sabato 24 giugno 2017

Il Vangelo della salute del 25/06/207

Il Cardinale vietnamita François Xavier Nguyên Van Thuân

XII Domenica del Tempo Ordinario, “A”.
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
DAL VANGELO SECONDO MATTEO (10, 26-33).  
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.

Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».Parola del Signore.

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Dopo la solennità del Corpus Domini torniamo al “Tempo Ordinario” riconoscibile dal colore verde dei paramenti del celebrante. Si caratterizza per la celebrazione del mistero di Cristo nell’ordinarietà del quotidiano, una routine fatta di gioie e speranze, angosce e dolori, trasversale a tutti gli ambiti della vita umana, dentro la quale si realizza la progressiva assimilazione della Chiesa, e in particolare di ciascuno di noi, al mistero attualizzato della viva presenza del Signore in mezzo a noi. Torna anche la lettura continuata del Vangelo di Matteo. Il brano odierno è tratto dal discorso missionario. Dopo il mandato agli apostoli, Gesù li istruisce su come svolgere la missione (vv. 9-15), li prepara ad affrontare le persecuzioni (vv. 16-25) e, se necessario, anche al sacrificio della vita con il “Non abbiate paura” ripetuto per ben tre volte nel brano di oggi. 
Il primo è riferito agli uomini che ostacolano l’annuncio del Vangelo, il quale va proclamato sempre e comunque, alla luce del sole e pubblicamente, senza nessuna restrizione. Nulla di quello che Gesù ha rivelato agli Apostoli deve rimanere nascosto, perché il Vangelo non è un messaggio esoterico, per iniziati o per gruppi ristretti, ma per tutti gli uomini. Per il solo fatto di essere annunciato apertamente e pubblicamente ha un suo effetto positivo, illuminante, benefico su chi lo annuncia e su chi lo ascolta.  E’ Parola che viene da Dio stesso, non dagli uomini (cfr Gv 1,13), ‘Parola’ creatrice, che agisce nella storia, che salva e non ritornerà a Lui senza aver raggiunto il fine per cui è mandata (cfr Is 55,10). Il secondo e il terzo non abbiate paura riguardano la possibilità concreta del martirio per chi annuncia il Vangelo. Dice Gesù che chi uccide il corpo non ha nessun potere sull’anima, ma soprattutto che niente accade senza che Dio non lo voglia. Al missionario non è concesso neppure il vittimismo, perché ovviamente agli occhi di Dio è molto più importante di qualsiasi altra creatura sulla terra. Chi vuole impegnarsi in questa missione sappia che non è ammessa nessuna forma di tiepidezza nel regno dei cieli (Ap 3,16). Non c’è quindi situazione repressiva che possa impedire o fermare l’annuncio del Vangelo, anche a costo della vita. Ai nostri giorni è sufficiente un po’ di rispetto umano e di timidezza compiacente per cedere ai compromessi del ‘politicamente corretto’ e sentirsi dispensati da qualsiasi minimo sacrificio. Anche oggi però non mancano gli esempi luminosi. Il secolo che si è appena chiuso è stato segnato dal sangue di 45 milioni di martiri, morti ammazzati in disprezzo alla fede cristiana. Ricordo su tutti la testimonianza del Cardinale vietnamita Francois Xavier Nguyen Van Thuan, arcivescovo di Saigon nel 1975, quando le truppe del Nord conquistarono la parte meridionale del paese. Fu imprigionato per 13 anni nei campi di concentramento e di rieducazione del regime comunista. Nonostante le atrocità subite durante tutto questo periodo, in lui non sono mai venute meno la fede, la speranza e soprattutto la carità verso i compagni di sventura e gli stessi carcerieri. Per conoscere meglio questa grande figura consiglio di leggere Il cammino della Speranza,  ed. CITTA’ NUOVA. Un esempio concreto per capire il significato delle parole di Gesù: “non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima”.
Buona Domenica!
don Marco Belladelli.

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