Duccio di Boninsegna, Apparizione del Risorto agli Apostoli nel cenacolo. |
III Domenica di Pasqua “B”
Così
sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno
In
quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che
era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il
pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni». Parola del Signore.
Ecco allora perché era necessario che il Signore aprisse loro la mente e attraverso l’intelligenza delle Scritture li conducesse a superare lo scandalo della croce. Ecco perché non si può fare a meno di nutrirci con frequenza ed abbondanza della Parola di Dio. Ecco perché essa viene definita come luce e vita dell’uomo. Per mezzo della Parola di Dio impariamo a non aver paura della Croce, ad amarla e a trovare in essa la grazia della misericordia che ci perdona, la forza della conversione e la via per una vita nuova.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni». Parola del Signore.
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Dopo
due settimane dalla Pasqua siamo ancora riuniti con gli Apostoli nel cenacolo.
Davanti a noi c’è ancora il mistero della risurrezione di Gesù nel suo vero
corpo.
Mentre
tutti ascoltano stupefatti il racconto dei discepoli di Emmaus, Gesù appare di
nuovo, suscitando ancor più stupore e timore del solito. Si fa riconoscere dai
presenti i quali, superato lo sbigottimento, cominciano ad aprire il cuore alla
comprensione delle Scritture e ad accogliere la missione della testimonianza
che il Signore affida loro.
Meraviglia
l’insistenza con cui Gesù cerca di fugare i dubbi e le perplessità dei
discepoli, quasi si rifiutassero di cedere all’evidenza dei fatti: “Toccatemi
e guardate, … datemi da mangiare”. Il riconoscimento infatti non si
esaurisce soltanto in una verifica di tipo sperimentale/sensibile, ma consiste
nel portare a compimento quel percorso di fede a cui li aveva formati
dall’inizio della predicazione fino al momento della passione. Si tratta di un
riconoscimento che non avrà mai più bisogno di prove provate. Vedi l’esempio dei
due discepoli di Emmaus, che dopo aver riconosciuto il Signore nell’atto dello
spezzare il pane, quando lui si rese di nuovo “invisibile”, non ricadono
in quello scoramento, in cui li troviamo all’inizio del racconto (cfr Lc
24,17).
La
fede nella risurrezione consiste da una parte nella certezza che Gesù è
risorto, vivo e presente in mezzo a noi, dall’altra nell’esperienza della
dimensione divina ed eterna della nostra esistenza umana, che ci rende capaci
di investire la nostra vita ad immagine e somiglianza di Gesù stesso.
La
seconda cosa di cui Gesù si preoccupa nella sua apparizione è di aiutare i
discepoli a superare lo scandalo della croce. L’averlo visto perire così
miseramente, umiliato come il più grande di tutti i malfattori comparsi sulla
terra, aveva completamente cancellato in loro qualsiasi ricordo luminoso di
tutto quello che avevano vissuto insieme a lui, durante la sua missione sulla
terra. L’ostacolo rappresentato dalla croce lo si può sintetizzare in quello
che tutti gli uomini, più o meno drammaticamente, percepiscono come
l’impossibilità di sfuggire a quei due processi di annichilimento personale a
cui siamo sottoposti in questa nostra vita terrena: la corruzione della nostra
condizione psico-fisico, fino alla morte, e l’imperfezione morale e spirituale,
cioè l’incapacità di salvarci da soli. Il solo pensiero di queste realtà
suscita in noi un turbamento tanto profondo e grande, fino a schiacciarci. Ecco allora perché era necessario che il Signore aprisse loro la mente e attraverso l’intelligenza delle Scritture li conducesse a superare lo scandalo della croce. Ecco perché non si può fare a meno di nutrirci con frequenza ed abbondanza della Parola di Dio. Ecco perché essa viene definita come luce e vita dell’uomo. Per mezzo della Parola di Dio impariamo a non aver paura della Croce, ad amarla e a trovare in essa la grazia della misericordia che ci perdona, la forza della conversione e la via per una vita nuova.
Anche
noi oggi siamo chiamati a fare questa esperienza e a diventarne testimoni.
Buona Domenica!
don Marco Belladelli.
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