domenica 15 gennaio 2012

TESTIMONI

Il pugile filippino Manny Pacquiao

Il pugile filippino, pluricampione del mondo, Manny Pacquiao dice di aver sognato la voce di Dio che gli chiedeva di cambiare vita. E così ha fatto (da Vatican Insider)

MAURO PIANTAROMA



Per una volta ko ci è finito lui, ma stenderlo è stato un sogno. Manny Pacquiao è il primo pugile della storia ad aver vinto dieci titoli mondiali in otto categorie di peso diversePacman, come lo chiamano i suoi numerosi fans, ha frantumato diversi avversari e record: non ultimo quello di figurare come lo sportivo più pagato al mondo con una dichiarazione dei redditi da 32 milioni di dollari annui.


Eppure il 33enne pugile e uomo politico filippino (eletto nel 2010 come parlamentare nella provincia di Sarangani) è stato messo al tappeto da un sogno. Un sogno, come ha dichiarato lui stesso  al sito internet delle Filippine ABS-CBN News, che l’ha costretto a cambiare vita. Basta con le scommesse, il bere, le donne. Pacmann ha dichiarato perfino di aver rinunciato ai suoi galli da combattimento preferiti.



Il motivo? È presto detto. Il campione ha sognato Dio. «Se fossi morto l’anno scorso o due anni fa – ha dichiarato il pugile – sono sicuro che sarei finiti dritto all’inferno». La “visione” è arrivata lo scorso novembre, nella notte dopo il suo ultimo combattimento con il collega messicano Juan  Manuel Marquez. «Mi trovavo in una foresta bellissima – ha raccontato – quando una luce sfavillante mi ha illuminato e ho sentito una voce pronunciare queste parole: “Figlio, perché ti allontani da me”? Mi sono svegliato in lacrime».


Da quel giorno ha cominciato a leggere la Bibbia e dice di aver trovato lì le risposte al significato di quell’evento: «In passato Dio ha parlato al suo popolo attraverso i sogni. Così mi sono convinto del fatto che era davvero giunto il momento di cambiare vita. E comunque non sono cambiato solo perché lo volevo io, ma perché lo ha voluto Dio.Essere cristiani significa riconoscere Cristo come il proprio salvatore. Senza Cristo, non sarei niente».


Parole che hanno suscitato un certo stupore proprio perché pronunciate da chi ha una biografia da self-made-man.Pacquiao ha scoperto la propria vocazione pugilistica a soli dieci anni quando fronteggiò in strada, stendendoli, due bulli che avevano aggredito il fratello più piccolo. Quella stessa strada sulla quale vendeva sigarette per aiutare la madre a racimolare qualche soldo. Poi a sedici anni, il primo incontro sul ring. Da allora non si è mai fermato: successo, soldi, matrimonio, quattro figli. E una vita spericolata. Fino a quella strana notte di novembre. In quel caso i guantoni non sono serviti.  

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