giovedì 14 luglio 2016

Il vangelo della salute del 17/07/2016

Jan Vermeer, Cristo in casa di Marta e Maria, 1655, Edimburgo, National Gallery of Scotland.
XVI Domenica del Tempo Ordinario, “C”.
Marta lo accolse nella sua casa. Maria ha scelto la parte migliore.
Dal Vangelo secondo Luca  (10, 38-42).
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». Parola del Signore.
----------------------------------------------------------
Oggi Gesù fa tappa a Betania, in casa di Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro, colui che Gesù risusciterà da morte (cfr. Gv 11). Ai tre fratelli dobbiamo aggiungere la più piccola, la
Maddalena, che traumatizzata per la morte del padre si ribellò alla famiglia e si abbandonò ad una vita dissoluta  vivendo da sola in un castello di proprietà a Magdala, luogo da cui ha preso il nome. Gesù aveva guarito la sua infermità spirituale e Maria Maddalena ebbe il privilegio di essere la prima persona ad incontrarlo risorto dopo la sua morte e a portarne l’annuncio agli apostoli.
Sappiamo pure che Betania era un villaggio distante poche miglia da Gerusalemme. Questo non significa che siamo ormai prossimi alla meta del nostro viaggio. La strada da percorrere è ancora lunga, a conferma che il cammino è prima di tutto l’immagine di un percorso di trasformazione personale, interiore e spirituale.
Dopo il rifiuto dei Samaritani e le insidie del dottore della legge, ecco un esempio di accoglienza e di ascolto, atteggiamenti che devono caratterizzare il cuore e l’anima del vero discepolo del regno di Dio.
Dobbiamo supporre che prima del suo arrivo a Betania fossero passati alcuni dei 72 missionari. Gesù infatti si comporta secondo le indicazioni date da lui stesso ai discepoli: “Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.”. In quella casa egli annuncia: “E' vicino a voi il regno di Dio” e molto probabilmente avrà anche curato i malati che vi ha trovato.
Il racconto di Luca si concentra su Marta, tutta presa dalle faccende di casa, mentre Maria è seduta ai piedi di Gesù per ascoltarlo. Nonostante Gesù fosse spesso ospite di Lazzaro, ogni volta la sua presenza metteva in agitazione Marta, che desiderava offrire all’illustre amico tutto il meglio possibile. Del resto, come ci insegna la 1°lettura, l’ospite è Dio stesso. Abramo, che accoglie i tre misteriosi personaggi venuti ad annunciare la nascita di Isacco, coniuga il paradigma dell’accoglienza. All’inizio Abramo è descritto seduto all’ora di mezzogiorno all’ingresso della propria tenda in una posizione di vantaggio e di sicurezza rispetto ai tre che avanzano verso di lui, provati dalla fatica del viaggio e dalla calura del sole. Alla fine i misteriosi personaggi sono descritti seduti all’ombra, dopo essersi lavati e rifocillati dal pasto preparato e offerto loro gratuitamente da Abramo, che ora sta in piedi davanti a loro come un servo. Questo mettersi in gioco fino a capovolgere le parti non è un elemento puramente culturale. In questo modo la Scrittura ci insegna ad accogliere Dio nella nostra vita. Come diceva san Benedetto: hospes ut Christus, l’ospite è come Cristo. Così si spiega anche l’affannarsi di Marta.
Sull’esempio di Abramo e di Marta, dobbiamo schiodarci dal nostro egocentrismo per mettere Dio al centro della nostra vita, fino a scoprirci a nostra volta ospiti suoi, come lo sono stati i nostri progenitori nel paradiso terrestre, come di fatto lo siamo anche noi su questa terra e come lo saremo alla manifestazione del suo regno.
L’ascolto di Maria allora non è un semplice atto di cortesia verso il gradito ospite, o l’espressione di un interesse culturale. La sua postura: “seduta ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola”, tradisce l’atteggiamento del discepolo, come se fosse in  ascolto di Dio stesso che le parla. Ecco perché questa è la “parte migliore che non le sarà tolta”, cioè ancora più importante della ospitale accoglienza di Marta, tanto che Gesù definisce l’ascolto come l’unica “cosa di cui c'è bisogno”.
Non c’è fede senza l’ascolto assiduo e frequente della Parola di Dio. Come diceva san Girolamo, l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo. Nel suo grande amore Dio parla a noi come con degli amici (Dei Verbum 2) . Per mezzo di Gesù Dio parla al nostro cuore per attirarci a sé, perché ritroviamo la strada che conduce alla casa del Padre. Il  nostro rapporto con Dio comincia dall’ascolto per evolversi in una vera accoglienza. Nell’ascolto umile e fedele apriamo il nostro cuore a Dio per diventare suoi veri discepoli.
Buona Domenica!
don Marco Belladelli.

Nessun commento:

Posta un commento