XVI Domenica del Tempo Ordinario, “C”.
Marta lo accolse nella sua casa. Maria ha scelto la parte migliore.
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». Parola del Signore.
----------------------------------------------------------
Oggi Gesù fa tappa in
casa di Marta. La sorella Maria si siede ai suoi piedi per ascoltarlo. Molto
probabilmente Marta e Maria sono le sorelle di Lazzaro, colui che Gesù ha
risuscitato da morte (cfr Gv 11). Da Giovanni sappiamo pure che tutti e tre
erano di Betania, un villaggio distante poche miglia da Gerusalemme. Non siamo
ormai prossimi alla meta, la strada da percorrere è ancora lunga. La conferma
che il cammino è prima di tutto l’immagine di un percorso di trasformazione
interiore e spirituale.
Dopo il rifiuto dei
Samaritani e le insidie del dottore della legge, segue una testimonianza di
accoglienza e di ascolto. Un esempio degli atteggiamenti che devono appartenere
al cuore del vero discepolo del regno.
Dobbiamo supporre che
prima del suo arrivo in quel villaggio fossero passati alcuni dei 72
missionari. Gesù infatti si comporta secondo le indicazioni da lui stesso date
ai discepoli: “Restate in quella casa,
mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua
ricompensa. Non passate da una casa all’altra.”. In quella casa egli
annuncia: “E' vicino a voi il regno di Dio” e molto probabilmente avrà
anche curato i malati che vi ha trovato.
Se cronologicamente l’incontro
fosse successivo alla risurrezione di Lazzaro, si giustificherebbe anche l’agitazione
di Marta per offrire all’illustre ospite tutto il meglio possibile. Del resto l’ospite
è Dio stesso! La 1°lettura di Genesi 18, dove Abramo accoglie i tre misteriosi
personaggi venuti ad annunciare la nascita di Isacco, è il paradigma
dell’accoglienza. Essa ci spiega il significato e il valore dell’affannarsi di
Marta. All’inizio Abramo è descritto seduto all’ora di mezzogiorno all’ingresso
della propria tenda in una posizione di vantaggio e di sicurezza rispetto ai
tre che avanzano verso di lui, sotto il sole. Alla fine i misteriosi personaggi
sono descritti seduti all’ombra, dopo essersi lavati, che consumano il pasto preparato
e offerto loro gratuitamente, mentre Abramo sta in piedi davanti a loro come un
servo. Questo mettersi in gioco fino a capovolgere le parti non è un elemento
puramente culturale. La Scrittura ci insegna ad accogliere Dio nella nostra
vita. Come diceva san Benedetto: hospes ut Chiristus, l’ospite è come
Cristo. Perciò sull’esempio di Abramo e di Marta, dobbiamo schiodarci dal
nostro egocentrismo per mettere Lui al centro della nostra vita, fino a
scoprirci a nostra volta ospiti suoi, come lo sono stati i nostri progenitori
nel paradiso terrestre, come di fatto lo siamo anche noi nel mondo, e come lo
saremo alla manifestazione del suo regno.
L’ascolto di Maria allora
non è un semplice atto di cortesia verso il gradito ospite, o l’interesse per
la sua intelligenza. La sua postura “seduta ai piedi di Gesù, ascoltava la sua
parola” tradisce l’atteggiamento del discepolo, come se fosse
in ascolto di Dio stesso che le parla.
Ecco perché questa è la “parte migliore che non le sarà tolta”.
Gesù definisce l’ascolto
come l’unica “cosa di cui c'è bisogno”. Non c’è fede senza l’ascolto assiduo
e frequente della Parola di Dio. Come diceva san Girolamo, l’ignoranza delle
Scritture è ignoranza di Cristo.
Nell’enciclica Lumen fidei Papa Francesco dice che “la fede è legata all’ascolto” (n. 8).
Dio viene a noi per
intrattenersi con noi come con degli amici. Per mezzo di Gesù, Egli parla al
nostro cuore per attirarci a sé, perché ritroviamo la strada che ci conduce
alla casa del Padre. Il nostro rapporto
con Dio comincia con una vera accoglienza, cioè con l’aprigli totalmente il
nostro cuore e, attraverso l’ascolto umile e fedele, diventeremo veri discepoli
del regno di Dio.
Buona Domenica!
DON
MARCO BELLADELLI.
Nessun commento:
Posta un commento