giovedì 28 febbraio 2013

LA VOCE DI MANTOVA/83


Viva il Papa!
Viva Benedetto XVI!
Un anonimo cristiano quasi 170 anni ha inciso il suo affetto per il Papa del suo tempo, Pio IX, in un graffito ancora oggi visibile e leggibile su un banco del Duomo di Mantova. Oggi invece approfitto dello spazio concessomi dal Direttore del nostro giornale per dire il mio grazie a Benedetto XVI, che ieri si è congedato dalla Chiesa e dal mondo con il suo solito stile fatto di serena semplicità,

sentimenti sinceri, cristallina chiarezza di pensiero e una fede incrollabile in Gesù Cristo, circondato dall’affetto di migliaia di fedeli e dalla simpatia e dalla stima di altrettanto numerosi uomini di buona volontà in tutto il mondo. Quanto abbiamo visto in questi ultimi giorni di pontificato in piazza S. Pietro è la punta dell’iceberg di quello che si sente e si vive nella Chiesa in tutto il mondo. Nonostante la contrarietà di certi media, questo Papa è entrato profondamente nel cuore della gente, sia per quello che rappresenta, sia per quello che ha fatto. Prima di tutto va ricordato il suo luminoso insegnamento magisteriale che rimarrà un punto di riferimento fondamentale, soprattutto per quanto riguarda la spinosa questione del valore e del significato del Concilio Vaticano II, da interpretarsi nel segno della continuità con la tradizione della Chiesa e non della discontinuità. Altrettanto importante è stata la sua azione pastorale che ha messo al primo posto la riscoperta della fede e la sua gioiosa testimonianza, come stiamo sperimentando in questo Anno della fede da lui voluto per sollecitare la Chiesa ad una più viva presenza oggi nel mondo. Non vanno inoltre dimenticati l’impegno a favore dei valori non negoziabili della vita umana, la convinta e intensa azione ecumenica, soprattutto verso gli ortodossi e gli anglicani, per rafforzare l’unità della Chiesa, il dialogo con le altre religioni e lo sforzo di porre al centro del dibattito culturale la ragione come punto d’incontro con la modernità. Non meno rilevante è stata la sua azione di governo, attraverso la quale ha cercato di tener fede a quelle esigenze di efficacia, competenza e pulizia interna alla Chiesa, contro il carrierismo, l’incompetenza funzionale e la sporcizia denunciate nella famosa Via Crucis del 2005, quando era ancora cardinale. Non tutti sanno per esempio che ha rimosso o obbligato alle dimissioni circa un’ottantina di Vescovi per incapacità o indegnità personale. Nonostante tutto lui stesso ha riconosciuto nella sua ultima udienza generale come in questi otto anni non siano mancati momenti difficili nei quali sembrava che il Signore dormisse e la barca di Pietro dovesse affondare. Molti Vescovi per esempio hanno mal digerito la liberalizzazione della celebrazione della S. Messa in latino secondo il rito antico. E’ altrettanto noto che la sua lotta contro la piaga della pedofilia nel clero non abbia goduto della piena solidarietà della Curia romana e più in generale di tutta la Chiesa. A completare l’opera ci mancava lo scandalo Vatileaks, con un maggiordomo che sottrae documenti dalla segreteria personale per passarli ad un giornalista e darli in pasto all’opinione pubblica. Nei giorni scorsi indiscrezioni di stampa sulla relazione della Commissione Cardinalizia incaricata di indagare su questo crimine, fermamente e seccamente smentite dalla Segreteria di Stato, facevano intravedere dietro a questo scandalo lotte di potere, avidità personali e morbosità sessuali. Un mix che ricorda molto il caso di padre Marcial Maciel Degollado, fondatore dei legionari di Cristo, prontamente perseguito da Benedetto XVI nel Maggio 2005, dopo neanche un mese dalla sua elezione. Una figura misteriosa, a detta dello stesso Ratzinger, dalla doppia vita, che ha fatto della propria esistenza una struttura peccaminosa fondata sulla menzogna. In assoluto non siamo in grado di escludere una tale realtà possa aver prolificato dentro la Chiesa per mezzo di compiacenti complicità in modi e forme del tutto inusuali. Qualora una tale ipotesi fosse anche soltanto minimamente vera, non ci resta che combatterla nel modo che ci ha insegnato Benedetto XVI, amando e servendo il Vero, il Bene e il Bello, che è Gesù Cristo, e con la trasparenza. C’è oggi forse qualcosa più degno di Lui per gli uomini di Chiesa e per gli uomini e le donne moderne? Viva il Papa! Viva Benedetto XVI!
MARCO BELLADELLI.
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 pubblicato su LA VOCE DI MANTOVA   il 28/02/2013.

 

 

1 commento:

  1. Ciao Papa Benedetto! Io mi sono "innanorata" di te fin da quando ho letto la famosa Via Crucis del 2005.... e "sentivo" che saresti diventato il prossimo Papa! Allora provavo tanta tenerezza per Papa Karol, come tutti! Papa Karol è stato un Grande, pieno di fede e comunicativa... un Artista! Ma tu, Benedetto, hai un karisma diverso, più nascosto, che scava in profondità poco a poco.... come continue gocce d'acqua riescono a erodere le rocce!
    Mi hanno sempre fatto "rabbia" le persone che dicevano che sei "freddo", "distaccato", "tedesco".....Il mondo ti sta "scoprendo" ora, ora che te ne vai! Il tuo gesto ha dato uno scossone al mondo intero, sia laico che religioso! SEI GRANDE, BENEDETTO!!!
    Mi sento un pò triste... ma consolata dal fatto che sei vivo!!!! Ti voglio bene e sarai per sempre il mio Papa! Eleon

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