Raffaelo Sanzio, San Giovanni Battista nel deserto. |
II Domenica di Avvento “B”
Raddrizzate le vie del Signore.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore,
Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Parola del Signore.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Parola del Signore.
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Passiamo dalla conclusione all’inizio del vangelo di Marco. Un’apertura sintetica e diretta, con la forza incisiva di uno slogan: “Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio”, come direbbe il mo amico grafico. Con poche parole Marco riassume i molti contenuti del prologo di Giovanni. Al nome di Gesù egli unisce il titolo di “CRISTO”, cioè Unto, Consacrato da Dio, che traduce l’ebraico “MESSIA”, riconoscendo così in Gesù colui che realizza le promesse profetiche, l’atteso dal popolo d’Israele. A Cristo si aggiunge immediatamente anche “FIGLIO DI DIO”, titolo che annuncia, rivela e ci rende partecipi del mistero della incarnazione. Un inizio che annuncia un evento straordinario, unico e irripetibile come l’irruzione di Dio nella storia nella persona di Gesù. Marco chiama tutto ciò “Vangelo” e da il via a un nuovo genere letterario, cioè una modalità specifica di annuncio del mistero della persona di Gesù Cristo, attraverso la narrazione di quegli eventi della sua vita, per mezzo dei quali Gesù ha realizzato la salvezza per l’umanità. Il Vangelo non è semplicemente trasmissioni di notizie e informazioni, ma soprattutto una via attraverso la quale la novità di Dio, presente nell’evento Cristo (intendendo con questo termine tutto il complesso e l’insieme della vicenda storica di Gesù), per mezzo della Parola viene comunicata ed entra in rapporto con tutti gli uomini di ogni tempo e di ogni luogo della terra. Il VANGELO è il mistero del Figlio di Dio che si è fatto uomo nella persona di Gesù, e nello stesso tempo è il mistero di Gesù che vive nell’umanità di ogni uomo e donna della storia umana. Il Vangelo è Parola che salva. Ascoltare il Vangelo è accogliere questo mistero.
La seconda domenica di Avvento è caratterizzata dalla persona di Giovanni Battista. Presentato come il nuovo Elia, che prepara la venuta e la manifestazione del Messia, il Battista dà un volto alla famosa voce profetica di Isaia che grida nel deserto: “Preparate la via del Signore”, ammonimento in cui si sintetizza il tema proprio di questa domenica. Preparare la via del Signore significa disporsi a quegli atteggiamenti che rendono possibile l’incontro con il Messia. Secondo Marco la persona e il ministero di Giovanni Battista è già Vangelo, cioè parte di questo NUOVO che inizia. Tutto ciò che lo riguarda è espressione e manifestazione dello Spirito Santo, la cui pienezza si raggiungerà con Colui che viene dopo di me “che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali.”. Chi andava da lui “si facevano battezzare nel fiume Giordan o, confessando i loro peccati”. Dietro la confessione dei propri peccati c’è la consapevolezza di poter vivere in un modo diverso da come abbiamo vissuto fino ad oggi. Preparare la via del Signore vuol dire dar credito al desiderio di un rapporto vero ed affettivo con Dio, cioè vivere alla sua presenza in trasparenza, senza paraventi dietro cui nascondersi, né mediazioni. Per questo si è fatto uno di noi! Buon cammino d’avvento!
Don Marco Belladelli
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