XXIII Domenica del Tempo Ordinario, “A”
Se
ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro». Parola del Signore.
-------------------------------------------------
Il brano odierno fa parte del quarto discorso del vangelo di Matteo su
“La
vita della Comunità”. In esso Gesù ci ricorda che i rapporti umani tra
discepoli che devono essere improntati alla carità che lui stesso ci ha
insegnato. Nella seconda parte del suo vangelo Matteo parla spesso della Chiesa
e delle sue caratteristiche. La descrive come la Comunità escatologica, cioè la
comunità che continua la missione di Gesù nella storia e vive costantemente in
attesa del suo ritorno. D’altra parte, più ci si avvicina a Gerusalemme, cioè
ai giorni della sua passione morte e risurrezione, più cresce la polemica tra
la Sinagoga, cioè il popolo d’Israele, e la Chiesa, la nuova Comunità di coloro
che hanno creduto in Gesù, fino alla loro definitiva separazione che avverrà
con il Concilio di Gerusalemme di cui ci parlano gli Atti degli Apostoli (cfr
15,1-29).
Il discorso inizia da una
domanda dei discepoli su chi fosse il più grande nel regno dei cieli (cfr. Mt
18,1). Dopo aver indicato i bambini come modello e misura del regno di Dio,
Gesù parla dei “piccoli”, cioè i deboli nella fede, che non devono essere
scandalizzati, ma sostenuti, perché sono al centro dell’attenzione di Dio
Padre. Anche il nostro brano, noto come “la correzione fraterna”, in cui Gesù dice cosa
fare con un fratello che sbaglia, va letto nella stessa prospettiva della
sollecitudine del Padre per i piccoli, che non devono andare perduti. Sono
previsti tre gradi di intervento, il primo a tu per tu, un secondo alla
presenza di due o tre testimoni e quindi la cosa va resa nota “alla comunità”, cioè alla Chiesa, a cui il Signore Gesù ha
trasmesso il suo stesso potere di “legare e di sciogliere”. Due riflessioni
conclusive. Dalla comune fede nel Signore Gesù, fondamento e ragione della
comunione di vita tra i discepoli, scaturiscono anche nuove relazioni umane,
che superano i normali rapporti di tipo affettivo, psicologico, sociologico,
culturale, razziale fino a trascendere gli stessi legami di sangue, oltre ogni
forma di discriminazione e marginalità. Dalla comunione di fede nel Signore
nasce la nuova Famiglia umana dalle
dimensioni universali, nella quale Dio è l’unico Padre e tutti gli uomini e le
donne sono uguali in dignità e fratelli fra di loro. Chiamarsi “fratello e sorella” tra cristiani significa
condividere questo mistero di comunione e la prospettiva di questa assoluta
novità relazionale tra tutti gli uomini. Questa comunione diventa anche la
ragione per la quale non si può rimanere indifferente davanti alla “colpa” dell’altro. Non si tratta
del moralismo bigotto di chi ama farsi gli affari altrui, ma è Gesù stesso che
chiede di fare tutto il possibile per “guadagnare il mio fratello”, prima di considerarlo
alla stregua di un “pagano o pubblicano”. Del resto la Chiesa nel
mondo è segno dell’unità di tutto il genere umano, come dice il Concilio
Vaticano II (cfr. Lumen Gentium n.1). La correzione fraterna
tra cristiani esige come pre-condizione spirituale e morale assolutamente
indispensabile la stessa adesione incondizionata alla Parola di Gesù, sia per
il fratello che corregge che per chi commette la colpa. Senza questa base
comune di umiltà non è possibile realizzare una benché minima correzione
fraterna. Buona Domenica!
don Marco Belladelli.
Nessun commento:
Posta un commento