per tutti gli uomini e nulla di quello che Gesù ha rivelato agli Apostoli deve rimanere nascosto.  Anche il semplice annuncio ha un suo effetto positivo, illuminante e benefico su chi lo proclama e su chi lo ascolta, perché “parola di Dio” (cfr. Gv 1,13) e non umana, parola dalla “forza creatrice”, che non ritornerà a Dio senza aver realizzato il fine per cui è stata mandata (cfr. Is 55,10ss). Il secondo e il terzo non abbiate paura riguardano la possibilità concreta del martirio per chi annuncia il Vangelo. Gesù dice che non dobbiamo temere gli uomini, che possono uccidere soltanto il corpo, ma dobbiamo temere Dio che può precipitare nell’inferno sia il corpo che l’anima. La contrapposizione è tra chi può soltanto causare la morte fisica e chi invece può procurarci la rovina eterna. Il timore di Dio aiuta a superare la paura degli uomini e della morte. Il missionario deve avere dentro di sé la certezza di poter sempre trovare rifugio in Dio, perché la sua vita vale molto più di qualsiasi altra creatura sulla terra. Sull’esempio delle creature più semplici, la confidenza nella divina provvidenza ci fa capire che nella vita niente è mai a caso, ma tutto ha un significato, perché  Dio tiene tutto nelle sue mani e guida gli eventi con saggezza e bontà. L’ultimo pensiero è per la salvezza e il giudizio finale, che non sono un atto discrezionale di Dio, ma dipendono dall’atteggiamento che abbiamo assunto nei confronti di Gesù, conseguenza del nostro rapporto con lui: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. Chi vuole impegnarsi nella missione evangelica, sappia che non è ammessa nessuna forma di tiepidezza (Ap 3,16). Non c’è situazione restrittiva o repressiva che possa impedire l’annuncio del Vangelo, anche a costo della vita. Ai nostri giorni è sufficiente il rispetto umano e un po’ di timidezza compiacente per cedere ai compromessi del ‘politicamente corretto’ e sentirsi dispensati da qualsiasi forma di annuncio. Anche oggi però non mancano sia persecuzioni che esempi di luminose testimonianze. Il secolo scorso è stato segnato dal sangue di 45 milioni di martiri, morti ammazzati in disprezzo alla fede cristiana. Nel suo ultimo rapporto annuale l’AssociazioneOpen Doors – Porte Aperte” (https://www.porteaperteitalia.org/), al servizio dei cristiani perseguitati nel mondo, parla di 360 milioni di cristiani perseguitati, di 5.259 scomparsi e di 5621 uccisi, a cui vanno aggiunti le decine di cristiani/e ogni giorno abusati sessualmente in odio alla loro fede. Due straordinarie testimonianze, quella del Cardinale vietnamita Francois Xavier Nguyen Van Thuan, dal 1975 arcivescovo di Saigon. Quando le truppe del Nord conquistarono la parte meridionale del paese, fu imprigionato per 13 anni nei campi di concentramento e di rieducazione del regime comunista. Nonostante le atrocità subite, in lui non sono mai venute meno la fede, la speranza e soprattutto la carità verso i compagni di sventura e gli stessi carcerieri. Per conoscerlo meglio e capire le parole di Gesù: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima, consiglio la lettura di “Testimoni della Speranza”,  ed. CITTA’ NUOVA. La seconda testimonianza è quella del Cardinale albanese, Ernest Simoni, per 18 anni arrestato, torturato e costretto ai lavori forzati dal regime comunista di quel paese, senza mai perdere la fede, anzi, ha continuato a svolgere il suo ministero sacerdotale anche durante la prigionia. Buona Domenica!

don Marco Belladelli.

 

1 commento: