sabato 15 aprile 2017

Il Vangelo della salute del 16/04/2017

El Greco, Risurrezione, 1595 -1600. Museo del Prado - Madrid 
Domenica di Risurrezione “A”
Egli doveva risuscitare dai morti.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI  (20, 1-9) Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
  Parola del Signore.
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Fare Pasqua non è una cosa di tutti come per il Natale, quando anche l’uomo più lontano dalla fede si sente bene e male coinvolto dal mistero della vita nascente. La risurrezione del Signore Gesù è un evento molto più profondo e sconvolgente di qualsiasi altra realtà umana condivisibile, che trasforma radicalmente la vita di chi ne fa esperienza, in tutte le sue dimensione, fin nei minimi particolari.
Lo sconvolgimento prende le mosse dall’ansia per un sepolcro vuoto, perché un sepolcro vuoto è certamente più inquietante di un sepolcro pieno. La morte è già di per sé il massimo delle mortificazioni che possiamo subire in questa vita. La profanazione del sepolcro la rende ancora più angosciante. Viene da chiedersi perché un cadavere può risultare tanto scomodo, da non lasciarlo in pace nemmeno nell’oscurità della morte?
Forse erano questi i pensieri di Pietro, mentre correva al sepolcro per rendersi conto di persona che cosa fosse successo, dopo la notizia delle donne che l’avevano trovato aperto e vuoto e avevano visto il Signore risorto. Costatato che le cose stavano realmente come gli era stato riferito, rimane ancora più perplesso, mentre a Giovanni, il discepolo “che Gesù amava”, è bastato vedere le bende non manomesse e ancora legate, come se avvolgessero il cadavere, ma sgonfie, perché non contenevano più il corpo di Gesù, per credere: “e vide e credette”. Pietro ha bisogno di qualcosa d’altro. Cederà soltanto di fronte all’evidenza, quando Gesù gli apparirà. Del resto, cosa significhi “risuscitare dai morti”? Poco tempo prima avevano assistito alla risurrezione di Lazzaro, e già quel ritorno alla vita terrena aveva turbato non solo gli Apostoli, ma tutta Gerusalemme. La risurrezione di Gesù è tutt’altra cosa, egli vive per sempre fuori dal tempo e dallo spazio, pur rimanendo sempre presente in tutto e per tutto a questa nostra realtà. Come si fa a superare una tale inquietudine? Dice Giovanni: “non avevano ancora compreso la Scrittura”. Lasciamoci guidare ancora una volta dalle Scritture per scoprire la presenza e l’agire e di Dio, per noi sempre nuovi. Apriamo il nostro cuore all’amore di Gesù, come lo ha aperto l’apostolo Giovanni, per accogliere nella nostra vita un evento così grande e straordinario, come la risurrezione dai morti. L’amore misericordioso di Gesù crocifisso ci attira e apre davanti a noi un nuovo orizzonte  di vita dove tutto ci parla di lui e della sua presenza.  Se è vivo, come oggi ci è testimoniato dalle Scritture, vuol dire che prima o poi anche noi lo incontreremo e lo riconosceremo, come gli Apostoli nel cenacolo, oppure lungo la strada della nostra vita, come i discepoli di Emmaus. Non sappiamo quando, ma siamo certi che avverrà. Quando ci arrenderemo alla forza del suo amore, impareremo a vedere ciò che realmente c’è da vedere, crederemo, come ha creduto il giovane Giovanni e diventeremo testimoni del Signore risorto.
BUONA PASQUA A TUTTI !!!
don Marco Belladelli.

1 commento:

  1. Grazie don Marco leggerti è averti sempre vicino .
    Quando vieni a Fermo o vuoi venire chiamaci .
    Buona Pasqua

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