martedì 27 marzo 2012

TESTIMONI/8

Il medico cubano OSCAR ELIAS BISCET, oppositore del regime dei Castro.
Il viaggio del Papa, Benedetto XVI, a Cuba ha portato di nuovo e in modo forte alla ribalta la vicenda del medico cubano OSCAR ELIAS BISCET, oppositore del regime comunista di Fidel Castro. Nato nel 1961, laureatosi in medicina nel 1985 e sposato con tre figli, nel 1999 è stato condannato una
prima volta a tre anni di carcere con l'accusa di insultare i simboli della patria, di creare pubblico disordine e incitamento a commettere reati. Nel 2003 è stato condannato invece a 25 anni per attentato contro la sovranità nazionale. Biscet sta lottando "contra del aborto, eutanasia y el fusilamiento". Cuba è il paese con il più alto tasso di aborti al mondo. Si parla di 77,7 aborti per ogni mille donne tra i 15 e i 45 anni. Un vero e proprio genocidio di stato. La sua pericolosità sta nella difesa della vita, facendo ricorso ai metodi proposti da Gesù nel Vangelo: la preghiera e il digiuno (cfr Mt 17,21). Noto anche come il Gandhi dei Caraibi, nel 1997 ha costituito la Fondazione Lawton, un’organizzazione non violenta che utilizza il metodo della disobbedienza civile per denunciare i limiti alla libertà d'espressione, imposti dal governo cubano. L'11/03/2011 è stato scarcerato dietro le pressioni internazionale e a seguito di negoziati intercorsi tra il governo e la Chiesa cattolica. Egli decise di rimanere a Cuba per continuare la sua battaglia. Prima dell'arrivo di Bendetto XVI ha lanciato un appello al Papa perché parli dei e con i dissidenti, definiti "un barlume di speranza su un isola degli schiavi". Poche ore prima dell'arrivo dell'aereo papale, la moglie ha denunciato un'irruzione della polizia che ha di nuovo incarcerato Biscet. In queste ore a Cuba molti si chiedono: "Se il Papa ha tempo per vedere Fidel Castro, perché non lo trova anche per ascoltare i dissidenti?".

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