Solennità
del Santissimo Corpo e Sangue
di N. S. Gesù Cristo - “B”
Questo
è il mio corpo. Questo è il mio sangue
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Parola del Signore.
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Secondo il calendario della Chiesa, oggi è la
festa del Corpus Domini, la cui celebrazione qui in Italia da
alcuni anni è stata spostata alla Domenica successiva.
Secondo il principio teologico la Chiesa fa l’Eucaristia e l’Eucaristia fa
la Chiesa, con questo sacramento siamo al centro del mistero cristiano e della
vita della Chiesa. Nessun sacramento rende vivo e presente Cristo e ci mette in
comunione con lui come l’Eucaristia. Nessun azione è più fondamentale per la
vita della Chiesa quanto lo sia la celebrazione dell’Eucaristia.
L’Eucaristia è memoriale del sacrifico di
Cristo, banchetto di comunione tra Dio e gli uomini, presenza reale del Signore
risorto, vivo nella sua Chiesa, e segno escatologico della salvezza universale
della famiglia umana, secondo la volontà di Dio Padre. Per mezzo di esso
diventiamo una sola cosa con Cristo, membra del suo corpo fino al punto di
sentire come Lui, di pensare come Lui e di vivere come Lui, più di quanto dica
la nostra volontaria, personale, consapevole e libera adesione a Cristo.
Forse non tutti sanno che fu Gesù stesso a
chiedere l’istituzione di questa festa liturgica attraverso delle apparizioni a
santa Giuliana di Liegi nei primi anni del 1200. Alla richiesta del Cielo,
seguirono altri segni straordinari, tra cui il famoso miracolo di Bolsena,
quando l’ostia consacrata spezzata sanguinò nelle mani di un sacerdote boemo
dubbioso sulla reale e viva presenza di Cristo nel Sacramento. Dopo questi
fatti, nel 1264 il Papa, Urbano IV, estese a tutta la Chiesa la festa del Corpus Domini, seguita dalla processione eucaristica, e affidò a
San Tommaso d’Aquino il compito di redigere i testi liturgici.
Le letture di oggi sono quelle della festa del
Preziosissimo Sangue, rimasta soltanto come devozione nel nuovo calendario
liturgico post conciliare. L’aveva voluta come ringraziamento il beato Papa Pio
IX, dopo le vicende storiche della Repubblica Romana del 1848, che lo
costrinsero a rifugiarsi a Gaeta. La si celebrava il 1° Luglio. Con la riforma
liturgica conciliare si è pensato di unire in un'unica celebrazione il mistero
del Corpo e del Sangue di Cristo, riassunto ed espresso nel sacramento
dell’Eucaristia.
I testi biblici mettono in risalto soprattutto
l’aspetto sacrificale dell’effusione del Sangue di Cristo, con i relativi
significati ad esso connessi. Nella prima lettura si ricorda come l’antica
alleanza tra Dio e il popolo d’Israele sia stata sancita nel segno
dell’aspersione del sangue, tema ripreso dal Salmo responsoriale (Sal 116/115)
nell’immagine del calice dell’alleanza innalzato. Nella seconda lettura
l’autore della lettera agli Ebrei parla della superiorità ineguagliabile
dell’offerta del sangue di Cristo per il perdono dei peccati, rispetto
all’efficacia attribuita agli antichi sacrifici di capri, vitelli e giovenche.
Anche nel racconto dell’ultima cena di Marco, proposto come testo evangelico,
viene evidenziato il valore redentivo dell’effusione del sangue e come per suo
mezzo venga rinnovata l’ antica alleanza: “Questo è il mio sangue, il sangue
dell'alleanza versato per molti”.
Nella bibbia il sangue è simbolo di vita. Per significare
un legame dal valore eterno e non ritrattabile, l’alleanza tra Dio e il popolo venne
sancita per mezzo di esso. Con il sacrifico della croce anche la nuova alleanza
viene stabilita nel sangue di Cristo. Ora essa è valida “per molti”, cioè per
tutti coloro che vorranno farla propria attraverso la comunione eucaristica. Il
sangue di Cristo è il prezzo del nostro riscatto dal peccato e la misura
assoluta dell’amore di Dio. Non quindi un amore platonico né tanto meno un
amore effimero come le emozioni e i sentimenti umani, evanescenti ed
inconsistenti come neve al sole.
Nel libro dell’Apocalisse incontriamo
espressioni come “lavare le vesti
nel suo Sangue” (cfr Ap 7,4; 12,10s), che vogliono indicare il modo
in cui siamo stati redenti e il processo di purificazione a cui siamo stati
sottoposti per diventare ed essere figli di Dio. Attraverso queste immagini si
vuole anche rafforzare il senso di speranza per una sicura vittoria nella lotta
contro il male.
Noi abitualmente diciamo che l’Eucaristia è il
sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo. Nell’elemento del “corpo”
si fa riferimento particolarmente al mistero dell’incarnazione di Gesù. Nel
segno del “sangue” viene maggiormente sottolineato l’aspetto del suo
sacrifico, nel quale trova compimento il mistero dell’incarnazione, come viene
detto nella lettera agli Ebrei: “proprio per
questo nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con
forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per
la sua pietà; pur
essendo Figlio, imparò tuttavia l’obbedienza dalle cose che patì e, reso
perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono” (Ebr 5,7ss).
La devozione al Sangue di Cristo ci aiuta a
comprendere meglio il mistero della redenzione e a farcene più partecipi. Ricordiamoci
di immergere più spesso noi stessi, i nostri cari e tutto il mondo nel
Preziosissimo Sangue di Cristo e ci sentiremo più difesi, più sicuri e più
protetti nei confronti dei pericoli e delle minacce del male.
Oggi il mio auguro è per una Buona Eucaristia,
il più frequente possibile!
don
Marco Belladelli.
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