venerdì 29 novembre 2013

Il Vangelo della salute - Avvento

TEMPO D'AVVENTO
Il tempo d’Avvento comprende le quattro domeniche che precedono il 25 Dicembre e si conclude la vigilia di Natale, quando la liturgia annuncia:
Prope est iam Dominus! Venite ad oremus.
Il Signore è ormai vicino! Venite adoriamo.
I due segni caratteristici e a tutti evidenti di questo periodo liturgico sono il colore violaceo dei paramenti e la ormai tradizionale corona d’Avvento, frequentemente presente anche in luoghi che non hanno niente a che vedere con il culto. Composta da rami di sempreverde intrecciati su cui sono fissate quattro candele, in genere di colore rosso, progressivamente accese una dopo l’altra di domenica in domenica, indica le tappe di avvicinamento al Natale e il cammino interiore di preparazione alla celebrazione del mistero dell’incarnazione.
Nell’antifona d’ingresso della 1° Domenica il Salmo 25(24) ci apre ai contenuti della spiritualità dell’Avvento:
A te, Signore, elèvo l'anima mia, Dio mio, in te confido: che io non sia confuso”.
Da secoli la Chiesa inizia ogni anno il ciclo celebrativo dei misteri della salvezza da questo commovente slancio di elevazione spirituale, nel quale si riconosce assolutamente dipendente da Dio. Essa deve tutto a Dio e vive unicamente e totalmente in Lui e per Lui. “Mio Dio mio tutto”, come pregava quotidianamente San Francesco. L’avvento è per eccellenza il tempo nel quale si evidenzia l’importanza fondamentale del rapporto dell’uomo con Dio, nella sua essenzialità vitale. Ogni celebrazione festiva o feriale è un continuo invito a fissare lo sguardo e tutto il proprio essere unicamente su Dio. Attraverso un’attenta vigilanza, vissuta nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio, essa si prepara per un nuovo incontro con il suo Signore, nel contesto di una quotidiana fedeltà.
Contemplando il mistero della venuta di Gesù nell’umiltà della carne e attendendo il suo ritorno glorioso alla fine dei tempi, la Chiesa riscopre la propria origine, la propria natura umano/divina, la sua missione nel mondo e il senso del suo cammino storico come luogo in cui si compie la sua elevazione e glorificazione. Anche se tante volte questo cammino assomiglia più ad un vagabondare o a una carambola senza senso, attraverso di esso ogni anima va incontro al proprio Signore, Salvatore e Redentore, ma soprattutto come “Sposo”. Un’unione a cui tutti aneliamo per soddisfare il vitale desiderio di comunione che alberga nel profondo del nostro cuore. Nell’avvento allora celebriamo il mistero del Dio già venuto tra noi, del suo venire ogni giorno incontro a ciascuno di noi e l’attesa della sua ultima e definitiva venuta. L’esperienza quotidiana della viva presenza del Signore in mezzo a noi, dono dello Spirito Santo, rafforza nel credente il primato della Speranza, confermandolo nella certezza della salvezza operata per noi dal Signore Gesù e accrescendo in lui il desiderio delle realtà future e definitive.

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