domenica 28 novembre 2010

Vieni via con me? No, grazie!

Oggi certe cose te le fanno vedere, anche se non vuoi. Mi riferisco al programma di Fazio e Saviano, “Vieniviaconme”. Non sono tra i nove milioni di Italiani che l’hanno visto. Un po’ per impegni e un po’ perché la sera preferisco altro. E sinceramente, la troppa enfasi su quello che doveva essere l’evento televisivo di fine anno, mi aveva insospettito sul molto già visto e già detto che sarebbe stato propinato.
Poi però ci sono quelli che, in ore inimmaginabili e in programmi che non te l’aspetti, ti ripropongono ciò che è andato in onda la sera prima. Così anch’io mi sono cuccato la mia parte di messa laica dove, in un raccoglimento quasi religioso, i sacerdoti Fazio e Saviano concelebrano in pompa magna il politicamente e il culturalmente corretto. Sì, perché, chi osa dissentire, viene trattato peggio di un cane in chiesa. Prima è capitato al Ministro degli interni, Roberto Maroni, al quale poi, proprio per le regole del politicamente corretto, si è lasciato spazio. Alle associazioni pro-vita invece, che volevano replicare a Beppino Englaro e a Mina Welby, fino a questo momento è stata chiusa la porta, nonostante il CdA della RAI avesse dato il via libera per la loro partecipazione. Sono gli autori e i conduttori a opporsi allo stravolgimento delle loro programmazioni. Gli oppositori naturalmente gridano allo scandalo, facendo appello al fatto che siamo in democrazia, alla par condicio, alla RAI come servizio pubblico, e via dicendo. A me però quello che più non mi convince sono le motivazioni del rifiuto. E’ Fabio Fazio a parlare per tutti e a dire che: “Accettare la replica dei comitati pro-vita sarebbe come dire che siamo una trasmissione pro-morte”. E poi aggiunge: “sugli aspetti più delicati dell'esistenza, la nascita e la morte, non sono accettabili né strumentalizzazioni né mediazioni di nessun tipo”… “abbiamo raccontato due storie di vita, sottolineando la pari dignità, di fronte alla prosecuzione artificiale della vita, di chi sceglie di accettarla e di chi sceglie di rifiutarla”. Non voglio entrare nel merito della polemica pro-vita e pro-morte. Mi fermo molto prima. Mi meraviglio che un esperto di comunicazione come lui, e soprattutto di televisione, che negli ultimi anni, dobbiamo dargli atto, si è espresso con indiscussa professionalità ed originalità, tanto da diventare uno dei più seguiti intrattenitori, non si sia accorto che il messaggio percepito dal pubblico, o comunque da buona parte di esso, non sia proprio quello che si voleva fa passare. O forse pensava che i nove milioni di Italiani che hanno guardato il suo programma avessero soltanto le mani per applaudire e non una testa per pensare? E poi, come si fa a dire: no a strumentalizzazioni e mediazioni!, quando per comunicare si usa un mezzo così potente come la televisione, sulla quale da oltre quarant’anni ci si sta scannando per il suo controllo, perché ritenuto fino ad oggi il mezzo più potente ed influente per assicurarsi il consenso popolare? E ancora, come si può pretendere di raccontare storie “chimicamente pure”, fingendo di scambiare la televisione per il salotto di casa, quando si sa che in uno studio televisivo, anche nel bello della diretta, parole, luci, suoni, effetti vari, insomma tutto, ma proprio tutto è pensato e pesato fin nei minimi particolari? Cari Fazio, Saviano e Compagni, se questo è quello che volete farmi credere, vuol dire che ho fatto bene a fare altro il Lunedì sera, e continuerò a farlo. Don Marco Belladelli.  

4 commenti:

  1. non era tutto da buttare.
    http://www.youtube.com/watch?v=Mq6mYcwpWEk&feature=player_embedded

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  2. Non ho detto che fosse da buttare. Contesto la pretesa VERGINITà da strumentalizzazioni e mediazioni... ben orienatate ideologicamente.

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  3. il punto è che tu in questo momento stai giocando allo stesso gioco.
    anche se molto meno visibile, stai sfruttando una vetrina mediatica per dare un tuo punto di vista su una determinata situazione: ben consapevole che il tuo pensiero in un qualche modo influenzerà le scelte di chi legge il blog.
    Non hai in fondo fatto anche tu una "lista di motivi per cui non guardi vieni via con me"?

    Io non giudico le tue motivazioni, e alcune le posso anche condividere, ma sta di fatto che in un mondo mediatico affetto dalla sindrome del grande fratello nel bene o nel male questa trasmissione ha fatto riflettere, incazzare...PENSARE! ha posto degli interrogativi alle persone che l'hanno guardato (e a quanto pare anche quelle che non l'hanno fatto).
    Molto di più di quanto un "plastico" o un rissaShow palesemente schierato abbiano fatto.

    Certo è vero che un bel rosario in compagnia è tutta un'altra cosa! :D
    Stefano

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  4. Intanto mi scuso x il ritardo di pubblicazione del tuo commento. Non è censura, ma ..., non per ripetermi, x altro da fare.
    Le differenze tra me e Fazio/Saviano sono:
    1. Il diverso potere mediatico (che non è indifferente);
    2. Ci metto la mia faccia, senza nessun altro interesse;
    3. Non vado in giro a dire che su certi temi (vedi VITA/MORTE) non sono ammissibili nè strumentalizzazioni,nè mediazioni, quando usando il potente mezzo televisivo PUBBLICO(!!!) sono io il primo a strumentalizzare.
    Grazie x l'attenzione.

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