giovedì 3 novembre 2011

Il Vangelo della salute del 06/11/2011

Parabola delle 10 vergini. Tavola XIV del Codex Purpureus di Rossano Calabro.
XXXII Domenica del Tempo Ordinario, “A”.
Ecco lo sposo! Andategli incontro!
 Dal Vangelo secondo Matteo (25,1-13).
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora». Parola del Signore.
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Siamo prossimi alla fine dell’anno liturgico. La Chiesa ci invita a riflettere sulle realtà ultime della nostra vita, e cioè sulla fine della nostra esistenza terrena e sulle novità che ci attendono dopo la morte, temi raggruppati nel capitolo detto dei “novissimi”, articolato in morte e il giudizio, inferno e paradiso. Siamo anche quasi al termine del vangelo di Matteo. Prima degli eventi della passione, l’evangelista dedica due capitoli, il 24 e il 25, al quinto ed ultimo discorso, quello sugli ultimi tempi, o escatologico (dal greco escaton, ultimo). Le tre parabole che la liturgia ci propone in queste ultime domeniche sono inserite in questo contesto, una di seguito all’altra, come se si trattasse di una unità letteraria e tematica. La parabola delle dieci vergini inizia con l’ormai noto termine di paragone: “Il regno dei cieli è simile a…”. Gesù vuole perfezionare l’immagine che abbiamo del regno dei cieli. Il racconto evoca un momento particolare di una festa di nozze, il corteo dello sposo che, scortato dalle damigelle, accompagna la sposa nella propria casa. Da come si sono organizzate, le dieci vergini si dividono in stolte e sagge. Le prime non hanno messo in conto la possibilità di un ritardo, mentre le altre sì, portando con sé una scorta di olio per le loro lampade. Secondo la logica paradossale delle parabole, succede che lo sposo non soltanto ritarda, ma arriva in un orario tanto insolito, che le ragazze si addormentano. A mezzanotte, nel pieno dell’oscurità, quando sono necessarie le luci artificiali, chi aveva olio per le proprie lampade entra al banchetto nuziale, mentre le altre ne sono escluse, come se fossero non solo estranee alla festa, ma addirittura delle sconosciute: “non vi conosco”. In che cosa consista la saggezza delle cinque vergini, che hanno portato con sé la  provvidenziale scorta di olio, che ha permesso loro d’incontrare lo sposo e di entrare al banchetto nuziale? Un santo monaco russo, Serafino di Sarov, vissuto tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, dice che la loro saggezza non consiste nell’eccellenza della virtù, perché tutte e dieci erano “vergini”, massimo segno della loro dedizione a Dio,  ma nella grazia dello Spirito Santo, significata nei vasetti con la scorta di olio, senza della quale non c’è salvezza per nessuno. Dice san Serafino: “La grazia dello Spirito Santo trasforma le nostre opere da caduche in eterne, da mortali a spiritualmente vive, da tenebra in luce, mutando l’esistenza nostra, simile a una stalla, dove le passioni sono incatenate come fiere, in un tempio divino, in un tempio di eterna letizia in nostro Signore Gesù Cristo, Creatore e Sposo eterno delle anime nostre.”  Non si può che essere d’accordo. Cosa pensiamo di fare senza lo Spirito Santo? Dove pensiamo di arrivare? Eppure oggi la Chiesa è piena di gente che ritiene di risolvere i problemi neanche con le virtù, ritenute ormai cose d’altri tempi, ma contando unicamente sulla eccellenza delle proprie capacità intellettive, organizzative, strategiche e di governo, come se fosse prioritario su tutto essere prestanti e performanti, funzionali ed efficienti, in una competizione senza soluzione di continuità con il mondo. Rincorrendo il mondo per essere i primi della classe, sempre e comunque, si  rischia di vedersi chiudere la porta in faccia, come degli illustri sconosciuti. Soltanto se apriremo il cuore allo Spirito Santo, vivo e operante in noi, incontreremo il Signore Gesù. E’ lo Spirito Santo infatti, che ci sostiene ogni giorno nei nostri impegni e responsabilità quotidiani, in vigilante attesa della piena e perfetta comunione con lo Sposo delle nostre anime e delle realtà eterne a cui siamo destinati.
Buona Domenica!
Don Marco Belladelli.
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PREGHIERA PER LA NOTTE
O misericordioso nostro Signore, Gesù Cristo,
che nel buio della notte mi hai chiamata
per unire il cuore a te nella preghiera e nell'amore,
concedi per le mani Maria la tua misericordia
a chi non vive, ma vegeta nell'errore
e nel peccato della terra confusa
e avvolta nelle tenebre.
In queste ore della notte, Gesù,
tanti tuoi figli ti offendono,
inchiodano le tue mani e i tuoi piedi
ancora una volta sulla Croce.
Trafiggono il tuo capo di pungentissime spine,
quelle spine, Signore, che sono frutto
di tanti pensieri perversi, tortuosi e di sangue.
Oh Gesù misericordioso,
il mio cuore vuole consolarti, vuole confortarti
e desidera ardentemente donarti riparazione
per tutti i peccati
che offendono in ogni momento il tuo Santissima Cuore:
Cuore di amore, di verità, di giustizia,
offerto a noi senza merito.
Vivi nel mio cuore, o Gesù di misericordia infinita
e donami la forza e l'aiuto necessario per pregare
con perseveranza e amore, con il cuore libero
e aperto tanto alla tua volontà.
Sì, Gesù, si faccia in me la tua volontà
affinché possa dare al tuo cuore trafitto consolazione
per i tanti frutti di salvezza
che attraverso l'unione di preghiera con te
donerai a tutte queste anime ora perdute.
Spazza via, o Signore, tutte le seduzioni di satana!
Tutte le forze del male
che operano contro la salvezza dei tuoi figli.
Oh Gesù, conforta il cuore di chi vive nella costrizione del peccato,
nella morsa del male, perché costretti e ricattati
da chi sfrutta per proprio utile terreno.
O Signore, libera chi soffre l'ingiustizia, la persecuzione, la vendetta
e fa che il cuore di questi tuoi figli
ritrovi la libertà, la gioia di vivere nella tua pace
e sotto il tuo paterno conforto.
O cuore del mio Signore,
io offro la mia vita a te per liberare i fratelli e le sorelle
che soffrono di tanti mali spirituali, fisici e morali.
Fa'che la tua legge sia luce accettata da tutti!
Padre, metto tutte queste mie intenzioni nel tuo cuore
per le mani benedette di Maria
e, con fiducia piena nella tua potente misericordia,
chiedo le tue e vostre benedizioni su di me
e su tutti coloro che ti ho raccomandato. Amen
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

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