venerdì 9 dicembre 2011

Il Vangelo della salute del 11/12/2011

III Domenica di Avvento “B”
In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.
 Dal Vangelo secondo Giovanni (1, 6-8. 19-28)  
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Parola del Signore.
--------------------------------------------------------
Siamo ormai oltre la metà del nostro cammino di Avvento ed è prossima la manifestazione e l’incontro con il Signore. L’antifona d’ingresso ci invita a gioire: “Rallegratevi sempre” proprio perché “il Signore è vicino” (Fil 4,4.5). Anche il colore rosaceo dei paramenti vuol essere un segno di letizia. Nel brano del Vangelo di oggi il protagonista è ancora Giovanni Battista, nell’interpretazione dell’evangelista Giovanni. Egli ci dice: “In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete”. Parla ovviamente di colui che stiamo aspettando. Dalla sua testimonianza veniamo a  sapere due cose importanti: che verrà dopo di lui e che si tratta di una personalità tanto grande, al quale nemmeno lui non è degno di fargli da servo nell’umile gesto di togliergli i calzari. Una dignità superiore anche ai più grandi e importanti personaggi del popolo d’Israele, quali Abramo, Mosè o Elia, perché in lui è Dio stesso che ha deciso di vivere con noi, di fare propria la nostra esistenza e di assumere su di sé l’umanità di tutti noi. Chi poteva immaginare che Dio fosse disposto ad abbassarsi fin dentro la nostra umanità? Niente lo disgusta e lo spaventa del nostro essere. Un evento che supera qualsiasi aspettativa. Dobbiamo prepararci a vivere in compagnia del “Dio-con-noi”. Soltanto la fede ci può guidare fin dentro a questo mistero, che va ben oltre l’orizzonte meramente culturale, a cui molto spesso lo riduciamo. A questo punto si rendo necessarie due serie di argomentazioni.
1°. La vicinanza di Dio non è una questione spazio-temporale, ma di relazione. Una relazione viva e personale, un’alleanza, una comunione di vita, un vero e proprio legame amoroso, consenziente, ammirativo, che trova nella preghiera la sua espressione più significativa e più alta. E’ una questione di Amore, perché è l’Amore che avvicina!
2°. “Rendete dritta la via del Signore”. Questo monito che il Battista riprende dal profeta Isaia fa riferimento a tutti quegli aspetti esperienziali, culturali, morali e psicologici della nostra vita, che molto spesso si sono trasformati in veri e propri schermi di autodifesa di fronte all’irruzione del divino dentro la storia umana, fino a marginalizzarlo, se non addirittura ad escludere Dio dalla nostra vita. Per questo lavoro di rettifica della nostra vita, non aspettiamoci nessun sconto o privilegio, nessuna facilitazione o semplificazione, né scorciatoie particolari, ma unicamente la certezza del “Dio è con noi. La vita cristiana non è il risultato di impulsi interiori emozionali ed incontrollati o di eventi casuali, ma il desiderio e consenso volontario e di conformarsi alla verità e alla grazia che incontriamo nella celebrazione del mistero. E’ importante ascoltare i consigli dell’apostolo Paolo, che nella seconda lettura ci invita ad essere: “sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male.” e soprattutto: “Non spegnete lo Spirito !.
Vi auguro un cuore pieno di gioia per disporci ad incontrare il Signore.  
Ancora buon cammino d’avvento!
Don Marco Belladelli

A Gesù mia gioia
-------------------------------------------------
Gioia del mio cuore, Gesù,
Gioia del mio spirito, Gesù,
Gioia della mia anima, Gesù,

vita che rinnovi, Gesù,
vita che unisci, Gesù,
vita che chiami, Gesù,

ad amare la vita,
a benedire la vita,
ad accettare la vita,

come fiore d’amore
come opera d’amore,
 come luce splendente
che inonda il cammino

Verso la vittoria
verso la Meta
verso chi mi chiama
verso chi mi ama
verso chi mi aspetta

sulle vette d’Amore
sul Monte Celeste

là dove si compie la luce di Dio
là dove si vive la pace beata,
là dove finisce l’affanno, le pene;

mentre il cuore si rallegra,
Il cuore esulta,
perché ha incontrato la gioia infinita:
Dio della sua vita,

Colui che ha operato sulla terra
per la vita Celeste
per l’incontro finale
nella patria beata.

Grazie, Signore!
Grazie al tuo cuore.
Grazie per la vita.
Grazie mia gioia infinita:
Gesù.

Nessun commento:

Posta un commento