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Perugino, Battesimo di Gesù, (particolare) Cappella Sistina. |
Festa
del Battesimo del Signore.
Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento.

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato:
in te ho posto il mio compiacimento». Parola del Signore.
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Con il Battesimo di Gesù al Giordano si conclude
il ciclo delle celebrazioni natalizie. Insieme con l’adorazione dei Magi e il
miracolo di Cana, questo evento fa parte della celebrazione della solennità
dell’Epifania, nella quale il Natale si collega con la Pasqua e il mistero
dell’incarnazione del Verbo di Dio trova il suo pieno significato e compimento
nella prospettiva della redenzione universale. L’immersione di Gesù nelle acque
del Giordano è infatti anticipazione e annuncio della sua sepoltura e
risurrezione e della Pasqua prossima ventura.
In occasione del Battesimo Gesù, pur non avendo
peccato, si fa solidale con tutti gli uomini peccatori, riceve la pienezza
dello Spirito Santo per poter compiere la sua missione e beneficia del
compiacimento del Padre per la sua piena disponibilità al volere divino. Gesù riceve il battesimo degli
schiavi, per riscattarli dalla schiavitù.
Secondo il racconto dell’evangelista Marco,
Giovanni Battista parla del futuro Messia senza sapere chi fosse colui che
pieno di Spirito Santo sarebbe venuto dopo di lui. Gesù arriva al Giordano per
farsi battezzare e vive un’esperienza che non ha eguali in nessun altro avvenimento
della sua vita pubblica. Il linguaggio e le immagini sono quelle di una
teofania, cioè di una manifestazione di Dio in forma sensibile, come risulta
dall’aprirsi dei cieli, dalla rappresentazione dello Spirito sotto forma di
colomba e dalla voce che risuona del cielo. Il loro significato rivela invece il
mistero della sua persona, in quanto “Figlio
mio, l’amato”
e della missione che è chiamato a compiere da questo momento in poi. Al
Giordano già si realizza il mistero della nostra salvezza, perché viene anticipata
la vittoria di Dio contro il male.
Oltre l’investitura messianica di Gesù, siamo di
fronte anche ad una prima rivelazione dello stesso mistero della Trinità di
Dio, primo e fondamentale mistero della nostra fede. I pochi accenni di Marco sono
sufficienti a farci capire le dimensioni e le implicanze di questo evento.
La festa del battesimo di Gesù ci offre l’opportunità
di riflettere sul valore del nostro battesimo e sui conseguenti impegni ad esso
collegati. Ci offre anche l’occasione di contemplare il Padre, il Figlio e lo
Spirito e l’opera di salvezza compiuta da Dio a nostro favore.
Sono ancora pochi i cristiani che hanno scoperto
e sperimentato quanto sia salutare e rigenerante per la nostra vita e per il
suo equilibrio, la lode e la benedizione di Dio e l’esaltazione delle opere da
Lui compiute in nostro favore.
Già sento risuonare le voci che cantano inni al
Signore …
Coraggio, amici, non stanchiamoci di cantare le
cose belle e buone, che Dio quotidianamente ci dona e mette a nostra
disposizione.
Buona Domenica!
don
Marco Belladelli.
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