giovedì 27 gennaio 2011

IL GIORNO DELLA MEMORIA

LA CASSANDRA INASCOLTATA DELLA II GUERRA MONDIALE
Jan Karski, davanti ad una mappa del ghetto di Varsavia.
Nel giorno della memoria voglio ricordare un personaggio ai più sconosciuto: Jan Karski, colui che in tempi non sospetti lanciò l'allarme per i crimini nazisti che si stavano compiendo nei campi di sterminio. Il suo grido rimase inascoltato e per questo il suo nome oscurato dalla storia. Troviamo la sua testimonianza diretta nella
parte finale del film Shoah, il capolavoro di Claude Lanzmann. Il giovane scrittore francese,Yannick Haenel, ha scritto una sua biografia romanzata, dal titolo: Il testimone inascoltato, edita da Guanda nel giugno scorso (€15,00, pp.163). 
Jan Kozielewski, più noto come Jan Karski,  (Lodz 24/06/1914 - Washington 13/07/2000), era un ufficiale polacco cattolico, passato poi all'Armia Krajowa (Esercito Nazionale), il principale gruppo polacco di resistenza al nazismo. Fu incaricato di far conoscere la situazione del suo paese all'estero e soprattutto la realtà dei campi di stermino.  Aveva visto il dramma della Shoah con i suoi occhi. In clandestinità, accompagnato  da due uomini del Ghetto di Varsavia, si era introdotto nel cuore della segregazione e a occhio nudo si era scontrato con la fame, il dolore lancinante, la morte per inedia, l’azzeramento di ogni pietas. Raccontò poi tutto alle cancellerie alleate, ma non venne tenuto in considerazione. Ancora nel 1942, alla Casa Bianca urlava in faccia a Roosevelt l’enormità dello Sterminio di massa, ricambiato da un sostanziale disinteresse. Nonostante sia stato insignito del titolo di Giusto tra le nazioni, come si giustifica l'aver saputo e il non aver fatto niente? Chi era questo messaggero del dolore, perennemente inascoltato, per cui la storia non ha avuto riguardo?

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