mercoledì 5 febbraio 2014

Il Vangelo della salute del 09/02/2014

Beato Angelico, Discorso della montagna,(1436-43). Convento di S. Marco - Firenze
V Domenica del tempo Ordinario “A”
Voi siete la luce del mondo.
Dal vangelo secondo Matteo Mt 5, 13-16
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli». Parola del Signore. -----------------------------------------------------------------------
Il brano di oggi fa parte del discorso della montagna, introdotto dalle beatitudini. Matteo lo introduce così: “Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo”(5,1-2).
Posto all’inizio del ministero pubblico, per Gesù questo discorso rappresenta il manifesto del Regno dei cieli. Se il primo annuncio: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino” (Mt 4,17), si rifà al messaggio del Battista e poteva lasciare perplessi, la lunga e articolata esplicitazione proposta in tre capitoli, 5°, 6° e 7°, permette di comprendere tutta la novità  del regno di Dio, i suoi contenuti, il suo percorso e l’orizzonte a cui fa riferimento.
Quando Gesù dice “non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento” (Mt 5,17), vuol dire che non siamo di fronte ad uno dei tanti profeti del passato e nemmeno ad un rivoluzionario iconoclasta. Non vuole essere confuso con il demagogico di turno, imbonitore di folle che promette, illude e alla fine delude. Soltanto Dio può dare compimento a quanto ha iniziato. Attraverso la sua Parola e la sua azione Gesù realizza la salvezza di Dio per l’uomo.
La sua quindi non è una nuova filosofia, neppure una nuova dottrina morale e tanto meno una illusoria promessa. Tutta la sua attenzione è incentrata sulle persone che incontra e che lo ascoltano. Ad esse propone una “esperienza di vita” nella quale a chi vuole seguirlo è richiesto di mettere in gioco tutto se stesso, fino a perdere tutto, per avere il centuplo, cioè la vita vera e definitiva. Provare per credere.
Matteo ci ha presentato l’inizio del ministero di Gesù come la luce che illumina chi vive e cammina nelle tenebre (cfr 4,12ss). Ora i termini sono rovesciati. E’ Gesù che paragona i suoi discepoli al sale della terra e alla luce del mondo: “Voi siete il sale della terra … Voi siete la luce del mondo …”.
Una prima domanda: “Voi” chi? A chi si riferisce? Basta leggere sopra: voi che siete beati! Voi poveri, voi afflitti, voi miti, voi affamati di giustizia, voi misericordiosi, voi puri di cuore, voi operatori di pace, voi perseguitati di giustizia, voi insultati e perseguitati per causa mia … Paradossalmente, prima ancora di dire che cosa si deve fare per diventare suoi  discepoli, Gesù dice beato, sale della terra e luce del mondo a chi semplicemente si è avvicinato a lui soltanto per ascoltarlo. Non si è mai raggiunti per caso dall’annuncio del Regno di Dio. Di fronte alla Parola di Dio non si è mai dei semplici presenzialisti curiosi o occasionali. Nel momento in cui “ascoltiamo” non siamo semplicemente dei chiamati. In questo ascolto c’è già una risposta, fino ad essere identificati in coloro che danno sapore a questa nostra storia e luce a questo mondo. L’ascolto è già evento di salvezza, è già realizzarsi del Regno, è già comunione con Dio.
Una seconda domanda: come facciamo oggi a dare sapore alla terra e illuminare questo nostro momento storico? Se mi guardo attorno per vedere chi sono oggi quei poveri, afflitti, miti, affamati di giustizia, misericordiosi, puri di cuore e via dicendo che rendono possibile che il Mistero della presenza di Dio giunga fino a me, mi passano davanti agli occhi i volti di tante persone incontrate nella mia vita, soprattutto in ospedale, che hanno saputo amare, soffrire e lasciare questa mondo, credendo e sperando in Colui che li ha amati fino al sacrifico della croce. Sono loro il sale della terra, sono loro che illuminano il cammino dell’umanità ed scongiurano il pericolo del precipitare nell’abisso della perdizione di questo nostro mondo, dove anche tanti di noi continuino ad essere tentati dalla ricchezza, dal piacere, dal potere. Insomma dal percorrere le solite strade che non portano mai a niente, come cantava un famoso complesso musicale degli anni sessanta.
Se oggi, nell’ascolto della Parola e nella celebrazione dei Santi Misteri abbiamo assaporato il gusto del compiersi di questo evento di salvezza per noi e per il mondo, rendiamo gloria a Dio con tutto il cuore!
Buona domenica!
don Marco Belladelli

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