venerdì 30 dicembre 2022

Il Vangelo della salute del 01/01/2023

1° Gennaio, ottava del Natale, 

solennità di Maria, Madre di Dio. 

Giornata mondiale della Pace.

I pastori trovarono Maria, Giuseppe e il bambino.

Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.

dal vangelo secondo luca,   (2,16-21) 
 In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo. Parola del Signore.

Nel primo giorno del nuovo anno astronomico, ottava del Natale, la Chiesa celebra la solennità di Maria, Madre di Dio, e dal 1968, per volontà dell’allora Pontefice, il beato Paolo VI, anche la Giornata Mondiale della  Pace. Nel giorno di Natale ci siamo soffermati a riflettere sul mistero dell’incarnazione dal punto di vista di Dio, oggi invece ci soffermiamo sul protagonista umano di questo evento, la vergine Madre. Nella divina maternità di Maria tutta l’umanità è coinvolta e attivamente partecipe all’opera di salvezza divina. Senza il “Sì” di Maria non ci sarebbe salvezza per nessuno. 

Il brano evangelico racconta dei pastori, che sollecitati dagli Angeli, vanno a Betlemme in cerca del bambino che giace nella mangiatoia, con accanto i suoi genitori, Maria e Giuseppe. Un segno, quello indicato dagli Angeli ai pastori, più che sufficiente per dare lode a Dio e testimoniare la sua opera di salvezza a favore di tutta l’umanità. Davanti alla loro fede e testimonianza ci chiediamo in cosa consista il coinvolgimento di Maria, nel mistero dell’incarnazione, in quanto persona umana? E’ soltanto un vuoto contenitore che Dio ha strumentalizzato a proprio uso e consumo, o è altro? 

Quando Maria davanti all’Arcangelo Gabriele ha pronunciato il suo “Sì”,  lo ha fatto in modo responsabile e personale, scegliendo liberamente di partecipare alla realizzazione di questo evento salvifico. Con questa decisone essa ha messo a disposizione di Dio tutta la propria umanità, fisica, morale e spirituale, coniugata al femminile, perché ciò a cui aveva acconsentito si realizzasse concretamente nella storia. Come dice S. Agostino, il “Sì” di Maria ha origine dalla sua fede, la fede della “piena di grazia”, ella ha concepito il Figlio “non con l'infuocata concupiscenza della carne, ma col fervore della carità che promana dalla fede” (Sermo 214,6). Così la divinità e l’umanità di Gesù Cristo si sono amalgamate nel grembo verginale di Maria che, in quanto donna lo ha concepito senza concorso umano e partorito allo stesso modo di qualsiasi altro uomo. Benedetto XVI ci ricorda che: “a partire dall’Incarnazione avviene qualcosa di sconvolgente: il regime di contatto salvifico con Dio si trasforma radicalmente e la carne diventa lo strumento della salvezza: “Verbum caro factum est”, “il Verbo si fece carne”, scrive l’evangelista Giovanni e un autore cristiano del III secolo, Tertulliano, afferma: “Caro salutis est cardo”, “la carne è il cardine della salvezza” (De carnis resurrectione, 8,3: PL 2,806).” (05/01/2011). Maria è il passaggio fondamentale perché la “carne” attraverso l’umanità di Gesù da luogo di peccato diventasse strumento di salvezza. Il titolo di “Madre di Dio” evoca questo mistero, cioè la vera divinità e la vera umanità di Gesù. Sull’esempio e con l’aiuto di Maria, anche noi con il nostro atto di fede diventiamo protagonisti nella nostra carne della salvezza nostra e di tutta l’umanità.

La divina maternità di Maria sta davanti a noi anche come segno di Speranza per il mondo intero, di fronte alla cultura della morte che imperversa nella società del nostro tempo e minaccia la sopravvivenza stessa dell’umanità. Ogni maternità segna infatti la sconfitta di coloro che si oppongono alla benedizione con cui ha avuto inizio il cammino dell’umanità e per la quale ancora continua e si sviluppa: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela” (Gen 1,28). Confortati dalla materna intercessione di Maria, Madre di Dio, all’inizio di questo nuovo anno invochiamo di nuovo la benedizione di Dio, perché sia per tutti un tempo di prosperità e di pace, nel quale tutti possano realizzare ciò che di bello e di buono desiderano nel loro cuore.

L’ultimo pensiero è per la 56° giornata mondiale della Pace. Il tema scelto da Papa Francesco quest’anno è: “Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace”. Nella parte finale del suo messaggio il Santo Padre si interroga: Cosa, dunque, ci è chiesto di fare? Anzitutto, di lasciarci cambiare il cuore dall’emergenza che abbiamo vissuto, di permettere cioè che, attraverso questo momento storico, Dio trasformi i nostri criteri abituali di interpretazione del mondo e della realtà.”. Ancora Buon Natale e oggi soprattutto Buon Anno nuovo!

don Marco Belladelli. 

 

2 commenti:

  1. Buon Natale e buon anno, speriamo, che ci porti verso la pace grazie don

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  2. Grazie mille DonMarco

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