martedì 24 aprile 2012

TESTIMONI/9 - LAVOCE DI MANTOVA/75

I numeri del Papa
Ottantacinque e sette sono i numeri del Papa. 85 sono gli anni che ha compiuto il 16 Aprile scorso e 7 invece sono quelli di pontificato, essendo stato eletto il 19 Aprile 2005. Qualcuno magari può anche provare a giocarseli. Nessun altro Pontefice da un secolo a questa parte aveva superato il traguardo degli 85 anni. La coincidenza delle due date offre lo spunto per fare un

bilancio di quello che all’inizio veniva considerato un pontificato di transizione. Nonostante tutto, molti continuano a paragonare Benedetto XVI con il suo predecessore, per farlo risultare nel confronto perdente. Senza togliere nulla alla indubbia grandezza del beato Giovanni Paolo II, è stato Ratzinger stesso a rimuovere l’ingombrante imbarazzo, quando in un discorso alla Curia romana del Dicembre 2008, commentando le principali attività di quell’anno, tra le quali anche la “Giornata Mondiale della Gioventù” in Australia, disse “Il Papa non è la star intorno alla quale gira il tutto. Egli è totalmente e solamente Vicario. Rimanda all’Altro che sta in mezzo a noi”. Più che rimproverargli di non essere come Woityla, cosa del resto ovvia, molti non gli perdonano ancora il suo iniziale e continuato attacco al relativismo e soggettivismo dominante la cultura di oggi, tanto che un grande quotidiano nazionale preferisce dare spazio ai ”secondo me” di qualche Cardinale in pensione, più ammiccante verso il laicismo dominante, piuttosto che prendere in seria considerazione il ricco e illuminate magistero papale di questi ultimi anni. L’altro grande sforzo di Benedetto XVI è quello di riscattare il Concilio Vaticano II dal rischio di un appiattimento sulla modernità in quanto tale. Pericolo derivato da una interpretazione dei testi conciliari improntata alla rottura con il passato, e non alla continuità con esso. Un compito non facile, se si considera che certi modi di fare, eccessivamente riduttivi nei confronti della fede cristiana, oggi presenti nella Chiesa, hanno avuto e continuano ad avere molta più influenza sul Popolo di Dio, rispetto ad una ortodossia più in sintonia con la tradizione di duemila anni di storia del cristianesimo. L’altra faccia della medaglia, in risposta ai problemi posti oggi dalla modernità, è il grande impegno profuso in favore della “nuova evangelizzazione”, tema di cui si occuperà anche il prossimo Sinodo dei Vescovi di Ottobre. In questa prospettiva va considerata la lettera indirizzata nel Maggio 2007 ai Cristiani della più grande nazione del mondo, la Cina, dove a tutt’oggi la Chiesa non è libera di esprimersi e di perseguire le sue finalità spirituali per il bene di oltre un miliardo e trecento milione di persone. Anche il secondo sinodo speciale per l’Africa, con i due viaggi apostolici (Camerun e Angola nel 2009 e Benin nel 2011) che lo hanno accompagnato, e il viaggio in Brasile nel 2007, per la quinta conferenza generale dell’episcopato latinoamericano, avevano lo scopo di dare nuovo impulso all’evangelizzazione. Di fronte alla complessità di questo impegno apostolico e per rilanciare a tutto tondo e in ogni direzione la missionarietà della Chiesa, nel Giugno 2010 Papa Ratzinger ha costituito un nuovo dicastero vaticano appositamente dedicato alla nuova evangelizzazione. Un altro grande merito di Benedetto XVI che, quando fu eletto, non pensava di affrontare nelle dimensioni con cui si è presentato, è stato la lotta contro la pedofilia nella Chiesa nel segno della trasparenza, della punizione dei colpevoli e della collaborazione con le autorità civili. Insomma, un pontificato tutt’altro che di transizione. Papa Ratzinger non si è accontentato di sopravvivere a se stesso. Per questo dopo sette anni rimane ancora valido l’invito che rivolse a tutti i Cristiani all’inizio del suo pontificato: “Cari amici – in questo momento io posso dire soltanto: pregate per me, …  perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi.”.
don Marco Belladelli.

1 commento:

  1. Siccome ho rivisto il post ed l'ho spostato, ripubblico anche il commento di questo Amico anonimo, che altrimenti andrebbe perduto:
    Questo Papa mi è sempre piaciuto molto! Fin da quando, ancora cardinale, scrisse il testo della famosa Via Crucis per la Pasqua del ... non ricordo l'anno! Già mi era capitato di leggere qualche suo scritto e lo ammiravo molto! Però, quelle parole di fuoco nei brani della Via Crucis, la dicevano lunga sul suo modo di essere! Mi ha fatto pensare agli strali del Savonarola...l'uomo che intimoriva persino Michelangelo! A parte questo mio contestabile confronto, Papa Benedetto è un uomo eccezionale: la sua figura minuta e quasi timida, non ha niente a che vedere con la sua alta statura morale e spirituale!!! Tutti lo vedevano, alla sua elezione, come il Papa che non poteva reggere il confronto con il suo Predecessore!.... Certo, Papa Karol (che amavo molto)aveva un carisma tutto suo, una simpatia e una forza straordinari! Era un grande trascinatore e, nella sua malattia, ispirava una tenerezza incredibile! Siamo quasi cresciuti, con quel Papa fantastico: prima giovane sportivo, (ricordo su TESTIMONI/9 - LA VOCE DI MANTOVA/

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