martedì 23 maggio 2017

LA VOCE DI MANTOVA/97

Medjugorie, dopo le parole di Francesco
Le parole pronunciate da Papa Francesco su Medjugorie il 13 Maggio scorso nella conferenza stampa sul volo di ritorno da Fatima dopo le celebrazioni per il centenario, sembravano negare l’autenticità delle apparizioni in terra bosniaca. Non soltanto sui media, primi fra tutti i soliti Brosio e Cecchi Pavone scatenati nell’insultarsi l’un l’altro, ma anche nelle parrocchie hanno provocato dei veri e propri linciaggi
spirituali e morali contro coloro che invece sono convinti del contrario. A rileggere bene e con attenzione quello che il Papa effettivamente ha detto le cose sono ben diverse. Francesco ha fatto riferimento al lavoro della Commissione Ruini, istituita da Benedetto XVI nel 2010, la quale distingue il periodo delle prime apparizioni, quando i veggenti erano ragazzi, da tutto il resto che è venuto dopo, fino ad oggi. Da quel che si capisce, analizzando gli avvenimenti dei primi anni, è difficile negare che sia successo qualcosa di soprannaturale. Invece su tutto quello che è avvenuto in seguito Papa Francesco è decisamente negativo. E per stroncare qualsiasi possibile replica ha riesumato l’ormai famosa immagine della Madonna-postina che ogni giorno recapita un messaggio, già usata quattro anni fa in una omelia a S. Marta (13/11/2013). Subito dopo però ci tiene a sottolineare che questa è la sua opinione personale. Infine non può fare a meno di concentrarsi sulla cosa più importante di Medjugorie, e cioè il fenomeno spirituale e pastorale delle innumerevoli conversioni di persone assolutamente lontane da Dio e per molti altri il risveglio di una fede per anni vissuta nella tiepidezza. Tirate le somme le parole di Papa Francesco su Medjugorie sono nel complesso più che positive. In attesa di un pronunciamento ufficiale, che da quanto si è capito non sarà imminente per gli approfondimenti in corso sui primi anni delle apparizioni, e visto che, anche se è il Papa a parlare, siamo ancora alle opinioni personali, provo anch’io a dire la mia. Dopo trentasei anni di apparizioni anche per gli eminenti membri della “Commissione Ruini”, pare sia difficile negare che a Medjugorie sia successo qualcosa di straordinario, altrimenti saremmo già arrivati ad una ferma e chiara censura del fenomeno. La distinzione poi tra ciò è successo nei primi anni e quello che è avvenuto in seguito può essere giustificato dall’ ‘interferenza del fattore umano’. Quando i sei Veggenti da adolescenti sono diventati uomini e donne con le loro esigenze e responsabilità (lavoro, famiglia, ecc.), hanno dovuto in qualche modo arginare l’invasione delle folle sempre più numerose di pellegrini che senza ritegno letteralmente li assalivano, devastando non soltanto le loro proprietà, ma soprattutto le loro vite. Ricordo bene l’amarezza di uno dei veggenti che raccontava dei figli importunati e segnati a dito da persone estranee che passavano per la strada durante la ricreazione nel cortile della scuola. Oltre a proteggere la loro privacy, anche nelle loro testimonianze sono ricorsi a schemi ben riconoscibili, tanto che quando li ascolti per la seconda volta ti rendi conto che dicono sempre le stesse cose. Una standardizzazione del fenomeno non così evidente, ma percepibile da tanti particolari, che per un certo verso va a scapito della freschezza spirituale, caratteristica propria dei primi tempi, e a lungo andare può far pensare a una regia occulta a guida del fenomeno Medjugorie. Resta però il fatto, inspiegabile anche per il Papa, delle conversioni e di tutti gli altri segni straordinari di gran lunga più numerosi e di qualità assolutamente superiore a quelle che sono le contro testimonianze, anch’esse ben visibili come dei cartelli che ti indicano quello che a Medjugorie devi cercare e quello che devi evitare. Alla fine pare di capire che nessuno abbia fretta di dire l’ultima parola, come se questa debba venire più dall’ ‘Alto’ che dagli uomini. In fondo a Dio basta poco per farsi sentire e farsi capire, a Lourdes un alito di vento e una sorgente, a Fatima la voce di tre bambini e un sole impazzito nel cielo. Quale sarà il segno finale di Medjugorie? Forse qualcosa di ancor più stupefacente … ? Niente è impossibile a Dio!                         
Marco Belladelli.

(pubblicato su La Voce di Mantova il 23/05/2017.

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