sabato 22 ottobre 2011

LA VOCE DI MANTOVA/66

Todi, convento francescano di Montesanto
Cattolici e politica: cosa è successo a Todi?
Non è facile capire che cosa sia veramente successo a Todi Lunedì 17 Ottobre scorso, presso il convento francescano di Montesanto, dove a porte chiuse si è riunito il “Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel Mondo del Lavoro”. C’è chi ha parlato di un appuntamento storico,
paragonabile a quello di Camaldoli del Luglio 1943, quando si misero le basi per la futura Democrazia Cristiana. C’è invece chi lo ha giudicato una piccola e confusa conventicola fine a se stessa. Un’iniziativa nata da lontano in risposta all’appello più volte lanciato da Benedetto XVI per una nuova generazione di politici cattolici, ma che nell’attuale contesto di crisi politica, dove anche un solo voto fa la differenza, ha assunto un rilievo forse eccessivo. Nei giorni immediatamente successivi all’evento i cronisti delle maggiori testate nazionali si sono preoccupati soltanto di annotare, secondo gli interessi rappresentati, se l’incontro fosse stato più o meno favorevole al governo. L’appuntamento ha suscitato attese soprattutto nel mondo laico-liberale. “Il Corriere della Sera” ha seguito la fase preparatoria, dispensando consigli e suggerimenti con alcuni dei suoi più importanti editorialisti. Lo stesso direttore De Bortoli, ricordando il decisivo apporto dei cattolici per l’unità del paese, la loro missione sociale, soprattutto nel volontariato, e messe da parte le spinose questioni dei cosiddetti “valori non negoziabili”, auspicava nel futuro prossimo una possibile alleanza e un comune impegno per far fronte alla, secondo lui, imminente e inevitabile scomposizione dell’attuale quadro politico nazionale. Erano presenti 130 rappresentanti delle varie Associazioni cattoliche coinvolte e alcuni invitati speciali, scrupolosamente selezionati. Ha aperto i lavori il cardinal Bagnasco, Presidente della CEI, che mettendo al centro delle ragioni dell’unità politica dei cattolici i “valori non negoziabili” della vita, dell’educazione, della libertà religiosa, tutti problemi che trovano la loro comune origine nella metamorfosi antropologica in atto, ha subito gelato le attese di De Bortoli e compagni. Nel corso del lungo dibattito seguito all’intervento del Cardinale, a proposito del punto centrale all’ordine del giorno, cioè l’impegno dei cattolici nel sociale e in politica, pare che tutti si siano trovati d’accordo nel dichiarare finita l’epoca dell’equidistanza dai due poli e della trasversalità, di ruiniana memoria, causa di sudditanza e marginalità politica, più che di un vero protagonismo. Sembrano ormai archiviate per sempre anche le nostalgie per una nuova Democrazia Cristiana. Per ora l’obiettivo più realistico rimane essenzialmente di natura pre-politico, cioè la costituzione di un soggetto culturale e sociale in grado di porsi come interlocutore significativo della politica a tutto tondo. Per esempio, nell’immediato è stata concordemente avanzata la richiesta di arrivare quanto prima ad una riforma fiscale rispettosa dei carichi familiari e del mondo del lavoro. Insomma qualcosa di più di un semplice movimento di opinione. Considerando però anche il potenziale consenso di 16 milioni di iscritti rappresentato dal Forum, nessuno ha escluso che in tempi più o meno lontani si possa pensare ad un vero e proprio partito. Nessuno infatti è più disposto a farsi strumentalizzare, come è successo negli ultimi vent’anni, dalla Gerarchia, dalla destra o dalla sinistra. Alla fine, tenuto conto dei vari distinguo espressi dai presenti, pare che per adesso non si andrà molto al di là di quella voglia di unità politica dei cattolici italiani, che era alla base dell’appuntamento di Todi. Che cosa poi di concreto seguirà a questi discorsi, lo vedremo nei prossimi mesi.  
pubblicato su LA VOCE DI MANTOVA il    23/10/2011.

3 commenti:

  1. Caro Marco,
    visto che adesso forse riuscirò a farmi sentire, vorrei farti notare che hai lavori di questa massonica convention uno dei principali protagonisti, almeno così ha riferito la stampa,è stato Clemente Mastella, che forse sarà cattolico, ma in quanto a cristiano avanzerei seri dubbi Anche il fatto che non sia ben comprensibile, almeno a me, se si sono riuniti in quanto cattolici o in qualità di politici ormai affermati, con la sedia calda e incollata. Credo invece che un movimento di cattolici in politica debba partire innanzi tutto da persone nuove, impegnate forse da anni, ma nell'ombra ,con coscienza e moralità credibili e queste dovrebbero essere le persone da selezinare, sentire far valere. Se dobbiamo essere presenti nella vita politica come cattolici la prima cosa da fare è acquistare una nuova ed autentica volntà di sevizio, non di controllo del potere.
    Non so neache da dove comincerei, ma certo di persone oneste nei partiti ce ne sono. Peccato che o vengono sfruttate o sono già inquinate.
    Un abbraccio Toni S.

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  2. Ciao Toni! Benvenuto tra noi. Come vedi non era difficile mandare un commento. Mi fa piacere che tu intervenga come e quando vuoi. In merito al tema dei cattolici in politica, il mio obietivo era quello di problematizzare e a quanto pare ci sono riuscito, vista la tua reazione. Aspetto un tuo prossimo intervento, magari sui commenti al Vangelo. Un abbraccio a te e Famiglia! Ciao! dM.

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  3. Caro Marco,
    mio amico e mio clericus vagus...il mio errore principale è non riuscire mai a rileggere, se scrivo al computer quello che scrivo. Ma hai visto che ho scritto AI con l'H davanti!!?? Che somaro, certo che l'emozione tira brutti scherzi, sopratutto ai somari!!Il Buon Dio avrà pietà di me, anche se di questi tempi è impegnato ad avere pietà di un sacco di uomini politici. Di tutti i colori. Un saluto ed un abbraccio T.S.

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