Tiziano Vecelio, La Pentecoste |
Solennità
di Pentecoste “B”
Lo Spirito
di verità, vi guiderà alla verità tutta intera.
Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: «Chi ha sete venga a me e beva, chi crede in me. Come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno».
Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato. Parola del Signore.
-----------------------------------------------------
Dal vangelo secondo Giovanni (15, 26-27; 16, 12-15),
S. Messa del giorno.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Parola del Signore
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Parola del Signore
Mi scuso del ritardo con i miei 25 lettori, ma nei giorni precedenti alla festa di Pentecoste non mi è stato possibile pubblicare il post per problemi di connessione.
Nella solenne celebrazione della Pentecoste la
Pasqua trova il suo compimento e la Chiesa, piena del dono dello Spirito Santo,
obbediente al mandato del Signore risorto, trova la forza e il coraggio per iniziare la sua missione.
“Lo
Spirito del Signore ha riempito l’universo” canta l’antifona d’ingresso
della liturgia del giorno. L’effusione dello Spirito Santo, Spirito del Risorto
e Spirito di Vita, non è soltanto per la Chiesa, ma per tutta l’umanità, per
diffondere in ogni cuore l’Amore di Dio e riunire tutti i popoli in un'unica
famiglia.Nella 1° lettura San Luca ha descritto questo avvenimento ricollegandosi alle manifestazioni divine dell'Antico Testamento e in particolare alla consegna della legge mosaica al popolo d'Israele sul monte Sinai (cfr. Es 19,16ss). Il parallelismo tra il cenacolo e il Sinai ci fa capire che nell’effusione dello Spirito Santo si realizza la nuova alleanza tra uomo e Dio, fondata non più sull’osservanza della legge, ma sull'intima e profonda trasformazione del cuore umano per renderlo capace di corrispondere all’amore di Dio.
Nel testo del vangelo della vigilia, Gesù parla dello Spirito come di un dono che da lui passa a coloro che credono. Proclama a voce alta “fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno”, perché ogni discepolo ne diventerà a sua volta un diffusore per gli altri.
Nel sottolineare che lo Spirito non c’era ancora, Giovanni mette in evidenza che la sua effusione sul mondo è in discontinuità con la realtà esistente fino a quel momento storico. L’evento della Pentecoste è qualcosa di straordinariamente nuovo ed inimmaginabile, molto più di una nuova Creazione. Non si tratta, insomma, semplicemente di un restauro dell’armonia perduta dell’uomo con se stesso, dell’uomo con la natura e tra uomo e uomo, ma di un vero e proprio cambiamento sostanziale, insieme con la missione di Gesù sulla terra e il mistero della sua passione, morte e risurrezione.
Il testo del Vangelo della liturgia del giorno unisce due passaggi tratti dai discorsi di Gesù durante l’ultima cena nei quali è annunciata la venuta dello Spirito Santo e la sua opera, che consiste nel rendere testimonianza a Gesù e guidare la Chiesa e l’umanità alla “a tutta la verità”.
Rendere testimonianza a Gesù significa favorire negli uomini l’accoglienza della sua opera di salvezza, e nell’incontro con Gesù veniamo anche a conoscenza dell’opera dello Spirito Santo. E’ lo Spirito infatti che ha reso possibile l’incarnazione del Verbo di Dio nel grembo verginale di Maria. E’ sempre lui che ha assistito Gesù in tutta la sua vita terrena, soprattutto durante il suo ministero pubblico. E’ lui che nel momento della sua passione gli ha dato la forza necessaria per sostenerlo nell’obbedienza a Dio Padre fino alla morte di croce (cfr Fil 2,8). E’ lui che lo ha spinto negli inferi per liberare tutti coloro che vi erano prigionieri e gli ha ridato la vita. E ora continua a rendergli testimonianza attirando a Gesù il cuore di ogni uomo e donna, chiunque sia, dovunque si trovi.
Quello che lo Spirito Santo ha operato in Gesù diventa quindi il modello e l’esempio di quanto oggi egli opera in ciascuno di noi.
Dice Gesù nel Vangelo che “Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità”, cioè ci aiuterà a conoscere la realtà secondo gli occhi di Dio. Ovviamente non si tratta di una conoscenza semplicemente intellettuale. Essa comporta infatti l’accoglienza di colui che viene conosciuto, un incontro che si risolve nella comunione di vita con Dio.
Lo Spirito Santo ci dona la libertà di agire evangelicamente sempre e comunque per la comunione e il bene comune; a farci prossimo di chiunque incontriamo sul nostro cammino, uomo o donna che sia, dovunque capiti e in qualsiasi momento della sua vita; a renderci capaci di vivere il comandamento di Gesù: “amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati”. E’ Lo Spirito Santo a indurci a fare ciò che non avremmo mai pensato possibile, come per esempio il porgere l’altra guancia, anche se abbiamo ragione da vendere; oppure disporci all’atto eroico del sacrificare la propria vita per le persone che amiamo, anche di fronte a egoismi invincibili; all’amore per i nemici, anche se non meriterebbero la benché minima attenzione; e via dicendo.
Ci sarebbe ancora molto da dire, ma, sono sicuro, che se apriremo il nostro cuore allo Spirito Santo, sarà Lui, il nostro suggeritore che ci guiderà “a tutta la Verità”.
O Santo Spirito, vieni nel mio cuore,
con la tua potenza attiralo a te, o Dio,
concedimi carità con timore.
(S. Caterina da Siena).
Buona Pentecoste oggi e sempre!
Buona Pentecoste oggi e sempre!
don
Marco Belladelli.
Nessun commento:
Posta un commento