lunedì 29 luglio 2013

FOTONOTIZIA/12

XXVIII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU'
RIO DE JANEIRO 22 - 28 LUGLIO 2013
Mai un Papa è stato tanto vicino alla gente. Per trovare immagini simili a quelle che abbiamo visto in tutte le tappe brasiliane di Papa Francesco dobbiamo ritornare ai viaggi di Paolo VI in Israele, nel Gennaio del 1964 e in India nel Dicembre dello stesso anno. Erano altri tempi ed altre situazioni, storicamente non meno importanti, ma dove erano in gioco significati e valori diversi rispetto a ciò che si è visto e si è vissuto in questi giorni in Brasile.
Oltre all'entusiasmo della gente, di questa GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU' restano messaggi forti e straordinari per tutta la Chiesa, a cominciare dai Cardinali, fino all'ultimo battezzato. Per sintetizzare il tutto, bastano le tre parole dell'omelia della S. Messa conclusiva di ieri, Domenica, dove sulla spiaggia di Copacabana erano raccolte più di tre milioni di persone. Papa Francesco ha detto: "Andate, senza paura, per servire. Seguendo queste tre parole sperimenterete che chi evangelizza è evangelizzato, chi trasmette la gioia della fede, riceve più gioia. Cari giovani, nel ritornare alle vostre case non abbiate paura di essere generosi con Cristo, di testimoniare il suo Vangelo. Nella prima Lettura quando Dio invia il profeta Geremia, gli dona il potere di «sradicare e demolire, distruggere e abbattere, edificare e piantare» (Ger 1,10). Anche per voi è così. Portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell'egoismo, dell'intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo. Cari giovani: Gesù Cristo conta su di voi! La Chiesa conta su di voi! Il Papa conta su di voi! Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, vi accompagni sempre con la sua tenerezza: “Andate e fate discepoli tutti i popoli”. Amen. ".  
Non sono di parole di circostanza, ma un vero e proprio nuovo invio della Chiesa in missione.
Dobbiamo aspettarci un contraccolpo. E' impossibile che lo lascino fare. E' ancora più difficile che lo seguano su questa via dell'evangelizzazione dei poveri (Lc 4,18).
Mi riferisco a tutto quel mondo che non vuole l'evangelizzazione dei poveri, ma la sottomissione al loro potere, che si pieghino alle loro logiche e che si scannino tra di loro.
Mi riferisco anche a quella parte della Chiesa che da molti anni ormai si è compromessa con i potenti di turno e si è prostituita alla logica del politicamente corretto, imposto dall'ipocrisia di questa nostra società, a scapito del vero spirito evangelico. Una Chiesa nella quale si gestisce soltanto il potere. Come è accaduto in questi giorni nella mia Diocesi di Mantova, dove con grande enfasi mediatica si sono annunciati i numerosi cambiamenti dei preti da una parrocchia all'altra, fingendo l'armonia e la coesione di tutto un presbiterio, quando invece tutti conoscono bene i mal di pancia e i disagi che stanno dietro a questa operazione, nella quale sono incluse vendette e rivalse personali degli amici degli amici, contro coloro che non sono altrettanto ossequiosi nei confronti di chi sta al comando. Un'operazione meramente amministrativa, senza la pur minima condivisione di qualcosa che assomigli a quello che ha detto Gesù nel Vangelo e alla missione che sempre lui ha affidato alla sua Chiesa.
Ben difficilmente questa Chiesa si piegherà agli indirizzi indicati da Papa Bergoglio.
 


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