giovedì 14 novembre 2013

Il Vangelo della salute del 17/11/2013

Immagini dalle Filippine dopo il passaggio del tifone Haiyan
XXXIII Domenica del tempo Ordinario “C”
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
 Dal Vangelo secondo Luca (21,5-19)
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore.

------------------------------------------
Dopo morte, giudizio, vita eterna e risurrezione dei morti oggi siamo chiamati a riflettere sulla nostra condizione storica di uomini messi continuamente alla prova da calamità naturali, come il recente tifone Haiyan che si è abbattuto recentemente sulle Filippine, guerre, conflitti, persecuzioni, ingiustizie e quant’altro. L’annuncio della prossima        distruzione del Tempio di Gerusalemme, avvenuta nel 70 d.C. per mano dell’Imperatore Tito, ha rappresentato per gli Ebrei un 11 Settembre ante litteram. Gesù però non vuole fare del sensazionalismo con delle anticipazione scioccanti, quanto piuttosto offrire ai discepoli criteri di discernimento e indicazioni sull’atteggiamento da tenere davanti ad eventi che rischiano di travolgere anche la fede più forte, fino a dubitare dell’intervento salvifico di Dio.
Mentre alcune persone ammirano la bellezza del tempio, Gesù provocatoriamente dice: “Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta ”. Sapendo che Gesù non parla mai a vanvera, i discepoli chiedono quando questo accadrà e quali saranno i segni anticipatori. Egli risponde con tre moniti: “Badate di non lasciarvi ingannare … Non andate dietro a loro! … non vi terrorizzate”.
Il vero problema non sono le calamità naturali o gli eventi storici avversi, quanto piuttosto l’essere ingannati, il lasciarsi prendere dalla paura e addirittura mettersi al seguito di falsi messia. Anche se non nominato esplicitamente, colui che è pronto ad approfittare di una fede vacillante, messa a dura prova dalle avversità naturali o storiche a cui siamo sottoposti, è satana, il menzognero per antonomasia. Ogni occasione e mezzo è buono per separarci da Gesù. La paura è una cattiva consigliera che induce facilmente ad essere ingannati dai falsi salvatori.
Dopo averci messo in guardia dai pericoli, nella seconda parte del brano troviamo due indicazioni positive. La prima: “Avrete allora occasione di dare testimonianza”. Un contesto ostile dal punto di vista esistenziale, sociale e culturale per un cristiano è sempre occasione e luogo di testimonianza. E’ stato così agli inizi della Chiesa, quando i discepoli, fuggiti da Gerusalemme dopo il martirio di Stefano, cominciarono a predicare il Vangelo in Samaria e nelle altre regioni circostanti nelle quali si erano dispersi (cfr Atti 8,1ss). Questo vale anche per noi oggi. Come dobbiamo leggere il sacrificio di più di 40 milioni di cristiani nel XX secolo e degli altri 100.000 che ogni anno di questo terzo millennio vengono uccisi in odio alla fede, se non come l’invito ad una più coerente e coraggiosa testimonianza cristiana e al rinnovamento della nostra vita di fede, cose entrambe necessarie per rilanciare la presenza e l’azione della Chiesa nel mondo, specialmente in Europa, all’inizio di questo terzo millennio?
La testimonianza si fonda sulla perseveranza: “ Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita ”. Perseverare significa rimanere fermi nella fede anche di fronte al vorticoso divenire degli eventi, soprattutto se funesti. E’ la capacità di non lasciarsi smuovere, né sviare e tanto meno separarci da quel legame di comunione di vita che ci unisce al Signore Gesù: “ Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? – dice San Paolo - Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Proprio come sta scritto: Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello. Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.”(Rom 8,35-37). La perseveranza è figlia della Speranza cristiana: virtù che ci insegna a fissare lo sguardo sulle realtà del Cielo, come fondamento di quelle terrene. Da essa ci viene la forza necessaria per superare ogni prova e ogni tentazione. Insomma, vivere da cristiani è stato, e continua ad essere una bella lotta. Come ha detto Gesù “ Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!”. (Gv 16,33).
Buona Domenica!
don Marco Belladelli.

Nessun commento:

Posta un commento