martedì 29 dicembre 2015

Il Vangelo della salute dell' 01/01/2016


1° Gennaio,
Ottava del Natale, solennità di Maria, Madre di Dio,
Giornata mondiale della Pace.
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino.
Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.
 Dal Vangelo secondo Luca,   (2,16-21) 
In quel tempo, andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Parola del Signore.

Buon Anno! La prima lettura di oggi, una formula di benedizione del popolo d’Israele in occasione del nuovo anno tratta dal libro dei Numeri, ci sollecita a riflettere sul senso del tempo che passa.
Contiamo i nostri giorni secondo il moto degli astri, particolarmente quello del sole, della luna e della terra. Mesi e anni si succedono nella loro ciclicità sempre verso qualcosa di nuovo, senza mai ritornare allo stesso punto. Ci troviamo immersi nel suo scorrere inesorabile, nella convinzione di raggiungere il suo e il nostro compimento. Le scadenze che di volta in volta si susseguono, come per esempio quelle di un anno che finisce e di uno nuovo che inizia, sono comunque dei passaggi che ci inducono a riflettere su ciò che è successo, su come abbiamo usato il tempo che ci è stato messo a disposizione, come abbiamo vissuto e come intendiamo proseguire per quella parte che ancora ci resta da vivere.
Che cosa augurarci di meglio allora, se non che Dio continui a proteggerci e abbia la bontà di accompagnarci ancora nel nostro cammino terreno, come ha fatto fino ad oggi.  Abbiamo bisogno di invocare ogni giorno la potenza del suo Nome su di noi e su tutti i nostri cari, perché  abbia pietà di noi e ci benedica” (salmo responsoriale, ps 66) e perché possiamo servirlo sempre meglio. La luce del suo volto ci illumini ogni giorno di questo nuovo anno. Non c’è augurio e benedizione più propizia di questa.
Non è casuale per la Chiesa iniziare il nuovo anno nel segno di Maria, la creatura più alta che non sia mai comparsa sulla terra. Oggi la celebriamo e la veneriamo quale Madre di Dio, per quella sua straordinaria e insostituibile collaborazione al piano di salvezza divino. Con l’offerta di sé a Dio, quel suo fiat (Lc 1,38), ha reso possibile la realizzazione del mistero dell’incarnazione e della redenzione.
Quante volte in un giorno ci rivolgiamo a lei con questo bellissimo titolo per invocare il suo aiuto per noi, poveri peccatori: “Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi, peccatori!”. Invochiamo Colei che è la “benedetta fra tutte le donne”, per essere sempre partecipi di questa sua benedizione, soprattutto quando tocca a noi dare il nostro assenso e diventa più difficile rispondere come lei a Dio “sia fatta la tua volontà”. Abbiamo bisogno che anche lei, come Madre nel modo che solo Lei sa essere, ci accompagni in ogni momento della nostra vita. Guardiamo ammirati alla sua “pienezza di grazia” perché diventi anche la nostra.
Dal 1968 per volontà del beato Paolo VI, il 1° Gennaio è diventato anche GIORNATA MONDIALE DELLA PACE. Nel messaggio di quest’anno Papa Francesco lancia un’ennesima sfida a tutta l’umanità: “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”.
Riporto di seguito l’incipit del messaggio, dal quale traspare il profondo convincimento del Santo Padre che Dio vuole oggi per tutta l’umanità un tempo di pace e l’augurio sincero a tutti gli uomini di un nuovo anno pieno di benedizioni celesti:
Dio non è indifferente! A Dio importa dell’umanità, Dio non l’abbandona! All’inizio del nuovo anno, vorrei accompagnare con questo mio profondo convincimento gli auguri di abbondanti benedizioni e di pace, nel segno della speranza, per il futuro di ogni uomo e ogni donna, di ogni famiglia, popolo e nazione del mondo, come pure dei Capi di Stato e di Governo e dei Responsabili delle religioni. Non perdiamo, infatti, la speranza che il 2016 ci veda tutti fermamente e fiduciosamente impegnati, a diversi livelli, a realizzare la giustizia e operare per la pace. Sì, quest’ultima è dono di Dio e opera degli uomini. La pace è dono di Dio, ma affidato a tutti gli uomini e a tutte le donne, che sono chiamati a realizzarlo.”  
Questo inizio vuole essere anche un invito a leggere per intero il messaggio del Santo Padre, a riflettere su quanto sia in pericolo oggi la pace nel mondo e quanto sia urgente vincere l’indifferenza e impegnarci seriamente per la convivenza pacifica di tutti i popoli.
Con i migliori auguri di Buon Anno e di tanta Pace con noi stessi e con tutti  !!!
don Marco Belladelli.


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