venerdì 10 giugno 2022

Il Vangelo della salute del 12/06/2022

Santissima Trinità 

Solennità della SS. Trinità, “C”

Tutto quello che il Padre possiede è mio;

lo Spirito prenderà del mio e ve l'annuncerà.

Dal Vangelo secondo Giovanni (16, 12-15).
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

« Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.».  

Parola del Signore.

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Parlare della Santissima Trinità significa parlare di Dio,  del “nostro” Dio, il Dio di Gesù Cristo. Non è un ente astratto, come quello dei filosofi, ma un Dio ‘personale’ che non ha eguali nelle altre religioni. Lo conosciamo perché si è rivelato come l’unico vero Dio, che esiste e che fa essere tutto.

Oggi, nel nostro mondo occidentale fortemente secolarizzato parlare di Dio è diventato un tabù, è politicamente scorretto, perché ogni discorso su Dio coinvolge anche l’uomo e la deriva in cui oggi vive. Le due realtà sono assolutamente inscindibili. Come diceva S. Agostino, siamo sempre davanti ad un bivio: “Due (diversi) amori hanno edificato due diverse città: l'amor proprio (amor sui),  fino al disprezzo di Dio, quella terrena; l'amore di Dio (amor Dei), fino al disprezzo di sé, quella celeste” (da “La città di Dio”). L’uomo moderno considera Dio come un suo antagonista per il quale non c’è spazio in questo mondo. Il tentativo in atto di modellare un mondo senza Dio fino alle sue estreme conseguenze, sta portando l’umanità verso orizzonti senza ritorno. “L’esistenza del Dio personale, pur solidamente argomentabile …, non è oggetto di una dimostrazione apodittica, ma rimane l’ipotesi migliore che esige da parte nostra di rinunciare a una posizione di dominio e di rischiare quella dell’ascolto umile (Cardinal Ruini). Allora proviamo a metterci in ascolto.

L’unica via che conduce a Dio, alla sua Verità e Bontà è Gesù e la sua Parola: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto” (Gv 14,6-7). E come ribadisce oggi nel Vangelo, colui che ci guida su questa strada di conoscenza e di comunione di amore è lo Spirito Santo: “lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità”. In Gesù noi abbiamo una conoscenza viva del Padre, perché in lui abbiamo un accesso diretto al mistero di Dio, fino alla più intima e totale comunione di vita, quando “Dio sarà tutto in tutti” (1Cor 15,28). E colui che rende possibile questo incontro è lo Spirito Santo che ci plasma e ci trasforma ad immagine di Gesù, secondo il volere del Padre.

I versi 14 e 15 del brano evangelico odierno: “prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio” sono la testimonianza più chiara di tutto il nuovo testamento dell’unità di natura e della distinzione delle persone nella santissima Trinità. Per questa comunanza di natura, Gesù ci rivela il Padre e attraverso la sua testimonianza (cfr. Gv 5,36), fino alla morte di croce, ci fa toccare con mano che Dio è Amore. Un Amore pieno di vita, che fa esistere e che si dona; un Amore potentemente misericordioso che  sconfigge il male ed ogni sua manifestazione. Un Amore forte, capace di un’attrazione in cui alla fine tutto verrà ricapitolato e troverà il suo compimento. Ecco perché secondo la dottrina cristiana l’unità e la trinità di Dio è il primo dei principali misteri della fede.

Come dice il salmo: “Dove andare lontano dal tuo spirito? Dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei; se scendo negli inferi, eccoti.” (139, 7-8) questo mistero di Verità e di Amore esercita una forza di attrazione su di noi oltre ogni limite e confine. Tutto è in cammino per convergere in questo mistero di amore e di comunione e tutti vi possono accedere semplicemente attraverso l’umile ascolto della fede. La Santissima Trinità è il cuore della rivelazione cristiana. Un Amore che ha vinto il mondo (cfr Gv 16,33 ) e che è stato riversato nei nostri cuori (cfr Rom 5,5). La nostra vita si fonda e si sostiene ogni giorno di questa Speranza a cui aneliamo più o meno consapevolmente.

Preghiamo la Santissima Trinità insieme a S. Caterina da Siena, patrona d’Italia: 

O Spirito santo, vieni nel mio cuore!

Con la tua potenza attiralo a te, o Dio!

Concedimi carità con timore.

 

Custodiscimi , Cristo, da ogni mal pensiero,

riscaldami e reinfiammami del tuo dolcissimo amore

sì che ogni mia pena mi sia leggera.

 

Santo mio Padre e dolce mio Signore

ora aiutami in ogni mio ministero.

Cristo Amore! Cristo Amore! Amen.

 

don Marco Belladelli

 

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